don Alessandro Dehò – Commento al Vangelo del 4 Settembre 2022

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Ma tu lo ami davvero (dedicato a chi ho visto credere)

E invece tu lo ami davvero. Io ti ho visto.

Non ti aspettavi di amarlo così tanto, non sai nemmeno bene cosa voglia dire amare proprio lui, e non sai come hai fatto ad arrivare fin qui, ma lo ami, ti è entrato dentro, come una malattia, come un ricordo d’infanzia, come una certezza, non credevi e invece lo ami davvero. Si vede. Che sia disgrazia oppure fortuna non hai il coraggio di dirtelo. Forse nemmeno lo sai. Ma è successo.

Tu lo ami davvero, è arrivata come una lama la consapevolezza di essere franato nella Sua ragnatela d’amore, ferito di stupore, sanguini nel silenzio e ti dici che forse è il caso di continuarla la costruzione di quella benedetta torre che avevi lasciato a metà. Sarà la tua condanna lo sai, morirai trasportando pietre per un sogno di Infinito che alla ragione sembra sempre più patetico, ma non puoi farne a meno, sei innamorato di Lui, ti ha in pugno. Avevi giurato che avresti lasciato perdere tutto, attorno a te i cimiteri di torri mai concluse sono preghiere spente, deliri sgonfiati dal tempo eppure tu senti che non puoi lasciare.

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Anche tu non avevi più le forze, i desideri erano mutati e il tempo ti aveva convinto a sogni che fossero solo progetti. Ma credere è un agguato, mortale, colpito a morte dalla vita ti sei reso conto che sì, lo amavi così tanto da non poter lasciare la follia di quel sogno a metà. Non potevi andartene più, l’Amore è una dolce tortura. Non credo sia possibile spiegarlo, infatti tu non me lo spieghi, tu solo rimani, e io non posso che guardarti stare con Lui.

Lo ami così tanto da continuare una guerra che non avresti mai creduto di dover combattere, un’avventura, un viaggio, la sicurezza di rendere bella e sensata la vita, questo ti avevano detto garantendoti felicità. Invece: guerra, spietata. Moltiplicarsi di nemici che avevano solo in te la loro patria, andare a Lui significava diventare intimi avversare di se stessi, non te l’avevano detto o forse sì ma a te non interessava capire, tu non riuscivi a comprendere, eri giovane e non ti avrebbe fermato nessuno. Chissà se il tuo cuore presagiva che ti saresti condannato a una povertà implorante, che altri avrebbero riso di te fingendo di dare importanza alle tue parole, chissà se il cuore sapeva che non ti avrebbero mai preso sul serio, nel mondo vero intendo, fuori dal perimetro delle parrocchie, in quello normale dove sono altre le cose che contano. Tu parlavi di Dio e gli altri sorridevano, comprensivi, come si fa con le vecchie zie, tenere e innocue.

Ti brucia doverlo ammettere ma Lo ami così tanto che se non ci fosse Lui odieresti tuo padre e tua madre che ti hanno messo al mondo, se Lui non fosse accanto a te avresti preferito non essere mai nato. E non ti basta niente, non ti basta mai niente, desideri solo ciò che porta a Lui. L’attimo esatto in cui hai sentito in te esplodere questa consapevolezza hai ricominciato ad alzare le pietre per costruire la torre, e in cuor tuo a sapere che non avresti mai ceduto, che avresti deluso ancora una volta chi credeva di poterti avere solo per sé. Ti stavi condannando, questa volta per sempre, questo è il destino di chi crede a un amore che incanta come un sortilegio.

Lo ami così tanto che odieresti l’Amore se Lui non ci fosse. E non faresti figli, per non perpetuare la condanna di una vita schiacciata sul presente. Ti dicono che basta ciò che vediamo, ti ascoltano parlare di vita eterna e ti prendono per un fesso, e infatti lo sei. Stupido, stolto, perso e inaffidabile come tutti gli innamorati, ma non puoi farne a meno. Continuerai a costruire quella torre e a combattere quelle battaglie che tutti reputano inutili. Continuerai a condannarti al fallimento perché è proprio nel fallimento che Lui si manifesta.

Lo ami così tanto che odi anche te stesso, ti sei privato di tutto quello che potevi essere. Inebriato da mille ragionamenti e da nobili teorie, affascinato da sapienze antiche non te l’aspettavi che credere, alla fine, non fosse nient’altro che una trappola.

Lo ami così tanto che non puoi più farne a meno, questa è la tua croce, la tua unica croce, e dovrai portarla fino alla fine. La maledirai, la bacerai, invidierai cammini apparentemente più lievi ma non la lascerai mai. Ci sei inchiodato. Perché quel giorno, quello in cui stavi per lasciare torre e campi di battaglia ti sei sorpreso ad amarlo tanto, troppo, tutto. E non c’è stato più niente da fare.

Adesso che non ci sei piĂą mi manchi, vederti innamorato di Lui mi dava sicurezza.

Condannato a un amore insensato, che nemmeno lo conosci bene, che non sei nemmeno sicuro della sua esistenza, che ti sfianca di dubbi, che non ti consola di risposte, eppure Lui incredibilmente ti ha rapito il cuore e quel giorno te ne sei accorto.

Dicono sia un ladro.
Andrebbe crocifisso.
E tu lo seguiresti.

AUTORE: don Alessandro Dehòpagina Facebook

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