Iniziamo oggi un nuovo Anno Liturgico, simbolo del cammino della vita, stella polare che sola รจ capace ad allenare i nostri passi verso lโIncontro con il Signore che viene. Un percorso fatto di silenzio e di stupore, di ascolto e diย impegno, di allenamento e di fatica, di solitudine e fraternitร : รจ la vita. Il primo tempo dellโAnno Liturgico รจย lโAvvento, contraddistinto dal colore viola-morello dei paramenti: meno scuro di quello di Quaresima, perย sottolineare la gioia verso la quale si va incontro, la nascita di Gesรน; senza il canto del Gloria e con una presenzaย minimale di fiori, talvolta sostituiti dalla corona dโAvvento (salvo lโ8 dicembre, per la solennitร dellโImmacolata).ย
Lungo questo cammino liturgico veniamo educati ad abbandonare lo stile mendicante, quello nel quale non sai daย dove vieni neโ dove vai, per assumere lo stile di pellegrino: ยซSignore, non sappiamo dove vai e come possiamoย conoscere la via Gli disse Gesรน: โIo sono la via, la veritร e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di meยปโ (cfrย Gv 14,5). Un cammino lungo il quale ciascuno รจ invitato a porsi sempre una domanda: ยซQuanto sto facendo mi portaย allโincontro con il Padre del cielo? O no? Mi avvicina o mi allontana?ยป. Questo chiede di ponderare le cose, di nonย agire sullโonda di istinti, emotivitร o superficialitร : chiede vigilanza interiore. Maturitร , tenendo fisso lo sguardo inย Colui che si offre a noi come modello di autentica umanitร , Gesรน (cfr Ef 4,12-15).ย
Una delle caratteristiche del pellegrino, ci ricorda il testo della prima lettura, รจ saper fare ยซmemoriaยป, il tener vivo nel cuore il senso della vita e della storia: da Chi provengo e verso Chi vado (Dio). Un far ยซmemoriaยป anche nei momenti difficili: ยซPerchรฉ ci lasci vagare lontano dalle tue vieโฆ lasci indurire il nostro cuore!โฆ Ritorna per amore!ยป (63,18). Un grido che nasce da una presa dโatto: ยซโฆTu sei adirato, abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelliโฆ nessuno invocava il tuo nomeยป (64,4-6), animato da una fiducia: ยซMa, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci dร forma, tutti siamo opera delle tue maniยป (64,7). Ed รจ proprio a partire da questa consapevolezza che il credente-pellegrino sa osare nella sua richiesta: ยซSe tu squarciassi i cieli e scendessi!โ. Parole che nel salmo responsoriale si fanno supplica: ยซRisveglia la tua potenza, vieni a salvarci! Ritorna! Guarda dal cielo, vedi e visitaโฆ e promessa โฆda te piรน non ci allontaneremoยป (salmo). Ma non basta chiedere, supplicare se poi non ci si pone in atteggiamento di attesa, di ascoltoโฆ Ed ecco il vangelo.
v. 33: ยซState attenti vegliateโฆnon sapete quando sarร il momentoยป.
Vegliare vuol dire ยซstare svegliยป, stare con gli occhi aperti, ยซfare attenzioneยป. ร lโatteggiamento della sentinella che veglia la notte, lottando contro il sonno. Attesa e attenzione vanno dunque di pari passo. v34: ยซEโ come uno che รจ partito per un viaggioโฆha lasciato la propria casa e dato il potere ai serviยป. Gesรน, per spiegare il significato del vigilare nellโattesa, si serve dellโimmagine di un uomo che lascia le sue cose ai servi fino al suo ritorno; cioรจ condivide con loro le sue responsabilitร (parabola dei talenti, cfr Mt 25,14ss, testo che abbiamo meditato il 19 novembre, cioรจ a conclusione dellโAnno liturgico e questo aiuta a cogliere come il cammino liturgico รจ concatenato, รจ parte di un unico progetto).
v. 35b: ยซVigilateโฆ non sapete quando il padrone di casa ritornerร , se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattinoยป.
Le ore richiamano il cambio della guardia dei soldati romani, ma nello stesso tempo ci riportano ai momenti decisivi della vita di Gesรน: la sera del giovedรฌ, quando Gesรน si consegna ai suoi come nutrimento nella cena pasquale (cfr Mt 26,26, โQuesto รจ il mio corpoโ); a mezzanotte quando รจ nel Getsemani e Giuda tradisce lโAmore con un falso gesto dโamore, il bacio (cfr Mt 26,49); al canto del gallo, quando Pietro lo rinnega (cfr Mc 14,72); allโalba, quando viene condannato a morte (Mt 27,26). Momenti in cui i discepoli furono trovati impreparati/โaddormentatiโ (cfr Mc 14,37ss).
v. 37: ยซQuello che dico a voi lo dico a tutti: vegliate!ยป.
Se prima Gesรน parlava ai suoi discepoli, ora conclude invitando โtuttiโ a โvegliareโ, indicando in questo modo cheย questo รจ lโatteggiamento fondamentale del credente: โVegliate!โ. (cfr โSiate temperanti, vigilate. Il vostro nemico,ย il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fedeโ (1Pt 5,8).ย
II. Cosa dice a me la Parola/Gesรน
Allโinizio di questo nuovo cammino, primo giorno dellโAnno Liturgico, la liturgia ci indica la Meta da raggiungere, verso Chi stiamo andando, la Via da percorrere, come vivere nellโattesa, e come accogliere Colui che viene. Modo maturo di vivere la vita, di vivere la fede. Stiamo parlando dellโAvvento ultimo ossia della terza venuta di Gesรน, quando Egli tornerร nella gloria, Signore e Re dellโUniverso (solennitร che celebreremo nellโultima domenica dellโAnno Liturgico il prossimo anno, novembre). Nella prima venuta Gesรน, senza far rumore, ha squarciato i cieli ed รจ venuto in mezzo a noi nel Bimbo di Betlemme (cfr Lc 2); oggi, ancora senza far rumore, continua a venire in mezzo a noi nel volto di ogni fratello/sorella (cfr Mt 25), e continua a venire, sempre senza far rumore, nella rugiada della grazia dei Sacramenti. Queste coordinate ci permettono di orientare la โbussola della vitaโ e, senza far rumore, imparare a testimoniare con la vita stessa, e se serve con la parola (san Francesco), la gioia dellโandare incontro al Padre.
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Lโinizio di questo nuovo Anno Liturgico rappresenta la nuova opportunitร che il Signore Dio ci offre per crescereย nel suo Amore, per convertirci a Lui con tutto noi stessi. Lโatteggiamento di fondo che viene chiesto di assumereย allโinizio del cammino รจ quello della ยซvigilanzaยป, dello stare svegli e allโerta. Dellโessere preparati perchรฉ nessunoย sa quando e come il padrone tornerร . Attraverso questa parabola il Signore Gesรน ci ricorda che, anche se possiamoย illuderci di avere la vita in mano, in realtร non conosciamo nรฉ i tempi nรฉ dominiamo il tempo, ma siamo chiamatiย a ricordarci, a fare memoria che la vita non รจ nostra, รจ un ยซdonoยป. Solo questo aiuterร a vivere il tempo, la vita e ilย cammino che oggi iniziamo in modo consapevole, maturo e responsabile.
Infatti la vigilanza non consiste tanto nelย ยซfare qualcosaยป, ma nel tenere accesa la lampada del cuore (cfr dieci vergini, Mt 25,1-13), consapevoli che siamo inย cammino verso lโIncontro con il Signore che viene. La vigilanza รจ dunque lโarte del discernimento, dello scrutare eย del cogliere i segni che Dio getta a piene mani nel giardino della nostra vita. Cogliere che in questa vita concreta,ย impastata di virtรน e di fragilitร e di peccato, Dio comunque opera grandi meraviglie: a noi lasciarci stupire dalle sueย sorprese. Ecco perchรฉ la liturgia nelle domeniche dโAvvento ci affianca il profeta Isaia, quale maestro di desiderio,ย di attesa, di sentinella. Ce lo affianca perchรฉ possiamo imparare da Lui a vivere lโattesa e divenire cosรฌ credentiย maturi, capaci di sorridere alla vita perchรฉ capaci di lasciarci sorprendere dalle sorprese di Dio.ย ย
LโAvvento diventa cosรฌ non solo il tempo che ci prepara al Natale, la sorpresa piรน bella che Dio mai ha realizzatoย per noi, ma รจ la cifra, la chiave stessa di lettura della vita, di un vivere nellโattesa del suo ritorno nellโultimo giorno.ย Vivere nellโattesa di Lui non significa stare tutto il giorno in ginocchio a mani giunte, ma vivere dentro questaย concreta storia personale e scorgere i segni della sua Presenza: ยซUomini di Galilea, perchรฉ state a guardare il cielo?ยปย (At 1,11), dissero gli angeli ai discepoli dopo lโAscensione al cielo di Gesรน; ยซEgli vi precede in Galileaยป (Mt 28,7), cioรจย dentro la vita ordinaria, quotidiana, feriale. LโAnno Liturgico inizia cosรฌ, aiutandoci a vivere la vita coltivando unoย sguardo sul futuro.
Tenendo fisso lo sguardo alla Meta, la sola che daโ senso al cammino e alle scelte che questoย cammino richiederร . Se viene meno questo sguardo, se viene meno la certezza della Presenza di Gesรน nella mia eย nostra vita, se viene meno la fede in Gesรนโฆ anche il cammino perde di senso e di significato. Questo chiede di vivere nel mondo, ma senza lasciarci prendere dalle cose del mondo (Gv 15,18-21). Questo รจ lo spazio e il tempoย che Dio ha dato a ciascuno per affinare il cuore, lo sguardoโฆ per cogliere i segni della sua Presenza e saper cosรฌย cantare la gioia della vita, la gioia di non sapersi soli, perchรฉ Gesรน, il Signore, รจ qui, รจ con me/noi. Questo spinge aย mettersi in gioco, a diventare operai laboriosi, servi capaci di mettere in gioco i talenti ricevutiโฆ non guardando aย quanto gli altri hanno o non hanno, ma a saper gioire perchรฉ grazie ai doni che ciascuno ha ricevuto partecipiamoย allโunico disegno dโAmore di Dio.
Ciascuno ha ricevuto un compito, ossia ciascuno ha il giusto posto nella vita e,ย nellโAmore di Dio, siamo dipendenti lโun lโaltro. Questo sarร o comunque dovrebbe essere il segno piรน bello eย tangibile che possiamo mostrare agli altri, che possiamo testimoniare agli altri. Pellegrini, amici che camminano insieme tenendo fisso lo sguardo alla Meta e da essa lasciandoci orientare e sostenere, motivare e rafforzare,ย ยซGareggiando nello stimarsi a vicendaโฆ facendo il bene, ferventi nello spiritoโฆ lieti nella speranza, costanti nellaย tribolazioneโฆperseveranti nella preghieraโฆpremurosi nellโospitalitร ยป (cfr Rm 12,10-13). Vigilare, essere di sentinellaย non รจ dunque un ยซfareยป quanto un modo di essere, di stare nella vita, ben sapendo a Chi apparteniamo, Chi ci haย fatti, Chi attendiamoโฆ Siamo opera dโarte, tra le mani di un Vasaio che ci ama di amore eterno, ci amaโฆda morire!ย Unโattenzione fatta di silenzi e di sguardi, di ascolto e di risposta, di servizio e prossimitร . Allora viviamo nellโattesa,ย non col volto triste e cupo, ma con la gioia di chi sa attendere Colui che certamente viene per introdurci nella gioiaย del Cielo.ย
Questo รจ lo stile da viversi lungo questo anno. Questo รจ lo stile da vivere nella vita, educandoci sempre ad andare allโessenziale.
Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.
