La meditazione del vangelo di oggi mi provoca alcune considerazioni che condivido.
Ancora una volta abbiamo a che fare con la liberazione di un uomo schiavo delle sue fragilitร che lo portavano ad isolarsiโฆ a fuggire dalla vera vitaโฆ
Perchรฉ di fatto รจ proprio cosรฌ, quando non affrontiamo le nostre debolezzeโฆ i nostri viziโฆ le nostre fragilitร โฆ le nostre tentazioniโฆ i nostri peccatiโฆ tutto questo ci porta ad isolarciโฆ a vivere una vita parallela che รจ una non vitaโฆ a rinchiuderci dietro e dentro le quattro situazioni e relazioni che costituiscono le nostre comoditร -alibi per non vivere pienamente tutto il resto. E, di fatto, dentro di noi cโรจ una โlegioneโ di motivi per isolarciโฆ per mandare a quel paese relazioniโฆ o per chiuderci solo in quelle โcomodeโ.
Insomma, anche noi rischiamo di vivere sui โmontiโโฆ rischiamo di non vivere in pienezza la bellezza della vita!
Questo stato di cose ristagnaโฆ lโabitudine รจ una brutta bestia e la novitร fa sempre paura anche quando รจ una novitร positivaโฆ piรน bellaโฆ (la gente non regge alla visione dellโuomo liberatoโฆ chiede a Gesรน di andarseneโฆ troppo โdisordineโ per quella liberazione libertร dellโuomo).
E infineโฆ il rischio di isolarsi rimaneโฆ mentre prima della liberazione era un isolamento per la comoditร -paura di non affrontare le proprie fragilitร โฆ adesso lโex indemoniato ora liberato vorrebbe โisolarsiโ stando con Gesรน per paura di perdere la liberazioneโฆ
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Gesรน non glielo permette e gli fa capire chiaramente che la vera vita sta nel sapersi relazionare con tuttiโฆ perchรฉ senza tutte le relazioniโฆ si vive a metร !
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AUTORE: Don Antonio Mancuso
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