don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 16 Dicembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Mt 17, 10-13

Data:

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Una ragione per morire

La nostra storia ha una superficie e ha una profonditร . La superficie della storia รจ quella che รจ sotto gli occhi di tutti, quello che ciascuno di noi registra nel suo accadere e che non sempre riesce a leggere oltre il mero fatto di cronaca; la profonditร , invece, ci รจ svelata dalla parola di Dio la quale ci parla di uno scontro tra colui che lโ€™Apocalisse chiama lโ€™Accusatore e i discepoli del Signore Gesรน.

Uno scontro che accade anzitutto in ciascuno di noi prima ancora che fuori di noi. Su che cosa avviene lo scontro? Su una veritร  fondamentale.

La vita cristiana, infatti, nasce e si invera a partire da una certezza: che niente e nessuno potrร  mai separarci dallโ€™amore con cui Dio ci ha amato in Cristo. In quella lotta ingaggiata in profonditร , cโ€™รจ sempre qualcosa che vorrebbe strapparci via questa certezza e convincerci che cosรฌ non รจ, convincerci che รจ inutile pensare la vita in termini di dono, infruttuoso pensarla in termini di fedeltร , inutile.

Perchรฉ Giovanni ingaggia quella lotta strenua? A motivo della sua appartenenza a Cristo che egli non vuole rinnegare anche a costo di morire. Con quella lotta Giovanni testimonia ancora che lโ€™uomo รจ piรน grande di tutti i poteri di questo mondo: egli si inginocchierร  solo davanti al Signore. Giovanni diventa cosรฌ testimone del fatto che solo Gesรน Cristo รจ il Signore e che lโ€™uomo ha una dignitร  che รจ sovrana. Io da che parte sto? Quanto il bene dellโ€™altro mi sta a cuore?

In un contesto in cui si fa un gran parlare di tolleranza sembra fuori luogo ricordare figure di martiri che con la loro morte hanno attestato la veritร  in cui credevano. Sembrerebbe quasi una pericolosa presunzione da abbandonare se si vuole superare quella intolleranza che non esiterร  a metterlo a morte. Le tensioni non si annullano eliminando le differenze.

Non รจ possibile vivere convinti che non ci sia nulla per cui valga veramente la pena di morire dal momento che non cโ€™รจ nulla per cui valga la pena di vivere. La testimonianza di Giovanni martire dice a me: cโ€™รจ qualcosa nella tua vita che dร  senso e gusto al tuo vivere tanto da morirne?

Il piรน grande male non รจ perdere la vita ma, per amore della vita fisica, perdere le ragioni del vivere.
La libertร  del morire รจ racchiusa in una libertร  precedente: quella di aver scelto un modo di vivere esposto alla contraddizione e alla violenza; il martire non sceglie la morte ma un modo di vivere come Gesรน.

Esiste una vita che puรฒ essere soppressa dal potere di questo mondo. Il martire ha permesso che fosse soppressa la prima, per salvare lโ€™altra. Egli รจ sembrato essere uno sconfitto, perchรฉ fu rinnegato davanti agli uomini. In realtร  egli vinse, perchรฉ fu riconosciuto dal Cristo davanti a Dio. Nel martirio accade, cosรฌ, uno straordinario paradosso: chi รจ sconfitto, in realtร  รจ vincitore e chi prevale, in realtร , รจ uno sconfitto; chi muore, in realtร  vive; chi vive, รจ in realtร  giร  morto.

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