don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 10 Settembre 2022

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โ€˜Perchรฉ mi invocate: Signore, Signore! E non fate quello che dico?โ€™โ€ฆ

Suonano sferzanti, questโ€™oggi, le parole di Gesรน: โ€˜Perchรฉ mi invocate: Signore, Signore! E non fate quello che dico?โ€™. Come se a salvarci possa essere una formula o un rito, una soluzione magica. In fondo cosa costa gridare:ย โ€˜Signore, Signore!โ€™? Nulla. Costa e come, invece, permettere che quel Signore invocato eserciti davvero la sua signoria sul nostro cuore facendo sรฌ che a plasmare opere e giorni sia ciรฒ che il Vangelo propone e chiede. Costa lasciarsi modellare pensieri e sentimenti sui pensieri e i sentimenti che furono in Cristo Gesรน.

A un rapporto con il Signore profondo e radicato preferiamo uno epidermico e occasionale. Gettare radici solide รจ troppo faticoso, per questo continuiamo a restare in superficie riducendo lโ€™osservanza evangelica a una revisione del comportamento non giร  a un rinnovamento del profondo. Moltiplichiamo esperienze, intercettiamo strategie, invochiamo soluzioni definitive che vengano dallโ€™esterno e non accettiamo, invece, lโ€™unica cosa che il vangelo ci propone: lasciarsi cambiare il cuore.

E cosรฌ ci lasciamo condizionare dallโ€™immediato piuttosto che da ciรฒ che ha una sua consistenza; investire su processi che richiedono energie e tempi lunghi ci spaventa: meglio accontentarsi di qualcosa raggiungibile col minimo sforzo. Quanto rinnovamento di facciata, dentro e fuori la Chiesa! Muta il teatro ma il copione รจ lo stesso. Quanto cambiamento di etichette e nomenclature a cui non corrisponde alcun processo di rinnovamento interiore!

Quanta superficialitร  nel leggere il reale e nel proporre vie nuove!

Accettare la presenza del Signore nella propria vita equivale a un vero e proprio andare a bottega, imparando a dissodare il terreno del proprio cuore perchรฉ permetta al seme del Vangelo di attecchire mettendo radici profonde che non temano gli inevitabili scossoni che proprio a motivo della fedeltร  al Vangelo possono registrarsi. Sei disposto a lasciarti ammaestrare?

Autore: don Antonio Savone

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