Il commento alle letture di domenica 11 agosto 2019 a cura di p. Samuele Duranti, sacerdote cappuccino.
La pericope di questa domenica raggruppa vari insegnamenti, tenuti insieme da un filo dโoro che si puรฒ racchiudere nel comando: Fatevi dei tesori nel cielo. Gesรน assicura il suo piccolo gregge (cosรฌ sarร sempre la Chiesa) dicendo: non temere! Al Padre vostro รจ piaciuto darvi il suo regno. Basta questa promessa grandiosa per farci camminare nella speranza della gioia senza fine, che ci attende nei cieli. Il Padre ci ha promesso in dono il suo regno. Dinanzi a tale prospettiva le cose materiali diventano veramente mezzi, che devono farci guadagnare dei tesori nel cielo. Come? Gesรน dice: Vendete ciรฒ che avete e datelo in elemosina. Sappiamo che non a tutti รจ chiesto di lasciare tutto; ciascuno, perรฒ, รจ tenuto a condividere i propri beni con chi รจ nel bisogno. Nella consapevolezza che fare lโelemosina รจ arricchire presso Dio. Eโ accendere un credito alla banca di Dio. Eโ assicurare un tesoro inviolabile. I tesori di questa terra sono minacciati dai ladri e dalla tignola. Dice Gesรน: non cosรฌ quelli del cielo! Ciรฒ che รจ dato in elemosina รจ messo al sicuro. Gesรน aggiunge una massima inequivocabile: dove รจ il tuo tesoro, lรฌ รจ anche il tuo cuore. E dunque: non attaccare il cuore alle cose di questa terra; attacca il cuore alle realtร del cielo, ยซalle cose di lassรนยป, dice san Paolo. ร, questa, una massima che determina tutta una concezione della vita: vissuta per le cose di quaggiรน, oppure vissuta per quelle di lassรน, quelle dello spirito.
Gesรน passa, poi, a raccomandare di essere pronti, per quando arriverร il padrone, di ritorno dalle nozze. Puรฒ capitare a qualunque ora: nottetempo, di prima mattina; puรฒ ritardare; beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverร pronti ad aprirgli, ad accoglierlo. Addirittura si siederร alla loro tavola e si metterร a servirli. ยซSe uno mi apre โ dice Gesรน nellโApocalisse โ io entrerรฒ e cenerรฒ con luiยป. Beati quei servi. Si fanno trovare pronti, con le lampade accese, i fianchi rialzati, in tenuta da lavoro. Pronti, cioรจ vigilanti, operosi. Nella febbrile attesa di un sicuro ritorno, di un incontro aspettato.
Alla richiesta di Pietro, Gesรน prosegue il discorso con la parabola dellโamministratore. Uno puรฒ essere infedele, specie se il padrone ritarda e incomincia a percuotere i servi e a mangiare, bere e ubriacarsi. Disgraziato! Gli sarร assegnato con rigore il posto fra glโinfedeli. Beato, invece, quel servo fidato e fedele, che il padrone troverร al suo lavoro. In veritร , io vi dico: lo metterร a capo di tutti i suoi averi. Il messaggio รจ chiaro: Dio ci ha affidato dei beni; non deludiamo la sua fiducia! Beni immeritati, gratuiti. Di cui siamo amministratori. A noi รจ richiesta la fedeltร al dovere. La responsabilitร di saperli usare-distribuire a tempo debito. Il messaggio รจ quanto mai chiaro: comprendiamo la serietร del tempo che ci รจ donato e dei giorni di vita operosamente attivi. Che ci preparano allโincontro finale con Dio, amato, atteso, benedetto nei secoli.
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Vice parroco e assistente dell’Ordine Francescano Secolare.
Dati aggiornati al 04/05/2019
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