Commento al Vangelo del giorno – 19 settembre 2017 – don Mauro Leonardi

“Non piangere”. Tante volte vorremo sentire il Signore dirci queste parole, quando la nostra vita sembra non avere più un senso, quando le cose e le persone a noi più care si allontanano da noi, quando sembra che non ci sia più speranza. Dobbiamo credere che Gesù tocca la bara che a volte prende la forma della nostra vita, ci guarda con grande compassione, ci rialza e ci restituisce la certezza che anche nel dolore più incomprensibile, Lui è con noi e ci dà vita.

Poesia

Due cortei si incontrano.
Uno guidata dalla vita, uno dalla morte.
Uno dalla gioia, uno dal dolore.
E quando l’amore incontra il dolore, torna la gioia.
E quando la vita incontra la morte, vince la vita.
Sempre.

Quando ami qualcuno.
Non è che servono grandi discorsi.
Basta incontrarsi.
Basta uno sguardo.
Bastano due parole.
E torna la vita.
E torna la gioia.
Senza amore non si capisce.
Senza amore non si vede.

Per vivere ci vuole quello che ci vuole per amare.
Amare e vivere sono la stessa cosa, amore mio, vita mia.
Servono le stesse cose.
Un cuore che vede, sente, parla.
Una mano che tocca e dona.

Quando mi ami
La vita si mette seduta.
La vita torna in vita.
E parlo di nuovo.
E vivo di nuovo.
E amo di nuovo.
Quando mi ami, mi restituisci tutto quello che mi era morto.
Per primo torna l’amore.
Torna in vita.

Solo l’amore asciuga le lacrime dopo aver pianto anche lui
Solo l’amore prima di dare gioia, soffre, sente lo stesso dolore.
Solo l’amore ha parole che fanno.
Solo l’amore dà la vita toccando.
Solo l’amore restituisce quello che mancava.
Solo l’amore , se lo incontri, si ferma e si fa vita insieme a me.
Solo Gesù fa i miracoli perché io piango.
Non perché è Dio.
Ma perché io piango.
Perché l’amore è una cosa piccola, pure quando fa i miracoli.
Perché l’amore è una cosa che passa di mano in mano.
Perché l’amore è una cosa piccola pure quando è Dio. Perché è Dio.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.  Lc 7,11-17
don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.

Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

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