don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 23 Novembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Lc 19,41-44

Data:

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Anche Dio piange

Le lacrime di un sogno infranto: cosรฌ le lacrime di Gesรน. Le conosciamo anche noi quelle lacrime. Esse sono le lacrime di chi sembra non essere riuscito nel suo intento, sono le lacrime di chi sa di avercela messa tutta ma poi ha dovuto arrestarsi di fronte a quanti hanno preferito tirare dritto per la loro strada, sono le lacrime di chi sa che il suo interlocutore รจ talmente preso dal suo modo di vedere le cose che non cโ€™รจ spazio per misurarsi con unโ€™altra lettura della vita, sono le lacrime di chi sta di fronte a qualcuno vittima del suo atteggiamento di sufficienza. Cosรฌ le lacrime di Gesรน che non finiremo mai di contemplare e da cui mai cesseremo di lasciarci bagnare e purificare, anche perchรฉ, le sue, sono lacrime che potevano essere risparmiate, se solo avessimo compreso, se solo fossimo stati capaci di non fermarci alla superficie delle cose ma fossimo riusciti a cogliere e a leggere il loro oltre, ciรฒ di cui esse sono segno.

Cosa sono le lacrime? Sono lโ€™amore trasformato in dolore, sono lโ€™amore ridotto allโ€™impotenza nel vedere qualcuno imboccare una strada evidentemente senza uscita. In quei casi ci si sente messi a morte solo per aver voluto bene. โ€œLโ€™amore non รจ amato, lโ€™amore non รจ amatoโ€, andava ripetendo Francesco dโ€™Assisi in lacrime, dopo aver ricevuto le stimmate.

Le lacrime di Gesรน sono il segno di una passione continuata, versate tutte le volte in cui, come bambini capricciosi, preferiamo restare attaccati al nostro muso lungo, al nostro orgoglio, perdendo cosรฌ unโ€™occasione che chissร  se e quando si ripresenterร .

Un giorno, quando il suo cammino verso la croce incrocerร  un gruppo di donne in pianto, Gesรน chiederร  loro di indirizzare diversamente le loro lacrime:ย โ€œPiangete su voi stesse e sui vostri figliโ€ย (Lc 23,28). Perchรฉ mai? Perchรฉ in ciascuno di noi cโ€™รจ qualcosa che sembra ottenebrare i nostri occhi impedendoci di riconoscere tutte le volte in cui Dio ci visita. Accadde alla generazione di Gesรน, accade ad ogni generazione.

Il pianto รจ ciรฒ che in noi dice una resistenza che si scioglie, che รจ vinta e finchรฉ questo non accade, qualcosa continua ad opporre resistenza ostinatamente.

Dio ci visita non con forza nรฉ costringendoci allโ€™evidenza: lo fa con molta misericordia. Quando questa non รจ riconosciuta e accolta, difficilmente comprendiamo la via che porta alla pace. Per questo, sembra quasi che lโ€™unico linguaggio in grado di scuoterci, a quel punto, quando ormai รจ troppo tardi, sembra essere quello della trincea e della guerra, quello che si abbatte addosso a noi violentemente.

รˆ vero, ne abbiamo fatto esperienza piรน e piรน volte: quando abbiamo scelto di restare insensibili agli appelli del Signore a camminare con lui e come lui, ci siamo ritrovati assediati da chi ci ha illuso con manie di grandezza dietro le quali si celava solo un cumulo di macerie.

Alle porte di Gerusalemme, le lacrime di Gesรน sono profezia di un sangue che di lรฌ a poco verrร  versato proprio per non venir meno allโ€™offerta di amore che il Padre continua a fare ad una umanitร  incapace di riconoscimento e di accoglienza. Sarรฒ capace di lasciarmi toccare da un amore che arriva non solo fino alle lacrime ma addirittura fino al dono del sangue?

Per gentile concessione di don Antonio Savone.

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