Il commento alle letture di domenica 29 Settembre 2019 a cura dei Missionari della Via.
Meditiamo la Parola
Il brano evangelico di questa domenica ci propone una parabola di Gesรน sullโuso della ricchezza. ยซCโera un uomo riccoยป, inizia cosรฌ questa parabola, un uomo ricco, ma senza un nome, ciรฒ che lo definisce รจ come veste e come mangia: veste splendidamente e mangia benissimo e in abbondanza. Egli ostenta le sue ricchezze, il suo potere, cosa questa che puรฒ accadere benissimo anche a noi, anche allโinterno della stessa Chiesa che, piรน che il potere dei segni mostra e usa spesso il segno dei poteri, come amava dire don Tonino Bello. Spese ingenti solo per ostentare lusso con la scusa di dare gloria a Dio; non si รจ certo contro la bellezza nella Chiesa, ma se di fronte a tanta indigenza che vi รจ nel mondo si usasse a volte un pochino piรน di oculatezza nello spendere meglio i soldi, penso che il buon Dio non ci rimprovererebbe. In fondo anche Crisostomo cosรฌ ci ricorda:
ยซVuoi onorare il corpo di Cristo? Non permettere che sia oggetto di disprezzo nelle sue membra cioรจ nei poveri, privi di panni per coprirsi. Non onorarlo qui in Chiesa con stoffe di seta, mentre fuori lo trascuri quando soffre per il freddo e la nuditร . [โฆ] Con questo non intendo certo proibirvi di fare doni alla Chiesa. No. Ma vi scongiuro di elargire, con questi e prima di questi, l’elemosina. […] Nessuno รจ mai stato condannato per non aver cooperato ad abbellire il tempio, ma chi trascura il povero รจ destinato alla geenna, al fuoco inestinguibile e al supplizio con i demoni. Perciรฒ mentre adorni l’ambiente del culto, non chiudere il tuo cuore al fratello che soffreยป.
A volte anche noi consacrati esageriamo un po’ dimenticando la sobrietร , non ci facciamo mancare nulla, comprese macchine di grossa cilindrata, telefoni ultimo modello, aggeggi elettronici di ultima generazione con la scusa che tutto serve per annunciare meglio il Vangelo, dimenticando che il Signore ha mandato i suoi senza nulla per dimostrare che la forza dellโannuncio non sta nelle cose, ma nella sua Parola e nella nostra vita vissuta con Lui. Possiamo forse tacere anche il tanto lusso, la tanta ostentazione che vi รจ spesso nel mondo? Persone che non si fanno mancare nulla, in tutti i campi.
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Ora, per non essere frainteso, lo stesso Signore non รจ contro le ricchezze guadagnate onestamente, ma ci mette in guardia perchรฉ queste ricchezze non ci rendano ciechi di fronte alla povertร che ci circonda. ร questo il problema del ricco epulone: mangiando e bevendo non si rendeva conto che davanti alla porta di casa sua stava un mendicante di nome Lazzaro che sperava di mangiare i resti di quei pranzi. Ma niente, solo i cani si rendevano conto di lui leccando le sue piaghe!
Quelli attenti erano i cani e non gli uomini di quella tavola imbandita! Indifferenza, cecitร , egoismo, questo รจ il pericolo che si nasconde dietro le ricchezze! ยซCi sono ancora mendicanti sulle strade, ma noi diffidiamo delle loro reale miseria; ci sono stranieri emarginati eย disprezzati,ย maย noi ciย sentiamo autorizzati a non condividere con loro i nostri beni. Dobbiamo confessarlo: i poveri ci sono di imbarazzo perchรฉ sono โil sacramento del peccato del mondoโ (Giovanni Moioli), sono il segno della nostra ingiustizia. E quando li pensiamo come segno-sacramento di Cristo, sovente finiamo per dare loro le briciole, o anche qualche aiuto, ma tenendoli distanti da noi.
Eppure nel giorno del giudizio scopriremo che Dio sta dalla parte dei poveriยป (Enzo Bianchi). Dio, infatti non รจ sordo, come spesso lo siamo noi, al grido del povero, di ogni povero conosciuto per nome. Infatti, di questo povero ยซGesรน dice che costui, a differenza del ricco, ha un nome: โElโazar, Lazzaro, cioรจ โDio viene in aiutoโ, nome che esprime veramente chi รจ questo povero, un uomo sul quale riposa la promessa di liberazione da parte di Dioยป (Enzo Bianchi).
In ogni caso, sia il ricco sia il povero condividono la condizione umana che tutti accomuna: la morte. Muore il ricco e fu sepolto, muore Lazzaro e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Quanta differenza in questo trapasso, uno nei tormenti, uno nella beatitudine. Un abisso vi era prima, e un abisso vi รจ ora; ma mentre prima, in vita, quellโabisso poteva essere colmato dalla condivisione, dalla caritร , dopo la morte rimane quellโabisso e il giudizio di condanna. Il Dio misericordioso, รจ anche il Dio giusto che dร a ciascuno secondo le proprie opere. Alla morte viene subito decisa la nostra sorte eterna, in bene o in male. Come prepararci a questo incontro?
In Vangelo finisce con Abramo che dice al ricco che i suoi parenti, per prepararsi allโincontro con il giudizio, hanno i profeti, hanno le Scritture che indicano il bene e il male, ascoltino loro. Ecco, ascolto delle Scritture significa anche ascolto del fratello bisognoso, dal mettere in pratica o meno tutto ciรฒ, ci giochiamo giร oggi il nostro giudizio finale ed eterno.
Preghiamo la Parola
Signore, guarisci la mia sorditร e la mia cecitร , facendomi attento ascoltare della tua Parola e del grido di sofferenza di ogni mio fratello bisognoso.
VERITAโ: Vita interiore e sacramenti
Il mio cuore รจ rivolto a Dio o รจ schiavo di qualcosa?
CARITAโ: Testimonianza di vita
Sono attento alle necessitร di chi mi sta accanto?
Letture della
XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Ora cesserร lโorgia dei dissoluti.
Dal libro del profeta Amos
Am 6,1a.4-7
ย
Guai agli spensierati di Sion
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!
Distesi su letti dโavorio e sdraiati sui loro divani
mangiano gli agnelli del gregge
e i vitelli cresciuti nella stalla.
Canterellano al suono dellโarpa,
come Davide improvvisano su strumenti musicali;
bevono il vino in larghe coppe
e si ungono con gli unguenti piรน raffinati,
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
Perciรฒ ora andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserร lโorgia dei dissoluti.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 145 (146)
R. Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dร il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri. R.
ย
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi รจ caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri. R.
ย
Egli sostiene lโorfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. R.
Seconda Lettura
Conserva il comandamento fino alla manifestazione del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
1 Tm 6,11-16
ย
Tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietร , alla fede, alla caritร , alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.
ย
Davanti a Dio, che dร vita a tutte le cose, e a Gesรน Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesรน Cristo,
che al tempo stabilito sarร a noi mostrata da Dio,
il beato e unico Sovrano,
il Re dei re e Signore dei signori,
il solo che possiede lโimmortalitร
e abita una luce inaccessibile:
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto nรฉ puรฒ vederlo.
A lui onore e potenza per sempre. Amen.
Parola di Dio
Vangelo
Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui รจ consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 16,19-31
ย
In quel tempo, Gesรน disse ai farisei:
ย
ยซCโera un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
ย
Un giorno il povero morรฌ e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morรฌ anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzรฒ gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: โPadre Abramo, abbi pietร di me e manda Lazzaro a intingere nellโacqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perchรฉ soffro terribilmente in questa fiammaโ.
ย
Ma Abramo rispose: โFiglio, ricรฒrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui รจ consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di piรน, tra noi e voi รจ stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, nรฉ di lรฌ possono giungere fino a noiโ.
ย
E quello replicรฒ: โAllora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perchรฉ ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perchรฉ non vengano anchโessi in questo luogo di tormentoโ. Ma Abramo rispose: โHanno Mosรจ e i Profeti; ascoltino loroโ. E lui replicรฒ: โNo, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrร da loro, si convertirannoโ. Abramo rispose: โSe non ascoltano Mosรจ e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai mortiโยป.
Parola del Signore
