Commento alle letture del 16 Aprile 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 16 Aprile 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

QUESTA È L’OPERA DI DIO

At 6,8-15; Sal 118; Gv 6, 22-29

I Giudei hanno mangiato il pane dato loro da Gesù. Si sono saziati. Cercano Cristo per avere ancora da lui il pane. Ma Gesù non è stato mandato nel mondo per risolvere la questione del pane per il corpo. La sua missione è divinamente altra. Lui è mandato perché ogni uomo possa nutrire la sua anima e il suo spirito del loro vero nutrimento, che è Cristo. Fin da subito e per anticipazione diciamo, è giusto che si dica, che questo vero nutrimento non è l’Eucaristia, ma Cristo Gesù nella totalità del suo mistero. Spirito e anima si devono nutrire di Cristo verità, grazia, vita eterna, luce, risurrezione amore, giustizia, pace, santità. L’Eucaristia è Cristo, ma non è tutto Cristo. Tutto Cristo è il nutrimento dell’anima e dello spirito. Se diamo solo una parte di Cristo, non diamo alcun nutrimento. Sarebbe come se volessimo dissetare un uomo dessimo una molecola di ossigeno. Questa molecola è essenziale nella composizione dell’acqua, ma non è l’acqua, altrimenti potremmo dissetarci respirando. Come idrogeno e ossigeno nelle giuste proporzioni formano l’acqua, così anche tutto Cristo è formato da Parola, verità, grazia, giustizia, santità, Spirito Santo, vita eterna, luce.

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Gesù sa il motivo per cui Lui viene cercato e lo dice chiaramente ai Giudei: “In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati”. Dobbiamo confessare che essi hanno visto il pane come vero segno. Sono anche andati oltre il pane, quando hanno confessato che Gesù è il profeta che deve venire. Ma poi hanno sviluppato questa verità e cioè che il profeta non viene per dare pane, ma vera Parola di Dio. Questa verità è Gesù che ora la ricorda loro: “Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo”.  Finché i Giudei rincorreranno qualcuno per ricevere pane per il corpo, cercano invano e anche trovano invano. Loro devono cercare non il pane, ma Cristo, anzi devono cercare Cristo come unico e solo pane di vita eterna. Gesù è chiaro nella sua dichiarazione. Il Figlio dell’uomo può saziare la fame della loro anima e del loro spirito, perché Lui ha il cibo che dura per la vita eterna. Lo ha e lo dona. Lo ha e lo dona perché il Padre, Dio su di Lui, ha messo il suo sigillo. Gesù così si annunzia come il mandato da Dio, il vero mandato da Dio, per dare loro il cibo che dura per la vita eterna. Ripetiamo. Questo cibo è Cristo nella sua interezza. Tutto Cristo è il pane che dura, il cibo di vita eterna. Gesù è il dono del Padre al mondo.

Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

I giudei sembrano volersi aprire ad un vero dialogo di salvezza e chiedono a Gesù: “Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio”. Gesù non ha parlato di opere da fare, ma di cercare il vero cibo che rimane per la vita eterna. Poiché la domanda è stata fatta, Gesù ribadisce che non si tratta di opere, ma di fede: “Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato”. Voi volete fare le opere di Dio? Opera di Dio è una sola: credere in colui che egli ha mandato. Se voi credete in me, in ogni parola che io vi dico, voi fate l’opera di Dio. Non credete in me, non fate alcuna opera di Dio. Questa verità vale soprattutto per oggi. La fede in Cristo è tutto, sempre.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a credere in Cristo.

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