Il commento alle letture del 16 agosto 2018 a cura diย Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dellโArcidiocesi di CatanzaroโSquillace (CZ).
FINO A SETTANTA VOLTE SETTE
Ez 12,1-2; Sal 77; Mt 18,21-19,1
ร cosa piรน che giusta mettere in luce tutta la veritร del nostro Dio in ordine al perdono dei peccati. Il nostro Dio, che รจ il Padre del Signore nostro Gesรน Cristo, chiede ad ogni uomo di perdonare, se vuole essere da Lui perdonato. Se lโuomo non perdona, neanche Lui perdona. Se lโuomo non รจ misericordioso verso i suoi fratelli, non speri di trovare misericordia quando busserร al suo cuore. Il perdono apre non solo le porte del perdono, ma anche dellโesaudimento di ogni altra preghiera. Chi vuole essere ascoltato da Dio, deve essere di cuore puro, santo, libero da odio, rancore, desiderio di giustizia, volontร di vendetta. Niente di tutte queste cose deve abitare nel cuore dell’uomo. Gesรน dona una Legge che impedisce fin dal loro sorgere che queste cose possano entrare nel cuore: la non resistenza, la preghiera per i persecutori, lโamore per i nemici. In piรน aggiunge il comando della riconciliazione prima di presentare la propria offerta.
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Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrร ucciso dovrร essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrร essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: โStupidoโ, dovrร essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: โPazzoโ, sarร destinato al fuoco della Geรจnna. Se dunque tu presenti la tua offerta allโaltare e lรฌ ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lรฌ il tuo dono davanti allโaltare, vaโ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto dโaccordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perchรฉ lโavversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In veritร io ti dico: non uscirai di lร finchรฉ non avrai pagato fino allโultimo spicciolo! Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dร uno schiaffo sulla guancia destra, tu pรณrgigli anche lโaltra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerร ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Daโ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle (Mt 5,21-26. 38-42).
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Il nostro Dio va infinitamente oltre questo comando. Lui manda il Figlio suo nella carne perchรฉ prenda su di sรฉ tutti i peccati dellโumanitร ed espii per essi. Gesรน viene e fa del suo corpo il sacrificio per il perdono dei peccati, lโolocausto per la loro redenzione.
Allora Pietro gli si avvicinรฒ e gli disse: ยซSignore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrรฒ perdonargli? Fino a sette volte?ยป. E Gesรน gli rispose: ยซNon ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli รจ simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poichรฉ costui non era in grado di restituire, il padrone ordinรฒ che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e cosรฌ saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: โAbbi pazienza con me e ti restituirรฒ ogni cosaโ. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciรฒ andare e gli condonรฒ il debito. Appena uscito, quel servo trovรฒ uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: โRestituisci quello che devi!โ. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: โAbbi pazienza con me e ti restituirรฒโ. Ma egli non volle, andรฒ e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto lโaccaduto. Allora il padrone fece chiamare quellโuomo e gli disse: โServo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perchรฉ tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietร del tuo compagno, cosรฌ come io ho avuto pietร di te?โ. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finchรฉ non avesse restituito tutto il dovuto. Cosรฌ anche il Padre mio celeste farร con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratelloยป. Terminati questi discorsi, Gesรน lasciรฒ la Galilea e andรฒ nella regione della Giudea, al di lร del Giordano.
Gesรน oggi ci rivela che il nostro debito presso il Padre non puรฒ essere mai pagato. Lui lo cancella a condizione che noi perdoniamo il misero debito dei nostri debitori. Noi perรฒ siamo spesso come questo servo malvagio. Siamo assetati di giustizia, mentre invece per noi dovrebbe esserci nel cuore solo spazio per la piรน grande misericordia.
Madre di misericordia, Angeli, Santi, fateci misericordiosi come il Padre nostro celeste.
