Contemplare il Vangelo di martedì 19 settembre 2017 – Lc 7, 11-17

Giorno liturgico: Martedì, XXIV settimana del Tempo Ordinario

+ Rev. D. Joan SERRA i Fontanet (Barcelona, Spagna)

«Giovinetto, dico a te, alzati!»

Oggi, due comitive si trovano. Una comitiva che accompagna la morte e l’altra che accompagna la vita. Una povera vedova, seguita dalla famiglia e dagli amici, portava suo figlio al cimitero e all’improvviso, vede la folla che andava con Gesù. Le due comitive si incrociano e si fermano, e Gesù dice alla madre che andava a seppellire suo figlio: « Non piangere!» (Lc 7,13). Tutti rimangono a guardare Gesù, che non resta indifferente al dolore e alla sofferenza di quella povera madre, ma, al contrario, sente compassione e ridà la vita a suo figlio. È che trovare Gesù è trovare la vita, poiché Gesù disse di se stesso: «Io sono la risurrezione e la vita» (Gv 11,25). San Braulio di Zaragoza scrive: «La speranza della risurrezione deve confortarci, perché ritorneremo a vedere nel cielo quelli che abbiamo perso qui».

Con la lettura del brano del Vangelo che ci parla della risurrezione del giovane di Nain, si potrebbe rimarcare la divinità di Gesù e insistere nella stessa, dicendo che soltanto Dio può ritornare un giovane alla vita; ma oggi preferirei porre in rilievo la sua umanità, per non vedere Gesù come un essere distante, come un personaggio molto diverso da noi, o come qualcuno così importante da non suscitare la fiducia che può ispirarci un buon amico.

I cristiani dobbiamo sapere imitare Gesù. Dobbiamo chiedere a Dio la grazia di essere Cristo per gli altri. ¡Magari se ognuno che ci veda, potesse contemplare un’immagine di Gesù nella terra! Quelli che vedevano San Francesco di Assisi, per esempio, vedevano l’immagine viva di Gesù. Santi sono quelli che portano Gesù nelle proprie parole e opere e imitano il suo modo di attuare e la sua bontà. La nostra società ha bisogno di santi e tu puoi essere uno di loro nel tuo ambiente.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO – Lc 7, 11-17

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!». E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: “Giovinetto, dico a te, alzati!”. Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo». La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione.

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