La falsa austeritร
Anche San Paolo parla di una falsa austeritร religiosa che serve solo a soddisfare la carne, cioรจ interessi terreni. Strade che sembrano tanto serie ma in realtร non aiutano a trovare la via semplice e serena della vita nella grazia. Qui Gesรน sottolinea anche che una delle conseguenze di tale falsa religiositร รจ il proselitismo, ossia il cercare adepti pensando di aumentare il proprio potere.
Inganni colossali perchรฉ dove non chiama Dio le persone non trovano sรฉ stesse e non aiutano in ciรฒ nemmeno gli altri. Sono situazioni che non si vivono bene e sono molto precarie. Su queste scie la parola data rischia di essere essa stessa formale e ispirata da miopi vedute, dunque soggetta a volatilitร . In altri brani Gesรน aggiunge che in tanti casi รจ meglio non giurare, non fare voti. Poi Dio comprende un voto fatto per esempio nel momento della prova senza tante consapevolezze.
Dunque Dio comprende e scioglie da quellโimpegno ma anche insegna a dare un peso alla propria parola data. Dunque una prossima volta talora รจ meglio casomai dire a Dio col tuo aiuto ci proverรฒ, insomma fare casomai promesse mantenibili. Ma in realtร per fare una promessa necessita un cammino spirituale nel quale il discernimento, confermato da guide affidabili, orienti a fare ritenere che Dio stesso stia suggerendo quellโimpegno o almeno lo accetti, perchรฉ senza di lui non possiamo fare nulla.
Gesรน conclude insegnando un linguaggio semplice e sereno, pieno di buonsenso nella fede, che impara a non lasciarsi confondere da agitazioni, timori, schemi, andando allโessenziale: sรฌ sรฌ, no no, il di piรน viene dal maligno. Troppi arzigogoli sono un segnale a noi stessi di complicazioni inutili.
Gli altri non possiamo facilmente incasellarli.
Per gentile concessione di don Giampaolo Centofanti, dal suo blog.



