don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 26 Novembre 2020

- Pubblicitร  -

Quello che a prima vista potrebbe sembrare un messaggio catastrofico รจ in realtร  una parola di conforto e una esortazione alla vigilanza. Una pagina tutta da decodificare e attualizzare quella evangelica non tanto per ritrovare coincidenze (i segni a cui Gesรน fa riferimento sono infatti trasversali ad ogni generazione) quanto per accogliere la provocazione che essa racchiude.

Quando il rischio รจ lโ€™assolutizzazione del momento presente perdendo di vista ogni altro orizzonteโ€ฆ

Era questa, probabilmente, la situazione della comunitร  cristiana per la quale Lc scrive il suo vangelo: talmente presa dai suoi problemi (il tempio era crollato, la promessa di un ritorno del Signore smentita) da aver perso la possibilitร  di leggere gli eventi da unโ€™altra prospettiva.

Forse non dissimile รจ la nostra realtร . Ci scopriamo non poche volte miopi, con lo sguardo ridotto senza possibilitร  di immaginare e attendere un futuro perchรฉ gravati dallโ€™incapacitร  di dare un senso al qui e ora della nostra vicenda. Angoscia, paura ed ansia sono compagne piuttosto abituali di tante nostre giornate quando qualcosa di esterno a noi, altro da noi sembra sconvolgere assetti consolidati su cui avevamo riposto una qualche nostra sicurezza. Non sappiamo che cosa stia per accadere come non sappiamo che senso abbia quello che accade.

Quando ciรฒ che รจ altro da noi scombussola il giร  noto, lโ€™ovvio, ci scopriamo incapaci di leggere quanto di piรน profondo sta accadendo nella storia. Resistiamo alla dimensione del travaglio che attraversa ogni generazione e, oserei dire, ogni nostro aspetto. Come resistiamo alla dimensione del confronto: tutto vorremmo che risponda esclusivamente alla misura delle nostre aspettative. Ci ritroviamo non poche volte a corto di speranza.

- Pubblicitร  -

Ora รจ proprio in un frangente simile che risuona un evangelo, una parola di speranza, appunto: quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e levate il capoโ€ฆ Quale forza racchiudono queste parole! Quale dinamismo hanno immesso in tanti uomini e donne che non si sono rassegnati stando inerti ad aspettare che le cose cambiassero per chissร  quale intervento dallโ€™alto.

Parole pronunciate alla vigilia della passione quando la crisi si abbatterร  irreversibile sui discepoli al punto che non reggeranno al colpo della disfatta. Ma quella crisi porta giร  in sรฉ la caparra del suo superamento: Gesรน risorgerร . La liberazione รจ vicina: รจ a portata di mano, รจ possibile. Proprio quando tutto sembra crollare, anche allora, ancora allora la tua storia รจ nelle mani di Dio. E non รจ mai una storia che va verso la fine bensรฌ verso un incontro.

Era accaduto cosรฌ ai tempi della deportazione in Babilonia per Israele: lโ€™esilio sembrava lโ€™ultima parola sulla comunitร  di Giuda. E invece lโ€™ultima parola sarร  quella della fedeltร  di Dio alla promessa. E non si trattรฒ di una illusione: oltre la catastrofe e la strapotenza di un invasore, al popolo fu dato un futuro.

Come stiamo di fronte alla storia? รˆ vero: guardiamo al futuro piรน con paura che con speranza, temendo che sia portatore non di miglioramenti ma di pericolosi rivolgimenti. Facciamo fatica a non avere il capo chino. Volentieri sogneremmo una condizione di esenzione da tutto ciรฒ che capovolge il normale ritmo delle cose.

รˆ in un frangente simile che risuona di nuovo lโ€™invito evangelico a non fermarsi ad una lettura cronachistica degli eventi ma elaborare una lettura sapienziale: cโ€™รจ un Dio che continuamente ci viene incontro prima ancora di essere noi a muoverci verso di lui. E ci viene incontro anche quando โ€“ proprio quando โ€“ sembra che nulla piรน resista di quanto per noi ha costituito un punto di riferimento. โ€œGli eventi โ€“ dice il Signore โ€“ sono ioโ€ (Ch. Pรฉguy). Cosรฌ, โ€œi singoli eventi della giornataโ€ diventano โ€œcenni che Dio ci rivolge, segni dellโ€™attenzione che ha per ognuno di noiโ€ (Benedetto XVI).

Il fatto che la liberazione sia possibile non significa che accada magicamente. Per questo risuona lโ€™invito ad essere attenti.

รˆ lโ€™invito a tenere gli occhi aperti per scrutare i segni e non lasciarci prendere alla sprovvista.

รˆ lโ€™invito a scrollarci di dosso senza rimpianti tutto quando appesantisce il nostro andare, distrae il nostro cuore e offusca la nostra luciditร .

รˆ lโ€™invito a liberarci da ciรฒ che fa perdere il contatto con il reale. In tal senso รจ vero che il mio presente รจ perennemente sotto giudizio se non voglio perdere la capacitร  di valutare gli avvenimenti della mia esistenza. Cโ€™รจ un discernimento (un passare al vaglio) da operare continuamente per stare nella storia ma non da appesantiti.

Quella di oggi รจ una parola che viene a strapparci da una tranquillitร  che ci renda allergici ai travagli e viene a scuotere una esistenza fin troppo rintanata negli angoli di una intimitร  dove non cโ€™รจ piรน spazio per altro.

Vigilare: invito โ€œa sostare in silenzio per capire una Presenzaโ€.


AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM

Altri Articoli
Related

Liturgia della Parola in LIS di giovedรฌ 25 dicembre 2025

Le letture della Notte di Natale in LIS (Lingua...

Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2025 โ€“ Sussidio Avvento CEI – Messa della Notte

ยซUn bambino รจ nato per noiยป (Is 9,1-6) Tutta la...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

padre Ezio Lorenzo Bono – Commento al Vangelo di lunedรฌ 22 dicembre 2025

UN CANTO NEL GREMBO I. Cosa succede quando una donna...