DOMATO IN NOI L’ORGOGLIO CHE CI DISTRUGGE DALLA PREDICAZIONE DELLA CROCE, SIAMO INVIATI NEL MONDO PER ESORCIZZARLO CON L’AMORE
Gesรน รจ l’unico che puรฒ domarci perchรฉ ha compiuto la traversata in mezzo alla morte e ci รจ venuto a cercare all’altra riva del mare, il “territorio pagano” dove buttiamo via la nostra vita. Se infatti la vita non รจ consegnata a Lui nell’obbedienza, รจ preda di una forza violenta che spezza ogni legame, e a nulla valgono stratagemmi umani, psicologie e terapie. Nessuna โcatenaโ puรฒ nulla contro il potere di una โlegione di demoniโ. Il โterritorio dei Geraseniโ, la Decapoli pagana, ieri come oggi, รจ accanto a noi, dentro di noi, dove il male รจ un continuo โcolpire con pietreโ la propria dignitร spingendoci al disprezzo di noi stessi come l’indemoniato di Gerasa che “continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre”. Questi fenomeni non ci sono estranei, perchรฉ il โsepolcroโ nel quale abitiamo, in greco โmemorialeโ, รจ una continua memoria della morte che ci corrode, la โparteโ, la โsorteโ di chi confida in se stesso, il salario del peccato. Quante catene per indurci a ragionare, a soprassedere, a perdonare. Ma l’amore non รจ una catena perchรฉ il male non esploda. Occorre un miracolo che guarisca il cuore, che purifichi la fonte. E’ necessario il Signore Gesรน che passa all’altra riva per scendere negli abissi della morte e riscattare l’uomo schiavo del demonio. Questi, all’arrivo di Gesรน, gli si fa incontro come attirato da Lui, ed รจ subito una reazione di sfida, di mormorazione, di rifiuto. Come accade a noi quando ci raggiunge la predicazione, l’annuncio della Veritร .
“Che hai a che fare con noi…”. Che vuoi Signore, sei venuto a โrovinareโ i nostri piani, la vita pagana nella quale abbiamo immerso la nostra anima? La โrovinaโ del male infatti รจ solo il bene, mai un altro male, come invece il mondo, e tutti noi, pensiamo quando ci armiamo per combattere le ingiustizie, le malattie, la sofferenza. Ma Gesรน รจ Dio e sa riconoscere il suo stesso volto nella caricatura che siamo diventati a causa della โlegioneโ di pensieri e opinioni, criteri e concupiscenze che ci dilaniano rendendoci schizofrenici in ogni pensiero, gesto, relazione; Egli sa percepire, dall’involucro sporco, immondo e degenerato che siamo diventati, il grido disperato che il seme di vita eterna seminato in noi cerca di farsi strada. Gesรน riconosce nelle parole blasfeme e terribili del demonio, l’angoscia e la paura di chi ne รจ posseduto. Anche dentro i nostri rifiuti, nelle cadute, nelle chiusure piรน ostinate, Gesรน sa intercettare l’inganno e il camuffamento del demonio: รจ lui che rigetta Cristo, noi siamo solo degli schiavi caduti nelle sue trappole, nelle pompe illusorie che ci hanno sedotti. Certo lo abbiamo fatto liberamente, vi รจ stato almeno un momento in cui, nel cuore, abbiamo scelto di dare ascolto alla voce dellโavversario. Ma Gesรน sa che portiamo una natura ferita: per questo รจ disceso dal Cielo a cercare la pecora perduta in territorio pagano, sin dentro all’accampamento nemico. Non รจ facile riconoscere il fratello dopo tanto tempo: parla una lingua diversa, i costumi e le abitudini sono completamente cambiati, anche i connotati non sono piรน gli stessi: tanti anni di compromessi con il mondo lo hanno trasformato in un pagano. Eppure Gesรน lo riconosce, non lo giudica, ma lo guarda con misericordia, con tenerezza e pietร , mentre smaschera il demonio che โaveva avuto a che fareโ con un dio falso e mostruoso ma che sente ormai prossima la sua rovina, opera del Dio autentico, il Figlio fattosi Servo crocifisso che ci parla: “Taci, Esci da quell’uomo spirito impuro!”. Cosรฌ, innanzitutto, fa tacere la menzogna e annuncia la Veritร , perchรฉ ogni esorcismo deve attaccare la voce suadente del serpente, da dove รจ iniziato lโinganno; perchรฉ la fede giunga attraverso lโascolto della predicazione รจ, infatti, necessario, ridurre al silenzio le altre parole.
Dirigendosi non allโuomo ma a satana, Gesรน lo smaschera come lโautentica fonte avvelenata di divisione, morte, e peccato. E’ il demonio il padre dell’impuritร , perchรฉ, separandosi da Dio, ha attirato nella regione di morte e assenza dโamore chiunque รจ caduto sotto il suo potere. E’ l’assassino che alla fine, per l’opera di Cristo, rivolge contro di se il suo stesso proposito malvagio. E’ una โmandria di porciโ, che si rotolano nel loro vomito, immagine dellโuomo vecchio che ha perduto il senso del peccato. Cosรฌ il demonio precipita nel mare, come l’esercito del faraone, come ogni inganno illuminato dall’amore di Dio, come accade nel battesimo, e ogni volta che sperimentiamo il perdono dei peccati che ci fa โliberi e sani di menteโ. Il precipitare della mandria รจ il frutto dell’amore di Dio che, una volta sperimentato, ci fa rinunciare a tutto quello che, nella nostra vita, ci aveva indotto a rifiutarlo: a satana e a quelle che un tempo si chiamavano “pompe diaboli”: “fa parte del rito battesimale la rinuncia alla “pompa del demonio”.
Di fatto la parola si riferiva innanzitutto al teatro pagano, ai giochi del circo, nei quali lo scannamento di uomini era divenuto uno spettacolo ricercato, crudeltร , violenza, disprezzo dell’uomo era il culmine dell’intrattenimento. Ma con questa rinuncia al teatro si intendeva naturalmente tutto un tipo di cultura… alla degenerazione di una cultura, dalla quale innanzitutto doveva separarsi colui che voleva diventare cristiano e che si impegnava a vedere nell’uomo un’immagine di Dio e a vivere come tale” (J. Ratzinger). Qualunque sia la schiavitรน che ci opprime, qualunque disordine renda impura l’esistenza, Gesรน vi scende oggi, per distruggere l’autore di tanto sfacelo, e ridonarci la dignitร , โun vestito nuovoโ come la veste bianca del battesimo, โuna mente purificata e sanataโ nella misericordia e per questo capace di discernere, per โfarci sedereโ nella comunione dei santi, quali cittadini della nuova Gerusalemme. Risuscitati con Lui possiamo essere inviati nella “nostra casa, dai nostri parenti e amici”, per annunciare โloro ciรฒ che il Signore ci ha fatto e la misericordia che ha avuto per noiโ, offrendo la nostra vita riscattata come un segno per quelli che ci hanno visti schiavi della menzogna. Cosรฌ, il Vangelo rivela la missione della Chiesa tra i pagani, la cosiddetta “Missio ad gentes”.
Gestata in una traversata nella quale ha conosciuto il potere di Cristo sulla morte la Chiesa รจ nata dalla Pasqua per essere un sacramento di salvezza per chi vive nella paura. E’ passata all’altra riva attraverso le acque del battesimo per “sbarcare” nell’oscuritร della terra pagana dove, come Gesรน, “attira” a sรฉ i demoni. Quando infatti, ai cristiani accade come a Lui e ai suoi discepoli โpregati di lasciareโ quel territorio dalla paura di perdere le proprie sicurezze, la Chiesa attira su di sรฉ l’ostilitร e il rifiuto di satana per sconfiggerlo. Crocifissi con Cristo, i suoi discepoli diventano essi stessi maledizione e rifiuto per attirarlo nel loro apparente fallimento e cosรฌ gettarlo lontano dagli uomini. E’ il martirio quotidiano che spalanca per loro e per chi li rifiuta lo stesso Paradiso: “Padre, perdonali, perchรฉ non sanno quello che fanno”. Mentre la stessa moltitudine delle persone “salate” dalla testimonianza dei cristiani che sono sbarcati con amore nella loro realtร , e che non entrerร giuridicamente nella Chiesa (come l’indemoniato sanato che non si รจ aggiunto a quanti seguivano Gesรน), annuncerร la vittoria di Cristo: attraverso la loro stessa vita redenta saranno il segno dell’amore di Dio in terra pagana, come una chiamata a conversione per ogni “casa e ogni famiglia”. Sรฌ, con il Signore possiamo accettare con pazienza la “paura” degli altri, e “risalire sulla barca” per passare ad altre rive, nella certezza di aver lasciato in chi ci รจ accanto una primizia della misericordia di Dio che darร frutto a suo tempo.
- Pubblicitร -
[box type=”info” align=”” class=”” width=””]Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.[/box]
Mc 5, 1-20
Dal Vangelo secondoย Marco
In quel tempo, Gesรน e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasรจni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perchรฉ piรน volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva piรน a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
Visto Gesรน da lontano, accorse, gli si gettรฒ ai piedi e, urlando a gran voce, disse: ยซChe vuoi da me, Gesรน, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!ยป. Gli diceva infatti: ยซEsci, spirito impuro, da quest’uomo!ยป. E gli domandรฒ: ยซQual รจ il tuo nome?ยป. ยซIl mio nome รจ Legione – gli rispose – perchรฉ siamo in moltiยป. E lo scongiurava con insistenza perchรฉ non li cacciasse fuori dal paese.
C’era lร , sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: ยซMandaci da quei porci, perchรฉ entriamo in essiยป. Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitรฒ giรน dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella cittร e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesรน, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: ยซVa’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciรฒ che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per teยป. Egli se ne andรฒ e si mise a proclamare per la Decร poli quello che Gesรน aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
