Commento alle letture del Vangelo del 23 aprile 2017 – Carla Sprinzeles

- Pubblicitร  -

Oggi la liturgia รจ molto ricca, si passa dalla paura alla gioia. I discepoli erano nella paura perchรฉ temevano che i romani avrebbero cercato anche i collaboratori di Gesรน, che era stato ucciso come rivoluzionario. Non erano ancora credenti: non avevano creduto alle donne, non avevano creduto ai discepoli di Emmaus.
Oggi la liturgia ci riporta alla gioia: questo tema tornerร  in tutte le letture. E’ la gioia dell’incontro con il Signore, la gioia con la fede vissuta, la gioia del perdono e della misericordia di Dio, della scoperta dell’amore di Dio. Il tema ci รจ offerto dall’episodio di Tommaso che non crede. Anche noi cerchiamo delle verifiche concrete e vorremmo fossero definitive e assolute, mentre sappiamo che il nostro cammino deve sempre andare oltre e attendere nuovi traguardi, tracciare nuovi orizzonti.
L’inizio del cammino di fede รจ caratterizzato da una grande gioia, che aveva preso tutti man mano che attraverso la fede stabilivano rapporti diversi tra loro, vivevano anche situazioni di incertezza e di persecuzione in un modo diverso. La gioia della trasparenza della vita, che รจ semplicitร  ed รจ vivere trasparentemente tutte le situazioni, accogliendo l’azione di Dio che lรฌ si esprime.
La trasparenza della vita, la semplicitร , porta all’essere in sintonia immediata con la forza della vita. Noi invece abitualmente mettamo sempre delle strutture di interpretazione, delle strutture di difesa, che ci impediscono di accogliere immediatamente la vita.
La conclusione del vangelo ci richiama proprio a questo: “Perchรฉ crediate e abbiate la vita nel suo nome.” Questa รจ la vita: il vivere ogni giorno in questa trasparenza, letizia, immediatezza.

ATTI 2, 42-47
In questo passo degli Atti degli Apostoli si parla di “perseveranza”: “Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere.” Perchรฉ ci sia perseveranza occorre il lungo respiro della passione, dell’impegno in qualcosa che si ritiene essenziale. La perseveranza nell’insegnamento degli apostoli comporta l’annuncio dell’evangelo quale fondamento della decisione di fede e un approfondimento di tale annuncio tramite un’istruzione piรน articolata. L’ascolto della Parola รจ momento essenziale di una comunitร  investita dalla forza dello Spirito. Il plurale “insegnamento degli apostoli” indica che l’incontro con la Parola avviene in comunitร .
La seconda “perseveranza” si dร  nella comunione. Il termine usato indicherebbe la condivisione e la messa in comune dei beni ed รจ da collegare al fatto che i fratelli “stanno insieme”. Questa espressione, forse piรน che un punto spaziale di riunione, indica il trovarsi concordi, da parte di tutti i credenti, poggiando sullo stesso fondamento, sulla medesima fede; da qui una concordia che sfocia anche nella condivisione anche dei beni materiali e indica l’unitร  nella fede e la comunione della caritร .
La terza “perseveranza” รจ quella della “frazione del pane”. E’ uno “spezzare il pane che rimanda al gesto rituale giudaico dell’inizio del pasto comune, in cui si rende lode a Dio, si spezza il pane e lo si distribuisce tra i presenti. Lo “spezzare il pane” รจ memoria dei pasti durante i quali Gesรน ha mangiato con loro in amicizia e con i peccatori che hanno accolto la notizia del Regno. Questo trovarsi a mangiare il pane eucaristico significa che la vicenda con Gesรน non รจ finita, ma continua. Questa “frazione del pane” celebra la presenza del Risorto, che ha mangiato di nuovo con loro, offrendo loro un perdono incondizionato nonostante il tradimento.
Poi c’รจ la perseveranza “nella preghiera”, che รจ la base dell’intera vita comunitaria. E’ la preghiera che garantisce un intreccio tra ascolto della Parola, celebrazione dell’Eucarestia, pratica della caritร .
Con queste perseveranze i discepoli compiono la missione di testimonianza, che si concretizza nel fatto che ogni giorno si aggiungono nuovi credenti e il popolo guarda con simpatia questa nuova realtร .

GIOVANNI 20, 19-31
Il Risorto non fa nessun rimprovero. Alcuni l’hanno rinnegato, i piรน sono scappati, e la mattina stessa non hanno creduto alle donne, ignorando i vari annunci della sua morte che, il terzo giorno, sarebbe dovuta sbocciare la resurrezione. Non sembra neppure rattristato da questa mancanza di fiducia. Gli apostoli sono tornati all’ombra della loro paura, non si aspettano che negativitร  da parte dei giudei e dei romani.
Gesรน attraversa il muro della loro diffidenza con un augurio di pace, come se non fosse mai stato abbandonato da loro. Noi avremmo detto: “Dopo tutto ciรฒ che ho fatto per voi, non avete neanche saputo dare fiducia alle mie parole?”, incapaci come siamo di credere al bene nascosto nella coltre di una realtร  apparentemente negativa.
Gesรน invece si fida: “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”. Consegna il suo Spirito, immettendo in loro la sua dinamica di perdono, capace di assumere il male per trasformarlo in bene. Cristo dimostra cosรฌ che la relazione con lui non puรฒ essere distrutta.
Forse quest’affermazione puรฒ stupire chi pensa di dover essere in regola per poter entrare in contatto con il Signore o chi non se ne ritiene degno.
“Ricevete lo Spirito”, dice il Risorto a ciascuno di noi, lo stesso Spirito che aveva aperto in lui una sorgente di perdono, facendogli intravedere dietro il male inflittogli un desiderio di bene. Perdonare รจ poter decifrare dietro l’atto negativo la ricerca di una vita piรน piena, รจ fidarsi del bene all’opera in ciascuno, con la certezza che ogni dinamica negativa รจ pregna di una tensione verso un maggior bene.
Caifa aveva detto bene: “Non รจ meglio che un solo uomo muoia per tutto il popolo? Se lo lasciamo fare i Romani distruggeranno la nostra nazione”. Il Risorto dimostra che la relazione con lui puรฒ risorgere perchรฉ il suo Spirito vivifica nuovamente in ciascuno l’anelito verso la vita vera. “Tommaso, non essere piรน incredulo” credi nella forza del bene che รจ in te. E questi uomini impauriti hanno trovato la forza di percorrere le strade di un mondo pagano e ostile, per annunciare la loro certezza dell’indistruttibilitร  dell’Amore, fino a lasciarsi uccidere.

Non รจ facile venire alla fede, ognuno ha un suo percorso particolare, che deve compiere portando alla luce gli interrogativi e le domande, che si porta dentro, cercando, senza stancarsi una risposta. Tommaso non puรฒ accontentarsi di quello che riferiscono gli altri: รจ stato troppo grande il suo dolore e la sua delusione per ciรฒ che รจ accaduto. Tuttavia, la piรน bella e la prima espressione di fede รจ la sua: “Mio Signore e mio Dio”.
Crediamo nel bene che รจ in noi e negli altri!

A cura di Carla Sprinzeles | via Qumran

- Pubblicitร  -

[toggle title=”LEGGI IL BRANO DEL VANGELO” state=”close”]

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 23 aprile 2017 anche qui.

OTTAVA DI PASQUA.
In Albis, della Misericordia di Dio.

II Domenica del Tempo di Pasqua

Gv 20, 19-31
Dal Vangelo secondo Giovanni

19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesรน, stette in mezzo e disse loro: ยซPace a voi!ยป. 20Detto questo, mostrรฒ loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesรน disse loro di nuovo: ยซPace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiยป.

22Detto questo, soffiรฒ e disse loro: ยซRicevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป. 24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dรฌdimo, non era con loro quando venne Gesรน. 25Gli dicevano gli altri discepoli: ยซAbbiamo visto il Signore!ยป. Ma egli disse loro: ยซSe non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credoยป.

26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e cโ€™era con loro anche Tommaso. Venne Gesรน, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: ยซPace a voi!ยป. 27Poi disse a Tommaso: ยซMetti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!ยป. 28Gli rispose Tommaso: ยซMio Signore e mio Dio!ยป. 29Gesรน gli disse: ยซPerchรฉ mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!ยป.

30Gesรน, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perchรฉ crediate che Gesรน รจ il Cristo, il Figlio di Dio, e perchรฉ, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 16- 22 Aprile 2017
  • Tempo di Pasqua I, Colore – Bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

[/toggle]

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Altri Articoli
Related

Liturgia della Parola in LIS di giovedรฌ 25 dicembre 2025

Le letture della Notte di Natale in LIS (Lingua...

Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2025 โ€“ Sussidio Avvento CEI – Messa della Notte

ยซUn bambino รจ nato per noiยป (Is 9,1-6) Tutta la...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

padre Ezio Lorenzo Bono – Commento al Vangelo di lunedรฌ 22 dicembre 2025

UN CANTO NEL GREMBO I. Cosa succede quando una donna...