Il vangelo di oggi ci consegna una parte della famosa preghiera di Gesรน al Padre per i suoi discepoliโฆ per tutti noi. Preghiera di una profonditร che andrebbe letta, ascoltata e meditata in punta di piediโฆ anzi in ginocchio.
Gesรน ci apre il suo cuore e ci fa entrare per grazia in quel mistero di intimitร col Padre che appartiene solo a Lui e a Dio e dentro questo mistero ci fa toccare il centro del suo insegnamentoโฆ della sua testimonianza: โche siano una sola cosa, come noiโ.
Beneโฆ ma che significa?
Spesso, infatti, ci riempiamo la bocca di parole come โunitร โ, โcomunioneโ, โamoreโโฆ ma cosa significano queste parole quando vanno declinate allโinterno di una relazione di persone diverse tra di loro?
Come fanno due o piรน persone con storie diverse, con percorsi diversi, con origini diverse, con caratteri e gusti diversi, con modi di pensare diversiโฆ a rimanere uniti? Ad essere in comunione? A volersi bene?
Gesรน non ci chiama a fonderci lโun lโaltro perdendo le nostre identitร โฆ
Gesรน non ci chiama confonderci in un miscuglio tale da creare una nuova entitร โฆ
Gesรน ci chiama a riempire con lโamore lo spazio delle nostre diversitร in modo tale che io rimango io, tu rimani tu ma ad unirci cโรจ lโamore. Un amore che non annulla la distanza ma la riempie di senso, perchรฉ รจ proprio quella distanza, quella diversitร accettata, rispettata, accolta e vissuta che mi permette di essere me stesso e di amare nello stesso tempo.
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AUTORE: Don Antonio Mancuso
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