don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 28 Marzo 2022

1347

L’OROLOGIO DELLA FEDE SEMPRE IN ORARIO ALL’APPUNTAMENTO DELL’AMORE


AUTORE: don Antonello Iapicca FONTE: Newsletter SITO WEB CANALE YOUTUBE

Essendo un allenamento a vivere bene, la Quaresima ci insegna l’atteggiamento adeguato da assumere dinanzi agli eventi che odorano di morte, come quello in cui siย รจย imbattuto il “funzionario del re”. Abbiamo anche noi unย “figlio” che “sta per morire”. E’ a “Cafarnao”, la Patria di Gesรน che lo aveva rifiutato. Per questo sta per morire. Come “il figlio” di Dio che รจ in noi, in agonia perchรฉ non abbiamo accolto il Signore nella nostra vita, che non abbiamo voluto lasciare che fosse, sino in fondo, la sua. Forse siamo nella Chiesa, eppure proprio la prossimitร  con Gesรน ci ha fatto scivolare in un rapporto superficiale con Lui.

Ci siamo abituati al suo amore, non ci stupiamo piรน per le Grazie con le quali ci accompagna istante dopo istante. Le liturgie, la Parola di Dio, lo straordinario miracolo della luce di Pasqua che illumina la vita, la possibilitร  di essere perdonati e ricominciare, tutto รจ divenuto scontato, come un rumore di sottofondo della vita. Per questo non abbiamo saputo discernere i sintomi della malattia che aggrediva il “figlio” somigliante a Dio, capace di amare e donarsi: disattenzioni ai bisogni della moglie, piccoli egoismi nei confronti del marito, insofferenza crescente agli atteggiamenti lunatici dei figli, giudizi che covano da tempo, chiacchiere alle spalle dei fratelli, “constatazioni” per caritร , mica pregiudizi; e poi accidia nella preghiera, attaccamento al denaro, e quel sottile e pernicioso senso di frustrazione accolto e coccolato, sino a farci sentire incompresi dal mondo intero.

Il demonio, subdolamente, si รจ infilato nei pertugi lasciati incustoditi dalla superficialitร  della routine con cui viviamo la relazione con Cristo, e cosรฌ ci ha chiusi lentamente nella prigione dell’orgoglio. E ora รจ ira travolgente a ogni inconveniente, parole pesanti in risposta alle incomprensioni del coniuge, chiusura netta a ogni richiesta dei figli, avarizia nevrotica, rancori verso chiunque. Il “figlio” ha perso le sembianze delย Padre, no possiamo amare salendo sulla Croce che la storia ci presenta. Sรฌ, guarda bene, e vedrai che stai morendo anche tu in quel giudizio. Ma Gesรน,ย in questo tempo di Grazia, torna “di nuovo” a “Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino”, scende cioรจ ancora nella nostra vita per riaccendere la memoria degli inizi, dei primi “segni” che hanno cambiato la nostra vita grigia in gioia; quando abbiamo ascoltato e accolto la sua Parola sperimentandone il potere rigenerante. Torna per guarirci, compiendo in noi “quello che ha fatto a Gerusalemme”, ovvero purificarci scacciando venditori e cambiavalute dal nostro cuore, perย ricostruire in noi il suo Tempio e fare Pasqua con noi.ย 

Accorriamo allora, a “chiedergli” di “scendere” nei nostri peccati. E’ vero, siamo ancora molto capricciosi, la nostra fede รจ infantile e per “credere” abbiamo ancora bisogno di “vedere segni e prodigi”. Ma Gesรน ci conosce, e, come giร  alle nozze,ย si lasciaย di nuovoย strappareย il suo potere, per condurci alla fede adulta. Per questo, con misericordia infinita, ci annuncia ancora la sua Parola, offrendoci un “secondo segno” per convertirci e credere: Lui oggi resuscita in noi l’amore del Figlio di Dio! Confessati, vai all’eucarestia, mettiti in ginocchio e prega e supplica. “Ascolta”ย la Parola di Gesรน che la Chiesa ti predica; e “obbedisci”,ย “mettiti in cammino” come il “funzionario del re”, per andare a sperimentare che รจ vera e compie ciรฒ che annuncia. Scendi in questa Quaresimaย la scala dell’umiltร  che conduce alle acque del battesimo.

Ci attende una notte da attraversare, e in essa trepidazione, speranza, desiderio, stanchezza, scoramento, per incontrare finalmente la luce della resurrezione, la vita nuova in Cristo. Ci รจ dato un tempo, come quello nel quale il Signoreย aveva inviato quel padre: ogni giorno della nostra vita, sulla cui soglia Gesรน ci accoglie perย inviarci nella vita a crescere nella fede sperimentando il potere della sua Parola: “Vร , tuo figlio vive”. Vive e saprร  perdonare. Vive e si offrirร  sul letto della malattia. Vive e si aprirร  alla vita. Vive e si umilierร  accettando i limiti della vecchiaia. Vive e amerร , passando con Cristo dalla morte alla vita.

Ogni giorno รจ un appuntamento al qualeย siamo invitati per riconoscere che, “proprio nell’istante” in cui ci รจ stata annunciata e abbiamo obbedito, la Parola aveva “giร ”ย operato il prodigio. La fede adulta che vince il mondo e accompagna ad essa anche la nostra “famiglia” รจ quella che spera contro ogni speranza. “Andiamo” allora appoggiati alla Parola di Gesรน, per guarire il “figlio” che รจ in noi, ma anche i nostri “figli” nella carne, perchรฉ la loro fede dipende dalla nostra conversione. Prega per loro e vedrai con gli occhi soprannaturali che proprio mentre ti stavi rivolgendo a Cristo, tuo figlio ha cominciato a tornare in sรฉ, anche se esteriormente stava conducendo la solita vita.

Questa รจ la fede adulta, che รจ come un trapano che perfora la carne i suoi criteri, illuminando la ragione. La fede che si sperimenta empiricamente, “orologio alla mano”, perchรฉ Dio รจ puntuale offrendoci i “segni” di vita nella morte che solo la fede sa discernere, per schiudere al mondo la speranza del Cielo.