«Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili», questo è il testamento spirituale del giudice Livatino… è una frase ormai universalmente conosciuta… sembra una riformulazione di un bellissimo messaggio che Sant’Ignazio di Antiochia in un famoso sermone dei primi secoli aveva detto con queste parole: “È meglio essere cristiani senza dirlo, piuttosto che dirlo senza esserlo”.
Qualche secolo più tardi, una frase attribuita a san Francesco di Sales diceva più o meno così: non parlare sempre di Gesù, ma comportati in modo tale che ti si chieda di Gesù!
Insomma… sia Livatino che Sant’Ignazio che san Francesco di Sales invitano alla coerenza della fede e richiamano l’attenzione sulla serietà del cammino di fede: la fede è una cosa seria… non sono parole… è fatta da fatti… concreti.
- Pubblicità -
Gesù, nel vangelo di oggi, in qualche modo, prega proprio per questa credibilità… per questa coerenza… dalla nostra unione si vede che siamo suoi discepoli… da come ci amiamo… e, ovviamente, non è un caso che la sua presenza sacramentale si dice: comunione… perché… alla fine… noi facciamo la comunione… perché tra di noi… siamo in comunione!
AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK | Telegram
Image by blenderfan from Pixabay