Cosa dice la Parola/Gesรน
Continua il nostro cammino con e dietro a Gesรน verso Gerusalemme. Su questa strada Gesรน ci educa alla logica delย Cielo. Domenica scorsa abbiamo avuto il tema della misericordia nelle tre parabole del capitolo 15 di Luca e oggi Gesรน prosegue questo tema, seppur in modo enigmatico. A tale riguardo perรฒ, la prima lettura, tratta dal profetaย Amos, ci aiuta a dare la giusta chiave di lettura: โAscoltate โ dice Amos โ voi che calpestate il povero e sterminate gliย uominiโฆche usate bilance falseโฆโ. Il profeta denuncia lโingiustizia praticata nei riguardi dei poveri e degli ultimi eย mette in guardia i responsabili di tutto questo, ricordando loro โ come risponderemo nella preghiera del salmo โย che il Signore โSi china a guardare sulla terraโฆsolleva dalla polvere il debole, dallโimmondizia rialza il poveroโ.ย
Con questa premessa che la liturgia ci dona, anche il testo del vangelo che puรฒ apparire โstranoโ, si fa chiaro.ย v. 1-: ยซDiceva anche ai discepoli: โUn uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui diย sperperare i suoi averi. Lo chiamรฒ e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione,ย perchรฉ non potrai piรน amministrareยป.ย
Il brano segue il capitolo XV del Vangelo di Luca (parabole della misericordia) che abbiamo ascoltato domenicaย scorsa, e continua con uno stile parabolico. Se andiamo al versetto 14 che la liturgia non presenta oggi, noteremoย che il contesto รจ lo stesso di domenica scorsa: โI farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte questeย cose e si beffavano di luiโ (Lc 16,14). Capiamo quindi che il tema odierno รจ continuazione del tema di domenicaย scorsa.ย ย
3-7: ยซL’amministratore disse tra sรฉ: “Che cosa farรฒ, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. 4So io che cosa farรฒ perchรฉ, quando sarรฒ stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”. 5Chiamรฒ uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. 6Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tuaย ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. 7Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure diย grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.ย
Lโamministratore comincia a pensare al suo avvenire, cercando di trovare qualunque stratagemma che gli per metta di guardare con serenitร al suo futuro. Se teniamo presenti le parabole di domenica scorsa e il tema dellaย prima lettura odierna, allora diventa piรน comprensibile il testo. Domenica avevamo incontrato la difficoltร di unย pastore che non trovava la pecora; quella di una donna che non trovava una moneta; quella di un figlio in difficoltร ย perchรฉ lontano da casa. Oggi vediamo la difficoltร di un amministratore disonesto che, scoperto dal suo padrone, si ritrova senza un lavoro. Domenica il figlio minore e oggi lโamministratore disonesto โrientrano in loro stessiโ. Lo ย fanno una volta che toccano il fondo. Ebbene, questo amministratore reagisce prima con luciditร , riconoscendo iย propri limiti: โZappare non ne ho forza; mendicare mi vergognoโฆโ (v.3). E poi agisce con astuzia, derubando il padrone.ย ย
8-13: ยซIl padrone lodรฒ quell’amministratore disonesto, perchรฉ aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono piรน scaltri dei figli della luce. Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perchรฉ, quando questa verrร a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi รจ fedele in cose di poco conto, รจ fedele anche in cose importanti; e chi รจ disonesto in cose di poco conto, รจย disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderร ย quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darร la vostra? Nessun servitore puรฒ servire due padroni, perchรฉ o odierร l’uno e amerร l’altro, oppure si affezionerร all’uno eย disprezzerร l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza”ยป.ย
A prima vista ci si potrebbe domandare come mai il padrone lodi la scaltrezza di questo amministratore che saldaย i debiti sottraendoli alla sua stessa cassa. Ma se teniamo presente lโorizzonte delle parabole della misericordia diย domenica e lโodierna prima lettura, la ricchezza del padrone non รจ tanto il โdenaroโ, quanto il tanto amore con ilย quale ci ha amati. ร la misericordia la ricchezza di Dio. E il padrone โ Dio โ dร allโamministratore anche il โtempoย necessarioโ per sistemare le cose: cโรจ sempre tempo per rimettersi in ordine, ritrovare la via. Ciรฒ che conta รจ nonย restare bloccati o prigionieri del proprio debito di caritร -misericordia verso gli altri. Lโamministratore capisce cheย la vera ricchezza non sono i beni, ma le relazioni, lโamicizia, la fratellanza. Quello che fa alla fine รจ liberare gli amiciย dallโoppressione dei debiti, dal sentirsi in colpa. Se ripensiamo alla parabola di domenica scorsa, ciรฒ che conta รจ ilย tornare a casa, รจ il sentirsi nuovamente figli amati e fratelli tutti. E infatti Gesรน conclude dicendo che ciรฒ che vaย servito รจ Dio, non la ricchezza. La ricchezza รจ a servizio delle cose di Dio e ci si puรฒ servire di Dio per fare ricchezza! ย Anche se questa โtendenza/tentazioneโ รจ sempre accovacciata nel cuore umano (cfr Gn 4,7), ciรฒ che dร la vera vitaย non รจ la ricchezza, ma Dio.ย
Se ripensiamo alla nostra vita, la fame del nostro cuore รจ spesso saziata da ricchezza, carrierismo, egoismoโฆ maย alla fine ci accorgiamo che tutto questo ci allontana dagli altri, dagli amiciโฆ e restiamo soli. Sfumature che ci aiutano a capire che la ricchezza alla quale fa riferimento il Signore non รจ solo o non รจ tanto il denaro, ma prima di ย tutto รจ il bene sommo che รจ la vita, della quale un giorno dovremmo renderne conto a chi ce lโha donata, a Dio. Ciย sarร chiesto conto se abbiamo vissuto camminando accanto agli altri, se abbiamo soccorso chi era nel bisogno, se ย abbiamo accolto chi ha bussato alla nostra porta (cfr Mt 25). Se ci siamo fatti buoni samaritani (cfr Lc 10); se abbiamoย usato saggiamente i talenti ricevuti o se li abbiamo nascosti per timore (cfr Mt 25,14ss); se ci siamo fatti cirenei (cfr Lcย 23,26ss)โฆ Alla fin fine ci verrร richiesto se abbiamo usato la ricchezza della nostra vita solo per arricchirci o se lโabbiamo usata per rendere felici chi avevamo accanto, a cominciare dai poveri e ultimi, anche perchรฉ saranno questi ย ad accoglierci nel regno dei cieli. Una riflessione possibile solo nella misura in cui impariamo a tenere fisso loย sguardo alla Meta ultima, la sola che puรฒ aiutarci a cambiare prospettiva di vita: โQuesto รจ il momento favorevoleย della salvezzaโ (cfr 2Cor 6,2), perchรฉ โDovโรจ il tuo tesoro, lรฌ sarร anche il tuo cuoreโ (cfr Lc 12,34).ย
Forse ci domandiamo da dove giunge a noi il โrichiamoโ del padrone: certamente dalla sua Parola ma anche dagliย eventi della vita che portano allo scoperto le nostre fragilitร e incoerenze. Esperienze che ci aiutano a far emergereย la stessa domanda dellโamministratore disonesto: โCosa faccio ora?โ. ย
Non si tratta di mettere la testa sotto il cuscino o di scappare dalle nostre responsabilitร . Il Signore, come abbiamoย visto nel vangelo, dona anche a noi il tempo per convertirci, per recuperare nellโamore, per farci amici veri, i soli ย capaci di colmare di senso e gioia la fame del nostro cuore. Se ho causato lacrime, imparare a rendere felici coloroย che mi stanno accanto; se ho sottratto, donare a chi รจ nel bisogno; se ho ferito con la parola, riconciliareย nellโamoreโฆ Cristo, ricorda san Paolo, “Da ricco che era si fece povero per arricchire noi con la sua povertร ” (2 Cor 8,9):ย cosรฌ siamo chiamati a fare anche noi, forti del fatto che il Signore โHa ricolmato di beni gli affamati, ha rimandatoย i ricchi a mani vuoteโ (cfr Lc 1,53). Egli, preghiamo nel salmo, โSolleva dalla polvere il debole, dallโimmondizia rialza ilย povero, per farlo sedere tra i prรฌncipiโ. โPubblicani e prostitute vi precederanno nel regno dei cieliโ (cfr Mt 21,31). ร aย questa ricchezza che dobbiamo educarci a guardare, ricorda il Signore, in quanto sono i legami di amicizia la veraย โricchezzaโ con cui Dio ci ha circondati. E la prima e fondativa amicizia รจ quella con il Signore stesso, il solo che poiย ci rende capaci di divenire fratelli tutti.ย ย
In fondo, la ricchezza piรน grande che abbiamo ricevuto รจ lโessere stati โmisericordiatiโ da Dio; a noi ora far sรฌ cheย questo dono ricevuto gratuitamente si faccia in noi impegno responsabile verso gli altri, animati anche dalla certezza che โLโelemosina copre una moltitudine di peccatiโ (1Pt 4,8).ย
Cosa rispondo io oggi alla Parola/Gesรน
Colletta anno C
O Padre, difensore dei poveri e dei deboli, che ci chiamati ad amarti e servirti con lealtร , abbi pietร della nostraย condizione umana, salvaci dalla cupidigia delle ricchezze e aiutaci a ricercare lโinestimabile tesoro della tua amici zia.ย
Signore Gesรน,ย ย
hai posto nelle mie fragili maniย
la ricchezza inestimabile della vita: aiutami ad amministrarla saggiamente sapendo farne buon uso con gli amici tutti, a cominciare dai piรน deboli e fragili.ย Aiutami, o Signore,ย
a riconoscereย ย
le volte in cuiย
in parole, opere e omissioniย ย
non pongo attenzioneย ย
a chi mi sta accanto.ย
Faโ, o Signore,ย ย
che come tu ti fidi di me e mi sei Amico, anchโio a riporre la mia fiducia negli altri e a essere amico di tutti.ย
Certo che i beni passano,ย
ma il bene dellโamiciziaย ย
e dellโamore offerto,ย
restano.ย
Il commento al Vangelo di domenica 18 SETTEMBRE 2022 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.



