Non dobbiamo oggi passare dalla parte opposta di accusarci di peccati non commessi. I formalismi ostacolano il giungere al cuore semplice, aperto alla Luce. Se mi sembra sinceramente di non aver fatto od omesso nulla volontariamente e consapevolmente posso perรฒ ugualmente confessarmi perchรฉ sono bisognoso del sempre nuovo venire della grazia. Che mi porterร verso la pienezza della vita in Cristo. Tutto ciรฒ non per un perfezionismo da energumeno. Ma per lasciarmi condurre in questa vita meravigliosa.
Peccati non sono i sentimenti, certe reazioni istintive. Il vero peccato รจ una scelta consapevole di chiudere il cuore. Come si comprende allora non รจ un mero atto. La chiusura del cuore permane e ostacola in varia misura la mia vita nello Spirito, fonte della vita e di ogni bene. Che aiuto, poi, puรฒ venire trovando un sacerdote di lungo cammino spirituale che mi aiuti a scoprire le autentiche tappe, vie, attraverso le quali Dio con delicatezza apre il mio cuore alla vita. Non solo dunque se ho pregato, ho perdonato e via dicendo ma un cercare insieme un discernimento su tutta la mia vita, nella concreta situazione attuale, nei percorsi, nei rapporti specificiโฆ
La grazia che entra gradualmente nella mia umanitร reale e la illumina, scioglie i nodi, apre vie, favorisce incontri, elargisce ogni bene. Solo questo amore a misura fa rinascere tutto me stesso, non una mia anima disincarnata. Questo tipo di confessione certo lo vivo col mio padre spirituale non in altre confessioni. Prego per trovare un tale padre spirituale e poi nel tempo vedrรฒ con Dio se quello col quale ho intrapreso un cammino mi puรฒ aiutare. Perchรฉ รจ fondamentale che con calma possa trovare una persona della quale essenzialmente mi posso fidare per aprirgli tutto il mio cuore e per lasciarmi portare oltre me stesso.
Come andare, per esempio, avanti nel deserto se non vi รจ un Mosรจ di cui mi fido che mi aiuta a camminare con sana fiducia che si apriranno insospettati orizzonti? Lโacqua scaturirร dalla roccia, il pane e la carne proveranno dal cielo. Il padre spirituale รจ una persona che Dio stesso mi dona e nulla sarร a caso.
La dodicesima ora
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Ogni sera che viene
รจ una sera che piango.
Riguardo il mattino.
Ogni terra che penso
รจ speranza lontana,
di giorni lontani,
che amo soltanto
in una foto del futuro.
Ritorna la sera.
Ritorna il mio letto, la mia nave,
la mia solita nave di sempre,
in cui piango da solo terre lontane.
Ogni terra che penso
รจ una sera, รจ un mattino.
Ogni terra che penso domando:
sei forse tu la mia terra?
Una piccola vela nel mare
Io che veleggio su questa dolce barca
che il vento porta leggera ed alla sera
appoggio il peso della giornata alla tua riva
io piรน non so di porti-chimera senza rifugio
che lโuomo cerca disperato per mari sempre stranieri.
Sรฌ, questa dolce barca che ora porta
anche voi, porta il mare alla terra
e la terra al mare, a questa costa
che cosรฌ chiara separa e cuce
ogni cosa al cielo. Senza
essere vista, dopo la sera,
quando ogni domanda, stanca, riposa.
Poesiole tratte da Piccolo magnificat, un canto di tanti canti (poesie che un prete ha sentito cantare, inavvertitamente, dalla vita, dalla sua gente): https://gpcentofanti.wordpress.com/2015/07/02/piccolo-magnificat-5/
A cura di don Giampaolo Centofanti su il suo blog
