Commento alle letture del 6 settembre 2015 – CPM-ITALIA

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Il commento di CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie – famiglie) alle letture di domenica 6 settembre 2015.

cpm

Is 35, 4-7; Sal.145; Gc 2, 1-5; Mc 7, 31-37

Le letture di questa domenica ci danno un grande messaggio di speranza e di gioia: il profeta Isaia ci dice “Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio… Egli viene a salvarvi.” Il Salmo 145 sottolinea che “il Signore rimane fedele per sempre” e fa grandi cose per noi. San Giacomo ci ricorda che “i poveri agli occhi del mondo… sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano”.
Nel vangelo di Marco troviamo un Gesรน che non si fa da parte per guarire chi รจ in difficoltร . Nel racconto di oggi รจ un sordomuto (sordo/balbuziente, che non riesce a farsi capire, che stenta a relazionarsi, destinato ad una chiusura al mondo esterno) al quale dona la capacitร  di ascoltare e quindi di poter parlare.
La parola pronunciata da Gesรน “Effetร ”, apriti, e i gesti che compie ci riportano al rito del Battesimo che si chiude con la formula “Il Signore Gesรน, che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda di ascoltare presto la sua Parola, e di professare la tua fede, a lode e gloria di Dio Padre…”.
Il tema dell’ascolto รจ ricorrente in tutto la Bibbia; nell’Antico Testamento Dio fa precedere i suoi comandamenti sulle tavole della legge con le parole “Shemร  Israel”: ascolta Israele. Riaprire l’udito e sciogliere i nodi della lingua sono sรฌ un miracolo, ma sono soprattutto segni del dono battesimale che trasforma l’uomo in figlio di Dio e che attraverso l’ascolto impara a professare l’annuncio della salvezza portata da Gesรน.

[ads2]Essere sordi, nella Bibbia, significa non accogliere il messaggio di salvezza di Dio e questo aspetto viene spesso rimproverato al popolo di Israele. Anche noi, travolti dalle mille cose da fare, attorniati da rumori, da chiacchiere, da opinioni fatichiamo ad ascoltare il desiderio profondo di senso che portiamo nel cuore e peniamo ad entrare in dialogo con Dio. Quante volte in famiglia, sul lavoro, nelle varie attivitร  che svolgiamo ci troviamo nella stessa difficoltร  di ascoltare l’altro, presi come siamo dai nostri pensieri e dalle nostre idee precostituite!
Il sordo non va da Gesรน di sua volontร , ma il Vangelo precisa “Glielo portarono” (Mc 7,32). Questo fatto potrebbe significare che quest’uomo, rassegnato alla sua condizione di malattia, abbia bisogno di qualcuno che lo accompagni da Gesรน: questo รจ il compito della comunitร  dei credenti, cioรจ di tutti noi. Gesรน lo porta lontano dalla folla: la ricerca di fede avviene personalmente, cuore a cuore, in un atteggiamento reale di accoglienza. Dio ci parla ma, per accoglierlo, occorre fare silenzio!
Gesรน con la parola “apriti”, ci invita ad iniziare un dialogo con Lui, ci sveglia dal torpore che ci impedisce di parlare, cioรจ ci rende capaci di vivere da cristiani: รจ un invito a fare spazio nel nostro cuore al Suo intervento.
Dopo l’incontro con Gesรน quell’uomo รจ in grado di ascoltare la Parola del Signore e di trasmetterla con la testimonianza della sua vita e con l’annuncio della Buona Novella. Chi ha fatto veramente l’esperienza di ascoltare Dio, sa ascoltare anche il fratello e farsi suo compagno di percorso, per condurlo a Dio, come nel caso del sordomuto, che qualcuno condusse a Gesรน pregandolo di imporgli la mano.
Spesso la coppia e la famiglia vivono in un mondo isolato, fatto di preoccupazioni materiali, di incontri superficiali e fugaci, di incapacitร  di paziente ascolto reciproco. Sentiamo, ma non ascoltiamo. Non lasciamo entrare dentro di noi, nel nostro intimo, la parola dell’altro, una parola che puรฒ essere rigeneratrice e ristrutturante, oppure rappresenta una pressante domanda d’aiuto destinata purtroppo a restare, spesso, senza risposta.

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Per la riflessione di coppia e di famiglia.
– Quanto tempo dedichiamo all’ascolto autentico di quello che l’altro/a ha da dirci, senza preoccuparci di far prevalere le nostre ragioni o i nostri interessi?
– Quanto tempo dedichiamo nella giornata a parlare davvero con il nostro coniuge, con i nostri figli di desideri, di fatiche, di paure?
– Il battesimo ci apre all’ascolto della Parola che dovrebbe stimolarci anche ad aprirci agli altri, ai loro sogni, ai loro problemi. Come riusciamo a testimoniare nell’attenzione agli altri che il messaggio di Cristo non รจ un’emozione o una devozione, ma un impegno a testimoniarlo nella vita quotidiana?
– Giacomo nella sua lettera ci invita ad andare oltre l’apparenza. Nelle nostre relazioni con gli altri come siamo capaci di cogliere la realtร  del cuore delle persone?

Don Oreste, Anna e Carlo – CPM Torino

via Qumran

XXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Mc 7, 31-37
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesรน, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidรฒne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decร poli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccรฒ la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: ยซEffatร ยป, cioรจ: ยซApriti!ยป. E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandรฒ loro di non dirlo a nessuno. Ma piรน egli lo proibiva, piรน essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: ยซHa fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!ยป.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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