Le notti di Maria
Trovo in questa celebrazione come un invito a metterci alla scuola di Maria, per apprendere cosa voglia dire lasciarsi guidare dallo Spirito Santo soprattutto in quei momenti della sua esistenza che rientrano sotto il versante della crisi e dellโaffidamento.
Non รจ stato forse un momento di crisi quello da lei vissuto allโannuncio dellโangelo? Progetti, desideri e speranze condivisi col suo fidanzato Giuseppe, messi in discussione dallo Spirito di Dio che le chiedeva di farsi grembo di un progetto che portava tutti i tratti dellโimpossibilitร . Nondimeno, Maria ascolta, interroga, cerca di capire e pur nella difficoltร a riuscire a conciliare impossibilitร umana e annuncio di Dio, si affida ospitando un sogno che potrร realizzarsi solo grazie a lei. Maria lo fa lasciando parlare i segni che lโangelo le indica: cโรจ una grande differenza tra cercare i segni e riconoscere i segni.
Maria intuisce che quando cโรจ di mezzo Dio la vita รจ da concepire come un sistema aperto: Dio scombussola e mette in cammino. Quando gli dici di sรฌ, la strada diventa il tuo luogo e il viaggio la tua occupazione. Vivere la vita con spirito di fede รจ accettare di stare a una perenne scuola di vela, dove appunto la tua vita รจ la vela e Dio รจ il vento che la fa andare.
Quante volte la vita scombussola i nostri assetti! Quante volte, a fronte dellโimprevisto e dellโineludibile, corriamo il rischio di cadere o nella rassegnazione o nel risentimento rabbioso! Questi momenti โ ci ricorda Maria โ si affrontano provando a cogliere in quegli eventi quale parola Dio stia pronunciando su noi e sulla nostra vicenda, capaci di ospitare anche ciรฒ che a tutta prima a noi pare inconcepibile. Quanti sogni e progetti Dio ispira e noi li vanifichiamo solo perchรฉ ci รจ chiesto di fare spazio a qualcosa che รจ oltre le nostre aspettative!
Non รจ stato ancora un momento di crisi quello che lei e Giuseppe hanno dovuto attraversare quando, per una disposizione imperiale, si ritrovano messi in strada proprio al compiersi dei giorni del parto? Lei che portava in grembo il Figlio dellโAltissimo dovrร partorirlo in un alloggio di fortuna degno solo degli animali perchรฉ โnon cโera posto per loroโ nei luoghi di ritrovo degli umani. Come tenere insieme la promessa di Dio โ avrebbe partorito il Santo โ e lโumiltร attraverso la quale essa stava per realizzarsi? Sempre cosรฌ: lโopera di Dio si compie sempre attraverso segni poveri. Questi momenti di crisi si attraversano senza mai disprezzare lโirrilevanza o la modestia degli strumenti di cui disponiamo. Anzi, provando a conferire ad essi tutto il rispetto e lโonore perchรฉ non ci accada di mancare allโappuntamento fissato da Dio per noi.
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Non รจ stato ancora un momento di crisi quando, a dodici anni, quel Figlio chiederร a lei e a Giuseppe di entrare in una diversa comprensione delle cose e lei e Giuseppe dovranno riconoscere di non sapere e tuttavia non ostacoleranno il corso degli eventi? Questo momento fu attraversato mediante la disponibilitร a lasciarsi ammaestrare da chi fino a quel momento era stato oggetto della loro attenzione e della loro premura. Non ci ritroviamo talvolta in un vicolo cieco solo perchรฉ non riusciamo a conferire diritto di parola a chi secondo noi non ne ha alcuno?
Non sarร stato un momento di crisi quando, un bel giorno, lei accompagnerร i suoi parenti i quali erano convinti che Gesรน fosse fuori di sรฉ e a chi gli farร presente che sua madre e i parenti lo stavano cercando, egli risponderร che i veri โsuoiโ sono altri, sono coloro che compiono la volontร di Dio?
Non fu, inoltre, momento di crisi il dover riconoscere che Dio non solo parlava attraverso segni poveri ma addirittura con il segno per eccellenza della maledizione? Come credere ancora che un progetto di salvezza potesse trovare compimento mediante il suo contrario, il fallimento? Maria vive questo momento coniugando un atteggiamento tanto difficile: lo stare. Questo verbo indica anzitutto lโesserci. Lร dove tutti credono di poter risolvere la situazione mettendo in salvo la propria pelle con la fuga, Maria rimane.
Chissร quante volte le saranno tornate alla mente le parole pronunciate dal vecchio Simeone il giorno che aveva presentato suo Figlio al tempio: questo bambino sarร segno di contraddizione e anche a te una spada trafiggerร lโanima! Quante trafitture dellโanima, dalla fuga in Egitto al momento in cui quel Figlio uscirร di casa al momento in cui i capi dei Giudei cercheranno di prenderlo e di metterlo a morte! Questo รจ il Figlio di Dio? Uno condannato a morte? Uno ritenuto pazzo, posseduto da un demonio, accusato di bestemmia?
ร possibile stare in una esistenza segnata da vicende tanto aspre? Chissร quante domande nel cuore di Maria, domande prive di risposte lucide! Maria non giungerร al Calvario impavida e fiera, con il passo di chi sfida un destino avverso. Arriverร alla croce senzโaltro con passo incerto. Il dolore rende fragili, insicuri, smarriti.
Stare sotto la croce significa anzitutto accettare che dentro la fede non ci siano evidenze.
Se al cuore della nostra fede cโรจ la croce, allora dobbiamo riconoscere che al cuore della nostra fede cโรจ qualcosa che fa scandalo, e che essere credenti significa patire questo scandalo.
Nel dolore e forse anche nello smarrimento, Maria ha continuato ad essere nellโattesa e a nutrire speranza, anche nella crisi per eccellenza.
โLa forza di stare in certe situazioni, senza fuggire e senza accasciarsi, รจ data dallโattesa che comunque non cessa, dalla speranza che non viene meno, perchรฉ Dio puรฒ farci sempre riconoscere un โoltreโ che riscatta il presente, unโalba dopo la notte, un โnuovoโ che puรฒ sempre germogliare. Ha scritto don Tonino Bello:ย โLa vera tristezza non รจ quando, la sera, non sei atteso da nessuno al tuo rientro in casa, ma quando tu non attendi piรน nulla dalla vitaโ.โ
Se guardiamo alla nostra fede, misuriamo come essa sia una fede di frammenti, intermittente. Quella di Maria รจ una fede che rimane sempre. ร un percepire, leggere, interpretare tutta la vita alla luce della fede. Vita nella fede, la sua piรน che fede nella vita. Non la vita che cerca ogni tanto, qua e lร , sicurezze occasionali dalla fede, ma la vita accolta, amata, protesa verso il futuro, dentro lโorizzonte ben piรน grande e sorprendente offerto dalla fede. Per cui ogni evento รจ accolto, interpretato, vissuto con lo sguardo della fede.