Commento alle letture di domenica 27 Settembre 2020 – Carlo Miglietta

- Pubblicitร  -

Il commento alle letture di domenica 27 Settembre 2020 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ “Buona Bibbia a tutti“.

La parabola dei due figli (21,28-32), che si trova soltanto in Matteo, รจ la prima di tre parabole che hanno lo stesso tema di base: lโ€™accoglienza e il rifiuto del Regno. Il primo fratello incarna gli osservanti farisei, che sono ubbidienti a parole ma non nei fatti, il secondo, invece, rappresenta i peccatori che si convertono ascoltando il monito della parola di Dio. Da una parte, quindi, i capi giudaici, dallโ€™altra le classi disprezzate dei pubblicani e delle prostitute. Questi ultimi seguono la via che Giovanni indica per essere giusti: il pentimento; i giudei, invece, professano ma non compiono, osservano la legge non le opere della Fede. La vita secondo la legge va completata con il pentimento proclamato da Giovanni e da Gesรน, come condizione necessaria per entrare nel Regno.

Nella sua forma attuale la parabola riflette indubbiamente la Fede dei pagani contrapposta alla miscredenza dei giudei. Anche oggi, a volte, i peccatori si mostrano piรน disponibili dei praticanti.

Il Vangelo odierno ci invita a a prendere sul serio la nostra Fede. Non basta appartenere alla Chiesa, frequentare le sue liturgie, partecipare ai suoi sacramenti, per sentirsi โ€œa postoโ€. Ciรฒ che conta รจ la nostra ortoprassi, la personale obbedienza concreta al Signore (Ez 18,25-28). Il Vangelo annuncia addirittura che prostitute e peccatori precederanno nel Regno dei cieli tanti che si ritenevano โ€œgiustiโ€ per appartenenza sociale o ecclesiale (Mt 21,28-31). Non basta quindi una religiositร  esteriore, meramente cultuale: โ€œAllora comincerete a dire: ยซAbbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazzeยป. Ma egli dichiarerร : ยซVi dico che non so di dove sieteยปโ€ (Lc 13,22-30); โ€œNon chiunque mi dice: ยซSignore, Signore!ยป, entrerร  nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontร  del Padre mio… Molti mi diranno in quel giorno: ยซSignore, non abbiamo noi profetatoโ€ฆ e cacciato demรฒniโ€ฆ e compiuto molti miracoli nel tuo nome?ยป. Io perรฒ dichiarerรฒ loro: ยซNon vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquitร ยปโ€œ (Mt 7,12-23).

Come esorterร  Giovanni: โ€œNon amiamo a parole nรฉ con la lingua, ma con i fatti e nella veritร โ€ (1 Gv 3,18). Gesรน afferma a proposito della peccatrice: โ€œLe sono perdonati i suoi molti peccati, poichรฉ ha molto amatoโ€ (Lc 7,47). Infatti, dirร  Pietro, โ€œla caritร  copre una moltitudine di peccatiโ€ (1 Pt 4,8). Anzi, secondo la parola del Signore, tanti si salveranno solo perchรฉ avranno aiutato i poveri anche senza conoscere il Cristo: โ€œOgni volta che avete fatto una di queste cose a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, l’avete fatta a meโ€ (Mt 25,40). Cosรฌ come non avranno accesso alla salvezza molti che, pur non conoscendolo, non lo avranno servito nei bisognosi e nei sofferenti (Mt 25,44-46).

- Pubblicitร  -

Anche lโ€™Eucarestia puรฒ essere occasione di ipocrisia, illusione di salvezza (1 Cor 11,29). Si pensi a quante Messe sono celebrate per notabili di cosche mafiose, o per battaglioni militari impegnati nella repressione di popoli indigeni, di minoranze, o responsabili di violenze, o per operatori economici che con le loro scelte determinano la morte per fame o per malattie curabili di tanti poveri nel mondo; o per noi che rifiutiamo di convertirci davveroโ€ฆ Lโ€™Eucarestia รจ sempre qualcosa di estremamente serio e impegnativo: celebrarla non รจ un mero rituale che scarica la coscienza: รจ farsi uno con Cristo, per poi uscire nel mondo e diventare come lui dono totale, disposti a sacrificare la vita per amore. โ€œLa cena del Signore รจ il centro, il cuore del grande mistero della presenza di Cristo in ogni tempoโ€ฆ Se si resta alla superficie, al margine di questo modo di manifestarsi, di essere presente del Figlio di Dio; se ci si limita a una consumazione formale o rituale di ciรฒ che la cena del Signore offre; se si esaurisce il contatto con questa immensa realtร  in unโ€™esperienza intimistica e sentimentale; se celebrare lโ€™Eucarestia non spacca le resistenze personali, le categorie mentali e sociali, non apre ad unโ€™autentica esperienza interiore ed ecclesiale di convivialitร  intorno a Cristo, vuole dire che la fede non identifica, non matura la personalitร  secondo lโ€™immagine di Dio in noi che deve rivelarsi, non instaura vera universalitร , di misericordia, di tenerezza, di grazia, di pacificante gratuitร . Anzi lโ€™ipocrisia ci divide, ci maschera; non abbiamo la veste giustaโ€ (D. M. Turoldo).

Carlo Miglietta


Altri Articoli
Related

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Nascita di Giovanni Battista.Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo,...

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Nascita di Giovanni Battista.Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo,...

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo di giovedรฌ 25 (Notte di Natale) Dicembre 2025

Benvenuto, Dio I pastori sono storditi dal freddo e confusi...

don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 22 dicembre 2025

"L'anima mia magnifica il Signore" Quando l'anima si innalza spontaneamente...