don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 30 Agosto 2019

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APPROFITTANDO DI OGNI OCCASIONE PER ACCOGLIERE L’AMORE DELLO SPOSO E IN ESSO AMAREย 

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Le “dieci vergini” erano delle damigelleย diย onore allo sposo che, secondo la tradizione ebraica, dovevano accompagnare alla casa della sposa e da qui alla sala del banchetto. Loro compito era tenere accese le lampade nel momento in cui lo Sposo tornava dalle spesso lunghe trattative pre-matrimoniali, e per questo avevano anche unย “piccolo vaso”ย che conteneva l’olio di riserva.ย Esse rappresentanoย i chiamati ad essere cristianiย ai quali รจ stata donata laย primogenitura: i cristiani sono chiamati a fare da corona allo Sposo quando tornerร , a sedere sui troni accanto a Lui e a giudicare le Nazioni.

Essiย sonoย promessi a un unico sposo, per essere presentati qualiย verginiย caste a Cristo (cfr. 2 Cor. 11,2).ย E San Paolo sta parlando del battesimo.ย Durante la “Veglia” Pasquale, dopo essere scesi nel fonte battesimale e aver ricevuto l’unzione con l’olio crismale (la cresima), colmi dello Spirito Santo i neofiti attendevano lo Sposo per entrare con Lui al banchetto. Eranoย “vergini”, cioรจ rinnovati e senza peccato originale, e “nei piccoli vasi” avevano l’olio dello Spirito Santo che ย aveva compiuto in loro segni e prodigi durante l’iniziazione cristiana conducendoli alla statura adulta della fede. Avevano “vigilato” e ora, con i loro piccoli vasi colmi del crisma, erano pronti ad accendere le “fiaccole” con la luce delle opere sante e soprannaturali che rivelavano in essi la nuova natura ricevuta.ย 

E proprio nel cuore della notte di Pasqua, un grido li destava: “ecco lo sposo!”, รจ risorto, “andategli incontro”. Allora essi si alzavano dal sonno, andavano ad accogliere il Signore che li conduceva con Lui al banchetto dell’Eucarestia, culmine e fonte della liturgia. Anche per noi,ย la chiamata che abbiamo accolto nelle diverse circostanze, ha inaugurato un cammino attraverso la storia reale e concreta di ciascuno per giungere alla maturitร  della fede.ย Creati a sua immagine dobbiamo crescere in esso perchรฉ, al giungere dello Sposo, al termine del nostro cammino di fede come poi alla fine del mondo, Egli possaย “riconoscerci”ย quali suoi fratelli,ย chiamarci, destarci e farci nascere alla vita che non muore.ย Per questo,ย le nozze eterne si preparano durante tutta la vita. Un fidanzamento, un matrimonio, il ministero presbiterale, la consacrazione religiosa, la maternitร  e la paternitร , anche un’amicizia, non sono cose di un momento, non sono avventure e passioni, roba da grandi quanto effimeri entusiasmi.

Tutto si costruisce passo dopo passo, attraverso la fedeltร  nelle piccole cose: “afferro le occasioni che si presentano ogni giorno, per compiere azioni ordinarie in modo straordinario” (Card. Van Thuan).ย La saggezza รจ questa fedeltร  paziente e semplice; la stoltezza รจ la superficialitร  che disprezza il sacrificio quotidiano aspettando il grande slancio, le emozioni forti. La “sapienza” รจ l’umiltร  fondata nella veritร . La “stoltezza” รจ la superbia radicata nella menzogna.ย La vita รจ moltoย seria, e quella eterna ce la giochiamo qui, come ogni uomo; per questo il cristianesimo รจ quanto di piรนย serioย vi sia.ย I “piccoli vasi”ย indicano le orme che precedono i nostri passi: essi sono immagine delleย piccole occasioniย che Dio ci offre nella nostra storia; รจ in esse che occorre essere fedeli, pronti, colmi di olio.

Per questo la vera saggezza รจ procurarsi l’olio dello Spirito Santo nella Chiesa, rinnovare ad ogni evento della vita l’Alleanza che ci fa primogeniti.ย Ci si puรฒ addormentare, siamo deboli, ma รจ proprio nella debolezza che si manifesta la potenza di Dio.ย Anche Adamo si รจ addormentato, e fu vita tratta dalla sua stessa carne. Anche Abramo fu preso da un torpore, e fu l’Alleanza incorruttibile. Anche i discepoli cedettero agli occhi appesantiti, e fu il compimento definitivo della Volontร  di Dio. In comune tutti hanno la propria debolezza e il potere di Dio: รจ Lui che fa tutto, perchรฉย Dio dona il pane ai suoi amici nel sonno: mentre dormiamo pulsa la vita autentica, ed รจ il mistero a cui siamo chiamati, la vita nella morte.ย La primogenitura รจ, essenzialmente, vivere senza timore nel sonno della morte che ogni giorno prende le nostre vite, tenendo desto il cuore colmo di Spirito Santo.

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E ciรฒ accade se camminiamo nella Chiesa, se alimentiamo i piccoli vasi con l’ascolto della Parola di Dio, con i sacramenti, con la frequenza alle liturgie; nel seno della Chiesa, infatti, impariamo a nutrire l’uomo nuovo che vi รจ gestato: e ogni gravidanza inizia con un “ritardo”… Per questo il ritardo del Signore รจ fecondo, perchรฉ in esso si cela il suo mistero di Pasqua, di vita che distrugge la morte. Gli stessi verbi utilizzati da Matteo rimandano a questo significato:ย le vergini si “destano” come il Signore si “desta” dalla morte! Il ritardo รจ l’occasione per crescere nell’amore, per prepararsi all’incontro con lo Sposo, per assomigliare a Lui in tutto.

Cosรฌ ogni ritardo nella nostra vita, quello della moglie nello stirare la camicia e del marito nel comprendere le esigenze della sposa, quello dei figli nell’obbedire e dei genitori nell’ascoltare i figli, quello del corpo che non ce la fa a guarire, quello del datore di lavoro nel promuoverci o nel darci le ferie o lo stipendio;ย tutto ciรฒ che ritarda il compimento dei nostri desideri e delle nostre speranze costituisce l’occasione per vivere come primogeniti che hanno i nomi iscritti nei cieli, pronti al sacrificio, a crocifiggere la propria carne con le sue passioni, e a vivere la vita nuova secondo lo Spirito.ย Essere “vigilanti” รจ, secondo il grande esegeta H. Schlier, essereย sobrii, che “significaย vedere e prendereย le cose cosรฌ come esse sonoยป. Prenderle anche quando richiedono unย sacrificio, che รจ l’unico polo capace di attrarre l’attesa e tenerla desta orientandola verso la bellezza.ย 

Fonte e approfondimenti

Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.

Ecco lo sposo! Andategli incontro!

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 25, 1-13
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli questa parabola:
ยซIl regno dei cieli sarร  simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sรฉ lโ€™olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche lโ€™olio in piccoli vasi. Poichรฉ lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzรฒ un grido: โ€œEcco lo sposo! Andategli incontro!โ€. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: โ€œDateci un poโ€™ del vostro olio, perchรฉ le nostre lampade si spengonoโ€. Le sagge risposero: โ€œNo, perchรฉ non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e comprateveneโ€.
Ora, mentre quelle andavano a comprare lโ€™olio, arrivรฒ lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Piรน tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: โ€œSignore, signore, aprici!โ€. Ma egli rispose: โ€œIn veritร  io vi dico: non vi conoscoโ€.
Vegliate dunque, perchรฉ non sapete nรฉ il giorno nรฉ lโ€™oraยป.

Parola del Signore.

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