don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 15 Luglio 2023

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Al dire di Gesù, per l’apostolo la contraddizione è una sorta di statuto esistenziale. È normale che venga contestato, minacciato, ostacolato. Il credente è sotto la paterna protezione di Dio e nello stesso tempo esposto a tutte le prove. C’è sempre qualcuno che vorrebbe ridurlo al silenzio, toglierlo di mezzo. Ma lui non deve esitare a parlare con franchezza. Il credente è chiamato ad avere il coraggio di testimoniare a favore di Cristo senza guardare in faccia ad alcuno, senza mettere in conto i rischi.

Del resto l’esperienza del discepolo è quella del Signore sulla croce: lì Dio si rende volontariamente impotente, impotente quanto alla forza, all’autorità, al prestigio, al successo.

Solo chi è animato da una grande passione, e non cerca facili consensi o gratificazioni personali, riesce a percorrere il suo cammino nella più assoluta fedeltà, pagando qualsiasi prezzo e soprattutto confidando unicamente sul giudizio di Dio. La vita cristiana è affare di cuore: occorre gente appassionata, capace di innamorarsi.

Il rischio dell’amore è la debolezza, che perciò comporta il rifiuto, la solitudine. Quando l’amore ricorre alla forza per farsi valere, si pone in contraddizione con se stesso. L’unica ragione dell’amore… è l’amore. L’unica sua forza è il non ricorso alla forza.

Dio è vicino a condizione che il credente si affidi totalmente a lui. Quando si resiste alla tentazione di imboccare la strada della facilità, del successo, della popolarità, il Signore è dalla nostra parte. La chiave di lettura della nostra vicenda è in quell’espressione del vangelo che dice: “senza il Padre”.

“Neppure un passerotto (o un capello della vostra testa) cade senza il Padre”, cioè senza che il Padre sia coinvolto.
La fiducia, la tranquillità, l’abbandono, sta nella certezza che Dio vi è coinvolto. C’entra anche lui nelle nostre difficoltà che incontriamo a causa del vangelo. Noi vorremmo Dio come scudo, parafulmine: Dio invece è con noi dentro. Incassa i colpi dall’interno. Noi vorremmo che la fede esercitasse una funzione impermeabilizzante; essa, invece ci espone. Insieme a Dio: è come se fosse Dio a cadere insieme al passero che viene abbattuto, insieme alla vittima che stramazza perché sfinita dalle torture.

“Non temete gli uomini”: non temete chi parla male di voi, chi vi calunnia, chi vi mette i bastoni fra le ruote, chi è in disaccordo con il vostro annuncio, chi vi deride, vi oltraggia, vi considera come pazzi.
“Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo…”: non abbiate paura di chi si accanisce contro di voi, di chi contrasta le vostre iniziative.

Chi dobbiamo temere?

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