d. Giampaolo Centofanti – Commento al Vangelo del 24 Aprile 2020

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Talora viene da Cristo la consapevolezza di essere nel bisogno e in un bisogno senza risposte terrenamente possibili. Noi e magari tanti altri insieme a noi. Sembra solo una crisi ma รจ una grazia che muove a cercare risposte. Come mai in questa ricerca Andrea menziona i cinque pani e i due pesci che un ragazzo aveva con sรฉ? Possiamo per esempio ricordare lโ€™esperienza della samaritana e di tutto il suo villaggio. Una storia avviata da un sorso dโ€™acqua non negato a Gesรน da parte della donna.

Puรฒ essere un dono riconoscere il bisogno terrenamente impossibile da realizzare e puรฒ essere un dono riconoscere che proprio quello, magari per certi versi poco, che ho รจ un seme di ogni bene di Dio per me e per gli altri. E dono puรฒ essere la fiducia che quel giovane sia disposto a condividere il suo con gli altri. Ancora, dono รจ fare memoria, trarre frutto dalle grazie passate, come lโ€™aver conosciuto la storia della donna di Samaria. I discepoli poi compiono un coraggioso atto di fede perchรฉ mettere a tavola, far sedere, tanta gente potrebbe irritare qualcuno non poco se poi vi รจ la beffa di non mangiare. E anche la gente, sedendosi, apre il cuore nella fede. Anzi il brano dice che il cibo fu distribuito a quelli che erano seduti. Forse se qualche scettico รจ rimasto in piedi quellโ€™abbondanza avrร  permesso ai commensali di dare del loro.

La moltiplicazione ci stimola ad apprezzare con fede quello che abbiamo perchรฉ quello e non altro รจ il bene di Dio, quello che si moltiplica per noi e per gli altri. Quello che ci aiuta a camminare verso una pienezza di vita spirituale e umana. Anche per questo Gesรน prima di distribuire i pani e i pesci rende grazie. Un segno che fa comprendere che ogni bene viene dallโ€™eucaristia. Ci si puรฒ forse su questa scia porre qualche domanda sui pesci. Come oggi ordinariamente ci si comunica solo con il pane per tanti motivi pratici allo stesso modo la materia (pane e vino) dellโ€™eucaristia puรฒ venire cambiata per adeguati motivi? Rifletto qui che forse tra i popoli che si sono dimostrati numericamente meno inclini ad accogliere la fede cristiana vi sono quelli che hanno come alimento base il riso.

Sarebbe interessante esaminare la possibile influenza di aspetti come questo nella diffusione delle varie religioni. I beni di Dio poi non vanno gettati al vento. Questo รจ un altro insegnamento di Gesรน in questo episodio. I โ€œdodiciโ€ canestri stanno ad indicare tra lโ€™altro che ogni bene รจ pronto a partire da quella mensa per tutta la Chiesa. E anche i canestri ci parlano di una sequela di Gesรน che allarga i cuori alla fiducia che in Lui troveremo, nello Spirito, risposte concrete ad ogni nostro bisogno spirituale e umano.

Nella luce e nel vento

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Inesorabile materia, stante eppur leggera,
anche dentro un grande problemaโ€ฆ
io conosco, io sento, anche in te
il soffio del vento. Solo ti svela
sempre piรน, tutta intera,
la luce del cuore, di cielo e di carne,
oltre ogni schema computazionale.
Pane e vino il segreto e riso e pianto
il canto e la casa il firmamentoโ€ฆ

Poesiola tratta da Piccolo magnificat, un canto di tanti canti (poesie che un prete ha sentito cantare, inavvertitamente, dalla vita, dalla sua gente).

A cura di don Giampaolo Centofanti su il suo blog


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