La notte di Pasqua la liturgia ci ha fatto ascoltare un brano tratto dal vangelo di Matteo: ยซLโangelo disse alle donne: โVoi non abbiate paura! So che cercate Gesรน, il crocifisso. Non รจ qui, รจ risortoโฆ Presto, andate a dire ai suoi discepoli: รจ risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea, lร lo vedreteโยป (Mt 28,5-7). v. 16: Oggi il testo riprende da qualche versetto dopo e ci porta in Galilea: ยซGli Undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesรน aveva loro indicatoยป.
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La Galilea รจ il punto di partenza, il luogo dal quale tutto ha avuto inizio: ยซMentre camminava lungo il mare diย Galilea, vide due fratelliโฆยป (Mt 4,18ss). Con questo appuntamento Gesรน vuole ricordare ai discepoli, e oggi aย noi, che il compito della missione deve sempre tener presente che tutto ha avuto origine in Lui, nella sua liberaย e gratuita decisione: ยซLi videโฆ li chiamรฒยป (Mt 4,19). Allโorigine della chiamata e della missione cโรจ la libera eย gratuita iniziativa di Dio: nellโindicare la ยซGalileaยป Gesรน suggerisce di tornare sempre con il cuore e la memoriaย questo fatto basilare: Dio ci ha amati per primo (cfr 1Gv 4,19). La missione รจ e resta sua: noi siamo chiamati aย collaborare. In secondo luogo, la Galilea รจ lo spazio e lโorizzonte della missione: ยซGalilea delle gentiยป (Mtย 4,12ss): la zona era un crocevia di gente, e quindi da una parte non cโera tempo di andare alla Sinagoga, dallโal tra, incontrando gente pagana, non nessuno poi poteva partecipare alla preghiera: si trattava di una terraย impura da cui ยซnon poteva uscire nulla di buonoยป (cf Gv 1,46). Gesรน fa iniziare la missione ai discepoli lรฌ doveย lโha cominciata Lui: in periferia, lรฌ dove cโera il maggior concentrato di gente ยซscartataยป: sรฌ, perchรฉ non solo laย missione richiedeva di ยซdire le cose di Gesรนยป, ma anche di fare come Lui.
Ma qui รจ importante sottolineare unย ultimo aspetto: parlando di Galilea non sโintende solo la dimensione geografica, ma anche esistenziale. Cโรจย una Galilea, una zona di periferia anche nei nostri cuori, nelle nostre mentiโฆuna zona dove confiniamo quellaย parte di noi stessi che non ci piace, che vorremmo evitare, dimenticare. Gesรน ci chiede di raggiungere ogniย confine, di rendere partecipi della missione ogni persona che sโincontra e altresรฌ tutto noi stessi, anche quellaย parte che non vorremmo avere. Lui giร conosce tutto (cfr Salmo 139), e tutto in Lui รจ salvato. โฆ Dentro laย storia, e la nostra stessa piccola storia interiore, siamo chiamati a scorgere i segni della presenza di Dio.ย
v. 17: ยซQuando lo videro, si prostrarono. Essi perรฒ dubitarono. Gesรน si avvicinรฒ loroโฆยป.ย Di fronte al timore dei discepoli, รจ ancora Gesรน, come un tempo, che prende lโiniziativa e fa un passo in avantiย verso di loro. Con quel suo muoversi, Gesรน desidera rassicurare i suoi, quasi a voler colmare la distanza creatasi tra loro per lโabbandono lungo la via della Croce.ย ย
v. 20: In secondo luogo, unโassicurazione: ยซEd ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondoยป.ย Gesรน, lโEmmanuele, il Dio-con-noi, adorato nella grotta di Betlemme รจ e ci sarร accanto fino alla fine delย mondo. Tra il suo farsi vicino e la promessa di restarci accanto per sempre, cโรจ una dichiarazione: ยซA me รจย stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andateโฆ fate discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nomeย del Padre, del Figlio e dello Spirito santoโฆยป (v. 17b-19). Il potere che Gesรน ha ricevuto รจ stato sigillato dallaย Croce che ha dovuto affrontare e patire, quasi a ricordare ai suoi, e oggi a noi, che ogni ยซpotereยป chiede diย passare attraverso il ยซcalice amaroยป della sofferenza: ยซPotete bere il calice che io sto per bere?ยป (Mt 20,22; Mtย 26,39.42). Eโ il potere dโaver vinto il male, il peccato, la morte. In questo modo la missione di andare, di fareย discepoli, di battezzare chiede di avere lโimpronta della Croce, lโimpronta dellโamore. Non cโรจ potere che nonย nasca dal Padre del cielo, come ricorda Gesรน a Pilato: ยซNon avresti alcun potere su di me se non ti fosse statoย dato dallโaltoยป (cfr Gv 19,11).
Attraverso queste parole Gesรน fa capire ai discepoli, e oggi a noi tutti, che nonย cโรจ nulla di nuovo da inventare: il messaggio cโรจ giร . Per i discepoli di un tempo e per quelli di oggi cโรจ solo daย accogliere lโinvito a partecipare alla missione del Signore Gesรน, nientโaltro. I cristiani sono invitati a prolungare nel tempo quanto Gesรน ha vissuto e ora ha affidato ai suoi discepoli, a noi, alla Chiesa: andare fino aiย confini della terra, ossia rendere partecipi ยซtutti i popoliยป (Mt 28,19). ร lโuniversalitร del messaggio del van gelo affinchรฉ la Chiesa diventi โcattolicaโ. La Galilea ci ha ricordato lโimportanza del tornare agli inizi, al mo mento sorgivo della missione e altresรฌ ci ricorda che nessuno va escluso dallโannuncio. Questo versetto ci suggerisce quanto sia importante far memoria dello stile di Gesรน, il quale non ha imposto a nessuno il suo messaggio, ma รจ sempre stato una proposta affidato alla libertร di ciascuno. Ecco allora che la ยซGalileaยป assumeย varie sfumature che chiedono di essere tenute insieme.ย
Con queste parole Gesรน lascia i suoi discepoli e viene ยซelevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhiยป,ย ricorda il testo degli Atti scelto come I lettura. Quindi Gesรน prima da appuntamento in Galilea, ricorda ai discepoli Chi sta allโorigine della loro missione e qual รจ il contenuto e stile da assumere, e poi si accinge a salireย al cielo. Questa elevazione, questo salire al cielo non deve perรฒ ingannare o distoglierci: ยซUomini di Galilea,ย perchรฉ state a guardare il cielo?ยป (cfr Atti). La vita cristiana non รจ un guardare in alto, ma un lasciarsi animareย dallโalto, dalle cose alte del cielo, vivendo quaggiรน, nella nostra Galilea: cittadini del cielo con i piedi ben saldiย in terra. La qualitร della nostra fede non si misura nellโinseguire chissร quali apparizioni, ma nel tenere il cuoreย ben saldo nelle cose del cielo, assumendo le responsabilitร della vita quotidiana: ยซFratelli, se siete risorti conย Cristo, cercate le cose di lassรน, dove รจ Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassรนโฆย
Fate morire ciรฒ che appartiene alla terra: impuritร , immoralitร , passioni, desideri cattiviยป (Col 3,1-5). Lโascensione di Gesรน non รจ tanto questione di ยซassenzaยป, ma di ยซpresenza nuovaยป: Gesรน non si รจ separato da noi, maย nella sua umanitร ha portato in cielo anche la nostra umanitร . ร come aver giร messo un piede in paradiso! Laย nostra umanitร รจ ormai assunta in cielo, รจ portata allโaltezza di Dio. Quante volte si dice che lโerba del vicinoย รจ sempre piรน bella: un modo per indicare che osserviamo a ciรฒ che manca e non a ciรฒ che in realtร giร abbiamo.ย Ecco, se solo ci rendessimo conto che abbiamo giร un piede in paradiso, non staremmo a lamentarci del piedeย immerso nelle vicende della vita, spesso precarie. A noi, ricorda la II lettura, coltivare ยซUno spirito di sapienzaย e di rivelazione per una piรน profonda conoscenza di luiโฆ il Signore illumini gli occhi del vostro cuore per farviย comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua ereditร โฆยป.ย
Come canteremo nel salmo, il Signore Gesรน รจ entrato nella gloria: ยซAlzate le porteโฆentri il re della gloriaโฆ Il Signore forte e valorosoโฆ Alzate la vostra fronte, il Signore dellโuniverso รจ il re della gloriaยปยท Egli vi รจ giunto, Lui solo รจ la Veritร che puรฒ condurci lungo la Via per giungere alla Vita. A noi crederci, a noi dargli retta.
Il commento al Vangelo di domenica 21 maggio 2023 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.



