SUL GOLGOTA PER VEDERE IL GIORNO DI CRISTO RISORTO NELLA NOSTRA VITA
“Non vedere mai la morte”, magari… Magari non vederla in questo tempo nel quale invece la morte รจ protagonista assoluta, e nel modo piรน duro. Davvero vorresti fare l’esperienza di “non vedere mai piรน la morte” nella tua vita? Allora ascolta oggi il Signore: “Chi custodisce la mia Parola non vedrร mai la morte”. Ecco il modo per vedere la vita di Cristo, quella che non finisce, dentro la propria vita. Vita in questo tempo qui, vita dove tutto dice morte, dove tanto รจ morte, e bare e dolore, Vita nella mia morte, quella profonda, del cuore, della speranza, della gioia, della pace.
AUTORE: don Antonello Iapicca
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Vita ora, in noi, cosรฌ come siamo, che significa pace diversa da quella che conosciamo e che vorremmo, tempo e dolori da offrire, pienezza di vita e di amore dove il mondo e la carne vedono vuoto e angoscia. Vita, che aiuta a discernere nella precarietร il deserto per imparare che la vita viene da Lui e dalla sua Parole; un tempo per affidarci a Dio e sperimentare che Lui esiste, e non ci abbandona e provvede a noi. Ma come si fa a “custodire la Parola” di Gesรน? Come Abramo. Anche lui vedeva solo morte: non aveva un figlio a cui donare se stesso in ereditร , non aveva una terra a cui consegnare il proprio corpo per il riposo. Ma proprio qui la Parola di Dio รจ scesa dal Cielo come una chiamata trasformando quell’al di lร di morte che lo attendeva in un futuro colmo di vita.
Qui Abramo ha cominciato a “vedere il giorno di Gesรน”, che รจ appunto “vedere la vita” in ogni giorno: giunto a Canaan, la terra che Dio gli aveva promesso, stringeva tra le braccia Isacco, la vita scaturita dalla sua carne morta. Eppure non era ancora questo il giorno di Gesรน nel quale rallegrarsi. Ad Abramo mancava qualcosa, come a ciascuno di noi. Abbiamo sperimentato il suo amore che, perdonando i peccati, ha ridato vita a molte cose di noi. Ma ancora non basta per “non vedere piรน la morte”. Come ad Abramo, ci manca l’esperienza decisiva dell’amore pieno e incondizionato, frutto della notte oscura della fede, la piรน dura, l’unica nella quale si puรฒ “vedere” la luce della Pasqua che cancella per sempre la morte nel giorno eterno del Messia Gesรน.
La notte del Moria, nella quale Dio ha condotto Abramo quando gli ha chiesto di sacrificare Isacco. Mamma mia che crudeltร … Puรฒ Dio chiedere una cosa del genere? “Chi si crede di essere?” potremmo dire, come i giudei fecero con Gesรน. Ma coraggio, proprio oggi e in questi giorni che ci separano dalla Pasqua, possiamo fare la stessa esperienza di Abramo, e “vedere il giorno di Gesรนโ. Appoggiamoci alla Chiesa, confessiamo la nostra superbia, e cominciamo ad obbedire, a salire il Moria dove offrire a Dio il nostro Isacco.
Tu sai che cos’รจ. Prendi quello che ami, a cui tieni di piรน, che desideri piรน intensamente, e deponilo sull’altare, che รจ la mano di Dio tesa verso di te. Lascia a Dio la tua vita “custodendo” la sua promessa che non vedrai piรน la morte. Perchรฉ cosรฌ accadrร , come ha sperimentato Abramo, che ha imparato a โsorvegliare, proteggere, amareโ la Parola e per questo ha riavuto Isacco. Dopo lโintervento dellโangelo, infatti, Abramo, secondo il Targum, ha chiamato quel luogo: “Qui il Signore fu visto”.
Al culmine dell’angoscia Abramo ha visto che “Dio รจ favorevole”, ha visto il giorno di Cristo nel quale Dio gli รจ stato favorevole risuscitandolo dalla morte, lo ha visto in quel suo giorno che doveva essere di morte. Sรฌ, รจ impossibile ma non a Dio che lo rende possibile attraverso l’ascolto e il “custodire” la sua Parola come la Vergine Maria. La Parola che illumina i fatti e ci indica come e dove offrirci alla sua volontร .
“Prima che Abramo fosse”, infatti, prima del nostro matrimonio, dei figli, del lavoro, del nostro carattere e dei nostri difetti, del nostro corpo, “prima” ancora che peccassimo e di subire quell’ingiustizia, Gesรน รจ “Io sono”, ovvero amore incondizionato ed eterno per ciascuno di noi. E se ci ha amato “prima” non ci amerร ora, e domani, e sempre, donandoci la sua vita immortale proprio dove e quando la morte ci fa piรน paura?


