Commento alle letture di domenica 13 Settembre 2020 – Carlo Miglietta

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Il commento alle letture di domenica 13 Settembre 2020 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ “Buona Bibbia a tutti“.

Da: C. MIGLIETTA, Lโ€™INGIUSTIZIA DI DIO e altre anomalie del suo Amore, Gribaudi, Milano, 2013

RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI COME NOI LI RIMETTIAMO AI NOSTRI DEBITORI?

Indubbiamente un altro messaggio che Gesรน ci dร  e che contraddice il comune senso di giustizia รจ quello che il Signore ci consegna insegnandoci la preghiera del โ€œPadre nostroโ€: โ€œE rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitoriโ€, come dice Matteo (Mt 6,10), o: โ€œE rimetti a noi i nostri peccati, e infatti anche noi li rimettiamo a ogni nostro debitoreโ€, come troviamo in Luca (Lc 11,4). Uno dei principi comuni delle legislazioni antiche era che la gravitร  dellโ€™offesa fosse proporzionale alla dignitร  dellโ€™offeso: un conto era insultare un proprio pari o un inferiore, un conto era offendere un Sovrano o un Nobile. Inoltre, come anche nel diritto odierno, lโ€™entitร  del risarcimento doveva essere proporzionale al debito. Ora, lโ€™offesa fatta a Dio, che รจ infinito, รจ unโ€™offesa infinita: i debiti contratti con lui sono quindi infiniti, e anche secondo la teologia della soddisfazione esigono una riparazione infinita.

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Dio โ€œgiraโ€ ai fratelli i nostri debiti verso di lui

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Nel โ€œPadre nostroโ€, invece, Gesรน propone una logica sovversiva: se perdoniamo le offese che ci arrecano i fratelli, che sono quindi pur sempre offese umane, e quindi limitate, anche Dio perdonerร  a noi i peccati contro di lui, che sono invece offese infinite[1]. Non siamo qui nella logica mercantile del โ€œdo ut desโ€, tipica di tante religioni: siamo qui ancora una volta al cuore del cristianesimo. Per riconciliarci con Dio basta riconciliarci con i nostri fratelli. โ€œIl testo evangelico associa tra loro due tipi di debito: quello che abbiamo contratto con Dio e quello che altri hanno contratto con noi. E le collega fra loro […]. Il paradosso del Padre Nostro รจ proprio qui […]. Eโ€™ come se Dio avesse <<girato>> il debito contratto con lui a vantaggio di tutti coloro che ci attorniano, soprattutto i meno riconoscenti, i piรน duri, i piรน cattiviโ€[2].

Dice Cipriano di Cartagine: Gesรน โ€œha aggiunto con parole chiare anche una norma, costringendoci con un accordo e un patto determinato a chiedere che siano rimessi a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, consapevoli che non possiamo ottenere ciรฒ che chiediamo per i nostri peccati, se non avremo agito allo stesso modo nei riguardi di chi pecca nei nostri confrontiโ€[3]. Piรน volte Gesรน esplicita questa logica: โ€œPerdonate e vi sarร  perdonato […], perchรฉ con la misura con cui misurate, sarร  misurato a voi in cambioโ€ (Lc 7,36-38); โ€œSe voi perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerร  anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerร  le vostre colpeโ€ (Mt 6,14-15).

Scrive il Catechismo della Chiesa Cattolica: โ€œQuesta domanda del <<Padre nostro>> รจ sorprendente. Se consistesse soltanto nel primo membro della frase – <<Rimetti a noi i nostri debiti>> -, potrebbe essere implicitamente inclusa nelle prime tre domande della Preghiera del Signore, dal momento che il sacrificio di Cristo รจ <<per la remissione dei peccati>>. Ma, secondo lโ€™altro membro della frase, la nostra domanda verrร  esaudita solo a condizione che noi, prima, abbiamo risposto ad unโ€™esigenza. La nostra domanda รจ rivolta verso il futuro, la nostra risposta deve averla preceduta; una parola le collega: <<come>>โ€[4].

Ma non dimentichiamo mai che in in realtร  il perdono di Dio sempre precede la nostra riconciliazione con il prossimo. Ma poi la esige in maniera cogente: la mancanza della pacificazione con gli altri annullerร  la misericordia di Dio. Gesรน racconta infatti la parabola del servo spietato, cui il Padrone condona un debito immenso (diecimila talenti, una somma esorbitante), e che non sa perdonare un piccolo debito di un altro servo (cento denari: in proporzione alla prima somma, pochi spiccioli), concludendo: โ€œAllora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: <<Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perchรฉ mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu avere pietร  del tuo compagno, come io ho avuto pietร  di te?>>. E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finchรฉ non gli avesse restituito tutto il dovuto. Cosรฌ anche il mio Padre celeste farร  a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore il vostro fratelloโ€ (Mt 18,23-35).

Afferma il Catechismo: โ€œOra, ed รจ cosa tremenda, questo flusso di misericordia non puรฒ giungere al nostro cuore finchรฉ noi non abbiamo perdonato a chi ci ha offeso […]. Nel rifiuto di perdonare ai nostri fratelli e alle nostre sorelle, il nostro cuore si chiude e la sua durezza lo rende impermeabile all’amore misericordioso del Padreโ€[5]. Solo lโ€™amore al prossimo ci apre allโ€™amore di Dio: solo โ€œchi ama conosce Dio; chi non ama non ha conosciuto Dio, perchรฉ Dio รจ Amoreโ€ (1 Gv 4,7-8).

Dio vuole essere amato nei fratelliย 

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โ€œDio non accetta il sacrificio di coloro che fomentano la divisione; dice loro di lasciare sull’altare l’offerta e di andare, prima, a riconciliarsi con i loro fratelli[6], affinchรฉ mediante preghiere di pace anche Dio possa riconciliarsi con essi. Ciรฒ che piรน fortemente obbliga Dio รจ la nostra pace, la nostra concordia, l’unitร  di tutto il popolo dei credenti, nel Padre nel Figlio e nello Spirito Santoโ€ (Cipriano di Cartagine[7]).

Questo perchรฉ Dio ha questa โ€œpassioneโ€: di essere amato nei fratelli: โ€œOgni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, l’avete fatto a me […]; ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli piรน piccoli, non l’avete fatto a meโ€ (Mt 25,40.45); โ€œSe uno dicesse: <<Io amo Dio>>, e odiasse il suo fratello, รจ un mentitore [….] Questo รจ il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratelloโ€ (1 Gv 4,19-21). La Chiesa รจ il corpo di Cristo[8]: non si puรฒ amarne il Capo, che รจ Gesรน[9], se poi se ne disprezzano le membra[10].

In ogni caso, รจ straordinario che Dio si accontenti che per ricevere il suo amore che perdona basti aprire il cuore al perdono dei nostri simili, e che sia pronto a dimenticare, in cambio, qualunque offesa, seppur gravissima, che possiamo aver fatto a lui. Ancora una volta, il suo Amore supera ogni concetto umano di giustizia.

  • [1] Sir 28,2-5
  • [2] http://www.ilcasaledimassamartana.it/per_riflettere/Padre_Nostro.pdf
  • [3] Cipriano di Cartagine, Il Padre nostro, 22-23, http://www.natidallospirito.com/2011/11/08/meditazioni-dei-padri-sul-padre-nostro-%E2%80%9Crimetti-a-noi-i-nostri-debiti-come-noi-li-rimettiamo-ai-nostri-debitori%E2%80%9D/
  • [4] Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2838
  • [5] Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2840
  • [6] Mt 5,23-24
  • [7] Cipriano di Cartagine, De dominica Oratione, 23: CCL 3A, 105 (PL 4,535-536).
  • [8] Rm 12, 4-5; 1 Cor 12,12-27
  • [9] Ef 5,23
  • [10] Cantalamessa R., La povertร , Ancora, Milano, 1996, pg. 19

Carlo Miglietta


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