Commento alle letture del 10 Aprile 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 10 Aprile 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

COSÌ È CHIUNQUE È NATO DALLO SPIRITO

At 4,32-37; Sal 92; Gv 3,7b-15

Urge che si comprenda bene quanto Gesù dice a Nicodemo: “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito”. Chi nasce dallo Spirito è sempre mosso dallo Spirito a condizione che cammini secondo lo Spirito, altrimenti la carne prende nuovamente il sopravvento e rende chiavo di essa non solo chi è stata battezzato, ma anche chi ha ricevuto ogni altro sacramento. Questa verità è gridata da San Paolo nella Lettera ai Galati.

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Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. Quanto a noi, per lo Spirito, in forza della fede, attendiamo fermamente la giustizia sperata. Perché in Cristo Gesù non è la circoncisione che vale o la non circoncisione, ma la fede che si rende operosa per mezzo della carità. Correvate così bene! Chi vi ha tagliato la strada, voi che non obbedite più alla verità? Questa persuasione non viene sicuramente da colui che vi chiama! Un po’ di lievito fa fermentare tutta la pasta. Io sono fiducioso per voi, nel Signore, che non penserete diversamente; ma chi vi turba subirà la condanna, chiunque egli sia. Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge. Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri (Cfr. Gal 5,1-26).

Chi vuole essere come il vento nelle mani dello Spirito Santo, anzi un soffio della sua bocca, per operare vivificazione e rinnovamento di ogni cuore, deve essere una cosa sola con Cristo e si è una cosa sola con Lui, dimorando nella sua Parola. La fede è nella Parola. L’obbedienza è nella sua Parola. Lo Spirito Santo è nella sua Parola, poiché Spirito del Signore, Cristo e sua Parola sono una cosa sola. Si trasgredisce un solo comandamento di Cristo e si è lastre di piombo schiavi del peccato.

Dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

Anche l’altra parola di Gesù deve essere santamente compresa: “E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”. Le verità da dire sono due: I figli di Israele erano già nella morte. Guardavano il serpente, il veleno perdeva la sua tossicità di morte. Anche noi siamo già nella morte. A noi non è chiesto di guardare Lui solamente. Ci è chiesto di credere in Lui. Come si crede in Lui? Accogliendo ogni sua Parola nel nostro cuore e facendola divenire unica e sola legge della nostra vita. Gesù è inseparabile dalla Parola così come la fede è inseparabile dalla Parola. Si accoglie la Parola di Gesù, si accoglie Cristo, si crede in Lui. Non si accoglie la Parola, non si accoglie Cristo, non si crede in Lui. Grande è la responsabilità dei ministri della Parola. Se essi danno un Cristo senza la sua Parola, danno un “serpente” senza efficacia. Chi è nella morte rimane nella morte e chi è nella vita ritorna nella morte.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci Cristo e la sua Parola.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 3, 7-15
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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