don Antonello Iapicca – Vangelo del giorno – 5 Gennaio 2024

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Nella Chiesa sperimentiamo lo sguardo di Gesรน su di noi che ci vede, come vide Natanaele, senza malizia, perchรฉ alla luce dell’amore che risuscita il figlio di Dio celato in noi. Cosรฌ purifica il nostro sguardo per vedere, come Gesรน, prima del peccato, l’opera di Dio nel prossimo.

FISSATI DALLO SGUARDO CELESTE DELLO SPOSO NELLA MISERICORDIA CHE SPEGNE LA MALIZIAย 

Per salvarsi e conoscere veritร  e felicitร  bisogna “incontrare” Gesรน. E Dio si รจ fatto carne proprio perย โ€œincontrareโ€ lโ€™umanitร , cominciando dalla โ€œGalilea delle gentiโ€. Essendo lโ€™ultima propaggine di Israele sul confine con le terre pagane, essa era un poโ€™ย doganaย e un poโ€™ย terra di nessuno; era appoggiata sulla โ€œvia del mareโ€ come su una spina dorsale, la sostenevano traffici e commerci.ย 

Era quindi terra di contraddizioni, immagineย dellโ€™incoerenza dei coerenti, della carne debole che vanifica Legge e moralismi. Per questo, la Galilea รจ la nostra vita,ย una primogenitura che fatica a restare a galla tra i marosi del mondo.ย Galilea รจ questo momento dellโ€™esistenza di tuo figlio, come la storia e i luoghi di ogni uomo.ย Non cโ€™era terra migliore dove iniziare la missione, e per questo Gesรน ha โ€œstabilito di andarciโ€, facendo della Galilea la profezia di ogni luogo dove chi lo โ€œcercaโ€ lo puรฒ โ€œtrovareโ€, e chiย non lo cercaย puรฒ essereย trovato.

Come รจ accaduto ai primiย cinqueย โ€œdiscepoliโ€.ย Cinqueย era, infatti, il numero minimo di discepoli che doveva avere un rabbino; maย cinqueย sono anche i libri della Torah, come i sensi dellโ€™uomo: queiย cinqueย discepoli eranoย la primiziaย della Chiesa, lโ€™assemblea santa radunata da Gesรน nella quale la Torah si sarebbe fatta carne e sensi, perchรฉ lโ€™uomo finalmente potesse vivere secondo lโ€™immagine e la somiglianza del suo Creatore, al servizio cioรจ dellโ€™amore.ย 

Erano Andrea, Giovanni, Pietro e poi Filippo e Natanaele.ย Filippo, era stato โ€œincontratoโ€ย da Gesรนย che lo aveva โ€œchiamatoโ€: “seguimi”, cheย letteralmente significaย โ€œmetti i tuoi passi nei miei passiโ€.ย Nessunย discepolo, infatti,ย si appartiene, ma รจ il frutto benedetto dellโ€™incontroย con il Maestro.ย Incontrato per incontrare, amato per amare,ย un discepoloย รจ carne della carne di Gesรน,ย ogni suo pensiero, sguardo, parola e gesto รจ un passo deposto nel suo passo.ย Per questo Gesรน potrร  dire a Natanaele di โ€œaverlo visto sotto il fico prima che Filippo lo chiamasseโ€.

Era Lui che lo aveva โ€œincontratoโ€ perchรฉ lo โ€œaveva vistoย primaโ€ che la carne lo inducesse a dubitare che il Messia potesse venire da una cittร  mai nominata dalla Scrittura. Filippo stesso eraย la provaย di quellโ€™amore che andava al di lร  di ogni obiezione; si trovavaย lรฌ perchรฉ lui per primo era un frutto della misericordia di Dio che perdona il peccato trasformando il cuore.ย 

Non a caso, infatti, sulle labbra di Filippo sorgevanoย le stesse parole che Gesรน avevaย detto ad Andrea e a Giovanni: โ€œvieni e vediโ€. E Natanaeleย ascolta e obbedisce, perchรฉย si รจ sentito โ€œcercatoโ€ e amato da Filippo โ€œsotto il ficoโ€ dove i saggi scrutavano le Scritture, accogliendo anche i suoi dubbi, senza moralismi. E seguendo Filippo ha potuto “incontrare” il Messia: nessuno aveva โ€œconosciutoโ€ il suo intimo โ€œprivo di maliziaโ€, neanche lui stesso.

Perchรฉ nessuno lo poteva aver โ€œvistoโ€ย giร ย perdonato! Gesรน sรฌ, e per questo era il Messia: aveva โ€œvistoโ€ la โ€œricercaโ€ di Natanaele uguale a quella di ogni uomo. Non gli importava dei suoi dubbi, gli importava il suo desiderio di Lui. Lo stesso che vede oggi in te e in me: dove sei seduto cercando la felicitร ? Forse sei giร  nella Chiesa, e preghi e cerchi di capire come Natanaele.

O forse sei in Galilea, commerciando affetti e stima, sperando dal mondo verniciato di religione un briciolo di pace e di gioia. O forse sei completamente in terra pagana, schiavo di qualche concupiscenza, al guinzaglio di qualche peccato.ย Non importa, non oggi! Gesรน sa “vedere prima” dei nostri peccati il desiderio del suo amore che c’รจ nel nostro cuore. Sa che “da Nazaret non poteva venire niente di buono”, maย vi รจ sceso per trasformare in buono ciรฒ che non lo รจ.

Come ha fatto con Natanaele, trasformando il suo dubbio in una splendida professione di fede: “Rabbรฌ, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!”; ogni attesa messianica si coagulava in quell’uomo venuto da Nazaret.ย Sรฌ, c’รจ “falsitร ” in noi: il nostro cuore trama sempre gettando “esche” perchรฉ gli altri abbocchino, secondo il senso originale del termine reso con “falsitร ”. Noi “incontriamo” gli altri per farne delle prede con cui saziarci.

Ma Gesรน ha il potere di estirpare questo veleno e farci liberi per amare.ย Ci vede, infatti, come ha visto Giacobbe, stanco e claudicante; e ci appare oggi sulla Croce per donarsi, chiamandoci a salirvi per contemplare “cose piรน grandi” anche dell’essere amati cosรฌ come siamo. E che cosa c’รจ di “piรน grande” di questo?ย Amare cosรฌ come siamo amati.ย “Salire e scendere” come “angeli” (messaggeri) con Cristo sulla “scala” della Croce perย incontrareย i peccatori, annunciargli il Vangelo, e condurli in Cielo.

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Vivere cosรฌ รจ la “cosa piรน grande” che ci sia: aprire il Cielo sugli uomini ai quali il demonio lo ha chiuso, gettandoli nella disperazione e nei peccati. Vivere la vita del Messia “figlio di Giuseppe”, ilย servo sofferenteย della tradizione ebraica, che ha offerto se stesso per strappare gli uomini alla morte.

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