Don Antonio Mancuso – Commento al Vangelo del 19 Marzo 2022

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Un discorso strano quello di Gesรน, composto da due parti che sembrano disconnesse.
Nella prima parte Gesรน parla di fatti di cronaca. Nella seconda parte racconta una parabola. Qual รจ il nesso?

I fatti di cronaca potrebbero essere molto attuali o, comunque, attualizzati. Gesรน cita due fatti che hanno provocato morte. Nel primo caso la morte รจ causata dallโ€™uomo (Pilatoโ€ฆ ma potrebbero essere anche i responsabili dellโ€™attuale guerra!), dalla sua malvagitร . Nel secondo caso i morti sono causati da una catastrofe naturale (la caduta della torre di Siloeโ€ฆ ma potrebbe essere anche il coronavirusโ€ฆ o un terremoto!). In un caso o in un altro, Gesรน chiarisce che non cโ€™รจ connessione diretta tra peccato e morte: chi muore allโ€™improvviso per una catastrofe, chi muore per mano dโ€™uomo, non รจ piรน peccatore di chi muore da anziano dopo essersi goduta tutta una vita!

Non cโ€™รจ nessuna correlazione diretta morte-peccato personale voluta da Dio.
Esiste la vita, esiste la morte, esiste la libertร  dellโ€™uomo! Tutti quelli che vivono, in un modo o in un altroโ€ฆ moriranno! Triste (forse) ma inevitabile realtร !

Cosa fare, dunque? Cosa fare in attesa della nostra morte?
Risponde a questa domanda la seconda parte del vangelo, la parabola del fico che semplicemente possiamo riassumere cosรฌ: portare frutto!

Insommaโ€ฆ non pensare alla morteโ€ฆ non pensare come morirai, se per una malattia, una catastrofe naturale o fatto fuori da mano di uomoโ€ฆ pensa piuttosto a portare frutto, perchรฉ siamo nati per portare fruttoโ€ฆ per lasciare segni nella vita degli altri e non cicatriciโ€ฆ siamo nati per amare, perchรฉ, alla fine, sarร  lโ€™amore che abbiamo dato che sopravvivrร  alla nostra morte!

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AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK

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