don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 27 novembre 2018

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LA GELOSIA DELLO SPOSO AFFOGA NARCISO NELLE ACQUE DEL BATTESIMO PER FARLO RINASCERE CON LUI NELL’AMORE CHE LO RENDE LIBERO E SAPIENTE

Mancano pochi giorni all’Avvento, e oggi la Chiesa ci prepara a questo tempo cosรฌ importante mettendoci davanti la figura di Narciso. Era un giovane molto bello, del quale si innamorรฒ perdutamente Eco, una ragazza splendida ma troppo loquace. Gli dei vollero punire questo suo difetto e la resero muta. Era capace di ripetere solo le ultime parole che le rivolgevano. Narciso non resistette a questo difetto della sua innamorata. Non la ritenne degna di lui e si chiuse nel suo egoismo, decidendo che non le avrebbe mai rivolto le parole “ti amo”. Per questo Eco morรฌ di crepacuore. Gli dei, quando si accorsero del dramma, condannarono Narciso a chiudersi sempre piรน in se stesso, e a innamorarsi della sua immagine. Al punto che, vedendola specchiata in un laghetto, volendola abbracciare rimase annegato nel fondo dello specchio d’acqua. Narciso รจ immagine di tutti quelli che non sanno che farsene dell’Avvento perchรฉ non aspettano niente e nessuno. Narciso in fondo non vive neanche per se stesso, ma per la sua immagine. E’ un drogato che si ciba del suo ego mascherato e poi idolatrato. Esattamente come accade a noi quando il demonio riesce a spiaccicarci sullo specchio d’acqua che riflette la nostra immagine, inducendoci a pensare esclusivamente a noi stessi, ai pregi o ai difetti, e dimentichiamo Dio, che ci ha creati belli e perdonati mille volte per annunciare la bellezza del suo amore.

Ci siamo innamorati del tempio dimenticando il suo illustre Ospite, perchรฉ, ingannati dal demonio abbiamo creduto fosse opere delle nostre mani. E cosรฌ anneghiamo nell’immagine falsa di noi, come il Tempio rovinato su stesso. Per questo non sappiamo piรน dire a nessuno “ti amo”: invece di abbeverarci alla fonte dell’amore che รจ Dio, ci specchiamo nel nostro nulla sino a morirci affogati tra depressioni e crisi esistenziali. Non puรฒ dire “ti amo” a nessuno chi non sa dirgli prima “Dio ti ama”. Cosรฌ un marito o una moglie, un genitore, un fidanzato, un amico. Una cattedrale (leggi anche parrocchie e seminari) costruita in tanti anni, puรฒ essere distrutta da un terremoto, o divenire un museo o auditorium per concerti, come ve ne sono tante, segno profetico e drammatico del narcisismo di cui soffrono in tanti nella Chiesa contemporanea. Il tanto specchiarsi ha trasformato la bellezza degli edifici che esprimeva il contenuto di fede e che aiutava a entrare in comunione con Dio, in merce da esporre in vetrina, immagini stampate su tazze nelle quali turisti sbadati prenderanno il caffรจ una volta tornati a casa dalla vacanza.

Ecco, questo sguardo profetico e celeste sulla storia, che sa vedere e interpretare alla luce della fede ciรฒ che sta accadendo nel mondo, nella Chiesa, nelle nostre famiglie e nella nostra vita, รจ il discernimento che distingue i cristiani. Discernere รจ “separare” per distinguere e comprendere ogni persona, fatto o cosa in relazione all’altra; se non si distingue non si puรฒ legare, se non si scopre la diversitร  non puรฒ emergere l’amore. Capite allora come Narciso sia proprio colui che, incapace di amare perchรฉ incapace di distinguere l’altro dalla sua immagine che vede riflessa in tutto (รจ il sintomo dell’esigenza parossistica di autoaffermazione che portiamo dentro tutti, specie in questa generazione, e che emerge prepotente nell’uso egolatrico dei social networks). Non a caso, infatti, il modo con cui Dio ha creato l’universo รจ stato proprio il discernere, separando cioรจ ogni elemento perchรฉ, nella loro distinzione, uscissero dal dal caos. Il discernimento dunque ci fa partecipi dell’opera creatrice di Dio; per questo, l’amore, che nasce dal discernimento, dal riconoscere cioรจ la diversitร  dell’altro che lo separa e distingue da me per potermi donare gettandomi in lui, รจ pura creativitร . L’amore non รจ mai routine, ma รจ storia nuova ogni giorno, perchรฉ sorge dal pensiero di Dio per farsi carne e vita attraverso la mia carne offerta per accogliere e perdonare.

Questo รจ il senso piรน profondo dell’Avvento fratelli: Narciso non aspetta perchรฉ non ama, mentre un figlio di Dio ha gli occhi del cuore aperti e capaci di discernere in ogni evento e relazione l’occasione per accogliere l’opera creatrice di Dio che fa nuove tutte le cose. Per questo il Signore ci chiama oggi a discernere i segni dei tempi con โ€œattenzioneโ€ per โ€œnon lasciarci ingannareโ€ dal pensiero del mondo che, infiltrandosi spesso anche nella Chiesa, pretende di parlare โ€œnel suo nomeโ€; esso legge il โ€œtempoโ€ che viviamo come โ€œprossimoโ€ a chissร  quali โ€œrivoluzioniโ€ morali e โ€œguerreโ€ culturali, destinate ad inaugurare un mondo nuovo di pace e tolleranza. โ€œNoi, invece, abbiamo unโ€™altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomoโ€, ammoniva lโ€™allora Card. Ratzinger. Per questo non siamo โ€œterrorizzatiโ€ davanti alla storia e ai terroristi, e non ci lasciamo โ€œprendere dal panicoโ€ per โ€œseguireโ€ la menzogna dei falsi profeti. Sappiamo, per esperienza, di vivere nel โ€œprimaโ€ dove Dio parla e agisce con i โ€œsegniโ€ della Croce che, come un aratro, dissoda il terreno della storia perchรฉ vi sia seminata la salvezza. Per questo โ€œรจ necessario che accadanoโ€ gli sconvolgimenti nella vita degli uomini: i โ€œterremoti, le carestie e le pestilenzeโ€ sono certo i frutti del peccato, ma Dio non vi si oppone proprio perchรฉ ci ama e vuole svegliarci. Cosรฌ i problemi in famiglia, al lavoro, a scuola; cosรฌ la crisi del figlio e della fidanzata, cosรฌ la malattia e il licenziamento. Il male โ€œdeveโ€ emergere โ€œdi luogo in luogoโ€, come il pus da una ferita, perchรฉ possa incontrare ancora e sempre il Medico che lo assuma trasformandolo in misericordia. Nelle โ€œsollevazioni di popoli e regniโ€ gli uni contro gli altri, appare la divisione seminata dal demonio, il peccato che ha reso nemici Adamo ed Eva, e poi, come un fiume in piena, tutti i loro figli da Caino e Abele per ogni generazione, sino a โ€œdistruggereโ€ il vero Tempio, il corpo benedetto del Signore. Vi รจ una fine che non รจ il fine che aspetta ogni cosa, ed รจ la fine che dischiude la vita celeste. Non siamo nati per una “fine”, ma per il “compimento” della nostra vita nell’amore. Per questo quando tutto crolla nella nostra vita significa che essa sta per “compiersi”.

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Il rumore sordo delle โ€œpietreโ€ che cadono le une sopra le altre, annuncia infatti il mistero Pasquale di Gesรน che โ€œdistruggeโ€ ogni โ€œspelonca di ladriโ€, esteriormente โ€œbellaโ€ e degna di โ€œammirazioneโ€, ma โ€œpiena di rapina e iniquitร โ€ al suo interno. Quelle pietre ci ricordano la pietra grande deposta sul pozzo di Sichem, che impediva a Rachele di far abbeverare il suo gregge, pesante come quella che serrava il sepolcro del Signore. Un midrash ci racconta che “una rugiada di risurrezione discese dai cieli su Giacobbe rendendolo coraggioso e forte. Grazie a questa potenza, rotolรฒ la pietra dalla bocca del pozzo, e le acque salirono dalle profonditร , traboccarono e inondarono. I pastori stavano in piedi, stupefatti, perchรฉ non era piรน necessario il secchio per attingere”. Con la stessa potenza il Signore รจ risorto dal sepolcro facendone rotolare via la pietra. Dietro ad ogni โ€œfatto terrificanteโ€ e ai โ€œsegni grandi dal cieloโ€ che sconvolgono la storia e la nostra vita, vi รจ il Signore “forte e coraggioso” che sta rovesciando di nuovo la pietra che ci tiene prigionieri nella tomba, per aprire un varco affinchรฉ la sua vittoria sulla morte giunga sino a noi come acqua che “trabocca” di vita. Eโ€™ Lui che, a tutti noi assetati dโ€™amore e veritร , attraverso la forza dei fatti che per il mondo significano solo distruzione, rivela il potere del suo amore che dischiude, come fece Giacobbe innamorato di Rachele, il pozzo dove โ€œdissetarci con gioia dellโ€™acqua viva dello Spirito Santo che zampilla sino alla vita eternaโ€.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 21, 5-11
Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesรน disse: ยซVerranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarร  lasciata pietra su pietra che non sarร  distruttaยป.
Gli domandarono: ยซMaestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarร  il segno, quando esse staranno per accadere?ยป. Rispose: ยซBadate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo รจ vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perchรฉ prima devono avvenire queste cose, ma non รจ subito la fineยป.
Poi diceva loro: ยซSi solleverร  nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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