Sabato 24 gennaio 2015 La profezia e i suoi legami con la letteratura apocalittica Daniele Garrone (pastore valdese, insegna Antico Testamento alla Facoltร Valdese di teologia di Roma. Membro della Commissione consultiva per le relazioni ecumeniche della Tavola Valdese e vice-presidente della Amicizia ebraico-cristiana di Roma, oltre che consulente per i progetti di traduzione della Bibbia della Societร Biblica Britannica e Forestiera).
Presentazione
Si trovano nella Bibbia, tanto nellโAntico quanto nel Nuovo Testamento, tracce importanti di un pensiero โapocalitticoโ, che si รจ sviluppato particolarmente fra il II sec. a.C. e il II sec. d.C. Per lโAntico Testamento si possono citare, fra gli altri, alcuni brani di Ezechiele e soprattutto il libro di Daniele; per il Nuovo, i discorsi di Gesรน sul Monte degli Ulivi (Marco 13 e paralleli), e lโApocalisse di Giovanni. In questi brani troviamo, espresse in linguaggio spesso cifrato (da โdecrittareโ con lโaiuto e la guida dello Spirito), valutazioni critiche della storia umana, di quanto accade in essa, e di quanto potrebbe accadere.
La letteratura apocalittica, della quale va riconosciuta la parentela con la letteratura profetica, ha, come scopo non secondario, quello di incoraggiare i credenti in tempi di crisi (religiosa o politica) o di persecuzione. Essa ha perciรฒ qualcosa da dire anche a noi, che viviamo in un periodo molto complesso della storia, in cui dilagano la prevaricazione, la violenza e lโingiustiziaโฆ e il nostro paese non รจ certo unโarea privilegiata, immune da questa tragica realtร . Torna attuale – se mai attualitร ha perso – lโesortazione a โresistere, resistere, resistereโ, sapendo che dietro agli accadimenti della storia cโรจ ed opera, in modo misterioso e talora incomprensibile, la mano di Dio, e che il Suo giudizio si compirร , e giร si va compiendo, su tutti i regni del mondo.
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