d. Giampaolo Centofanti – Commento al Vangelo del 29 Aprile 2020

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Il Signore si rivela ai piccoli. Non agli umili, ai piccoli, agli infanti, dice il testo, ossia a quelli che ancora non sanno parlare. Non devo fare tutto e subito io ma semplicemente cercare di corrispondere alla grazia che via via Dio mi dona. Accettando dunque la mia reale umanitร , senza modelli astratti.

รˆ Dio che mi porta, non sono io a fare. Io meramente farei, Lui entra e mi dร  vita sempre nuova. Anche nella Chiesa รจ un dono e un cammino uscire dal moralismo, dal fare e venire condotti nella fede. Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio? Questa รจ lโ€™opera di Dio (prima e piรน che degli uomini): credere in colui che egli ha mandato. รˆ un cammino: non di rado la piccolezza รจ stata vista spiritualisticamente, una piccolezza delle intenzioni mentre la cultura intellettualista รจ troppo sviluppata per poter dare grande ascolto ad un piccolo.

Ma oggi per grazia possiamo intuire forse meglio che lo Spirito scende su ciascuno con delicatezza, a misura, non calpestando ma facendo fiorire lโ€™umanitร  di ciascuno. Allora non unโ€™anima disincarnata ma tutto lโ€™uomo viene portato nel mistero e vede ogni cosa in modo sempre nuovo. Si sciolgono i nodi, si aprono nuovi orizzonti a tutto campo. รˆ Dio che rinnova anche la cultura e lo puรฒ fare attraverso i piccoli non i meramente dotti e sapienti (dunque non bisogna mai impossessarsi della sapienza).

Preghiera del vespro.

La sera tu vieni sileziosa
come una pace segreta
tra il vento e la rosa.
Un raggio di luce rossa
ferisce per un solo istante
la siepe odorosa di gelsomini.
Qui nella campagna
tu parli confidenzialmente
come il marito e la sposa.
Come la mamma e il bimbo
che rotola sullโ€™erba
senza farsi male.
E la mamma ride contenta
di questo gioco che
non le dร  pensiero
ma solo infonde fiducia
in questo tempo di prova.

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Poesiola tratta da Piccolo magnificat, un canto di tanti canti (poesie che un prete ha sentito cantare, inavvertitamente, dalla vita, dalla sua gente).

A cura di don Giampaolo Centofanti su il suo blog


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