Oggi voglio interpretare questo vangelo secondo due direttrici:
1- Gesù entra dalla porta e non dalla finestra. E’ questo il suo stile. Ciò che viene da Lui è alla luce del sole… chiaro… senza ambiguità… senza sotterfugi. Vediamo se riesco a spiegarmi: a volte sappiamo dove sta la verità di una situazione… sappiamo cosa vuole da noi Gesù o cosa vuole dirci in quella situazione… oppure, ancora, sappiamo come dovremmo comportarci… perché il vangelo è chiaro… molto semplice da comprendere, lineare. Siamo noi che spesso vogliamo, invece, addomesticarlo… cambiarlo… adattarcelo addosso… alla “nostra portata”.
Ecco… dimentichiamo che Lui parla a noi… al nostro cuore… alla nostra vita… ma soprattutto, tutto quello che ci dice, anche quelle cose che ci sembrano difficili da accettare e da vivere… sono per il nostro bene… per farci vivere la vita in pienezza!
2- Ma il vangelo di oggi mi stimola a pensare che ognuno di noi ha delle responsabilità nei confronti degli altri. Ognuno di noi, in qualche modo, è pastore: i genitori nei confronti dei figli, gli insegnanti nei confronti degli alunni… ma anche gli amici tra di loro… o gli sposi tra di loro… Insomma, tutte le relazioni di cura ci mettono in qualche modo nei confronti degli altri come pastori. E in questo vangelo è delineato proprio lo stile del pastore… di colui che si prende cura di qualcuno.
Se ti vuoi prendere cura di qualcuno:
– entri dalla porta: sei trasparente… vero… dici le cose così come sono… non sei ambiguo;
– chiami per nome: conosci il cuore di chi ti prendi cura… di chi ami. Ti interessi della sua vita… delle sue gioie… dei suoi problemi…
– cammini davanti a loro: ti esponi per loro… li guidi… li difendi…
e tutto questo lo fai perché li vuoi vedere felici… godi della loro felicità… fai di tutto perché abbiano una vita piena.
Gesù ci ama come un pastore e come un pastore dona la vita per noi…
Amiamoci anche noi con questo stile… lo stile di chi si prende cura… di chi si dona… di vuole la felicità dell’altro!
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AUTORE: Don Antonio Mancuso
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