Il commento alle letture del 23 Novembre 2018 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
NON SAPEVANO CHE COSA FARE
Ap 10,8-11; Sal 118; Lc 19,45-48
Il Libro del profeta Isaia rivela una altissima verità . Dio nulla deve fare per la rovina di un popolo o di una nazione. Quando il peccato ha occupato ogni spazio della mente, del cuore, dell’anima dell’uomo, Dio non può più mandare il suo spirito di sapienza e un popolo, una nazione sono perduti. Senza la sapienza, dono di Dio, è lo smarrimento.
Oracolo sull’Egitto. Ecco, il Signore cavalca una nube leggera ed entra in Egitto. Crollano gli idoli dell’Egitto davanti a lui e agli Egiziani viene meno il cuore nel petto. «Aizzerò gli Egiziani contro gli Egiziani: combatterà ognuno contro il proprio fratello, ognuno contro il proprio prossimo, città contro città e regno contro regno. Lo spirito che anima l’Egitto sarà stravolto e io distruggerò il suo progetto; per questo ricorreranno agli idoli e ai maghi, ai negromanti e agli indovini. Ma io consegnerò gli Egiziani in mano a un duro padrone, un re crudele li dominerà ». Oracolo del Signore, il Signore degli eserciti. Si prosciugheranno le acque del mare, il fiume si inaridirà e seccherà . I suoi canali diventeranno putridi, diminuiranno e seccheranno i torrenti dell’Egitto, canne e giunchi sfioriranno. I giunchi sulle rive e alla foce del Nilo e tutte le piante del Nilo seccheranno, saranno dispersi dal vento, non saranno più. I pescatori si lamenteranno, gemeranno quanti gettano l’amo nel Nilo, quanti stendono le reti sull’acqua saranno desolati. Saranno delusi i lavoratori del lino, le cardatrici e i tessitori impallidiranno; i tessitori saranno avviliti, tutti i salariati saranno costernati. Quanto sono stolti i prìncipi di Tanis! I più saggi consiglieri del faraone formano un consiglio insensato. Come osate dire al faraone: «Sono figlio di saggi, figlio di re antichi»? Dove sono, dunque, i tuoi saggi? Ti rivelino e manifestino quanto ha deciso il Signore degli eserciti a proposito dell’Egitto. Stolti sono i prìncipi di Tanis; si ingannano i prìncipi di Menfi. Hanno fatto traviare l’Egitto i capi delle sue tribù. Il Signore ha mandato in mezzo a loro uno spirito di smarrimento; essi fanno smarrire l’Egitto in ogni impresa, come barcolla un ubriaco nel vomito. Non gioverà all’Egitto qualunque opera faccia il capo o la coda, la palma o il giunco (Is 19,1-15).
Il profeta Osea rivela invece che nel popolo del Signore manca la sapienza, quando esso si lascia condurre dallo spirito di prostituzione, che è l’idolatria. L’idolatria, peccato contro il primo Comandamento, scaccia la sapienza. Vi è spazio solo per la stoltezza.
Il mio popolo consulta il suo pezzo di legno e il suo bastone gli dà il responso, poiché uno spirito di prostituzione li svia e si prostituiscono, allontanandosi dal loro Dio. Sulla cima dei monti fanno sacrifici e sui colli bruciano incensi sotto la quercia, i pioppi e i terebinti, perché buona è la loro ombra (Os 4,12-13).  Le loro azioni non permettono di fare ritorno al loro Dio, perché uno spirito di prostituzione è fra loro e non conoscono il Signore (Os 5,4).
Il Vangelo ci mostra che con l’entrata di Gesù in Gerusalemme i Giudei sono confusi. Mancano di ogni sapienza e intelligenza. Non sanno cosa fare per eliminarlo. Essi nulla possono contro Cristo Signore perché il popolo pende dalle sue labbra.
Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
La confusione della mente e del cuore nasce dalla verità di Cristo Gesù. Si devono compiere tutte le profezie. La morte del Signore dovrà avvenire secondo quanto preannunziato da Dio, non dalla volontà dei Giudei, secondo i loro metodi del tempo. Gesù non dovrà morire per mano dei Giudei. Essi dovranno consegnarlo ai pagani, perché Lui dovrà morire per crocifissione. Dovrà passare per la morte più umiliante di quei tempi e di tutti i tempi. Come Satana si sottomette a Cristo, così anche i suoi frutti, che sono il peccato, devono sottomettersi a Dio. Come Satana non può essere distrutto così neanche il peccatore può essere distrutto, sempre però dovranno l’uno e l’altro obbedire a Dio. Satana sempre deve obbedire a Dio, anche quando fa il male.
Vergine Purissima, Angeli, Santi, fate che per noi sempre la volontà di Dio si compia. Â