La fede non va mai in vacanza
[ads2]La conclusione della prima lettura, tratta dallo scritto del poco noto profeta Abacuc, ripresa da Paolo nella lettera ai Romani, e in seguito chiave delle posizioni di Martin Lutero, afferma che “il giusto vivrร per la sua fede”. Di fede parla anche il vangelo odierno (Luca 17,5-10) e per commentarlo puรฒ essere utile una premessa: tutti sperimentiamo come, a differenza dei beni materiali che si hanno o non si hanno, il bene sommo della fede sia qualcosa di impalpabile e oscillante; va e viene secondo gli umori e le circostanze; talora risplende, guidando i pensieri e i comportamenti, ma talaltra evidentemente si oscura, se pensieri e comportamenti non sono in linea con il vangelo.
Consapevoli di ciรฒ, e nel contempo preoccupati di assicurarsi la vita eterna, un giorno gli apostoli chiesero a Gesรน: “Signore, accresci in noi la fede!” La desideravano piรน solida, piรน chiara, rendendosi conto che con la fede si trova in Dio la forza necessaria ad affrontare le delusioni, le avversitร e ogni altra tribolazione, cosรฌ come il rischio di smarrirsi tra le tentazioni quotidiane; con la fede si puรฒ superare l’egoismo e vivere l’amore autentico; solo con la fede si ottiene nella vita ventura la salvezza. โจ Gesรน conferma la potenza della fede (“Se ne aveste anche solo un briciolo – dice – potreste dire a questo gelso: Srร dicati e vai a piantarti nel mare, ed esso vi obbedirebbe”) e aggiunge una breve parabola. Un padrone esigente e insensibile pretende da un suo sottoposto un servizio instancabile, dopo di che “avrร forse gratitudine verso quel servo, perchรฉ ha eseguito gli ordini ricevuti? Cosรฌ anche voi, quando avrete fatto tutto ciรฒ che vi รจ stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”.
La fase scuote e quasi indigna: dopo che si sono ‘tirati il collo’ per il padrone, quei servi sono detti inutili! Chiaramente, quei servi siamo noi, mentre quel padrone รจ Dio: ma allora, il Dio della parabola contrasta con le innumerevoli altre espressioni di Gesรน, il quale lo presenta come un Padre, anzi il piรน amoroso e premuroso dei padri.โจ
Per capire, bisogna ricondursi alle concezioni religiose di coloro ai quali Gesรน parlava: essi pensavano che, se un uomo osserva la Legge di Dio, Dio “deve” contraccambiare (dandogli benessere, lunga vita, vittoria sui nemici e cosรฌ via). Con il suo raccontino, invece, Gesรน spiega che il rapporto tra Dio e l’uomo non รจ come quello tra un datore di lavoro e i suoi dipendenti, oggi tutelati dal sindacato e giustamente pronti a scioperare se il padrone non rispetta il contratto; nรฉ come quello tra i due contraenti di un patto, in cui uno ha il diritto di reclamare se l’altro non fa la sua parte. Il rapporto tra Dio e l’uomo somiglia piuttosto a quello tra due amici, tra due sposi, insomma tra persone che si amano e per il bene l’una dell’altra fanno tutto il possibile, senza stare a guardare l’orologio, senza sbandierarlo ai quattro venti, senza esigere medaglie di riconoscimento.โจ
Un impegno senza limiti e senza fine? Sรฌ, perchรฉ non si puรฒ essere cristiani a intervalli; la fede e l’amore per Dio non possono conoscere “vacanze” durante le quali li si mette da parte, cosรฌ come anche in vacanza il cuore batte, gli occhi vedono, e non si interrompe il respiro. Senza poi dimenticare che vivere “come Dio comanda” รจ nel vero interesse dell’uomo, e se l’uomo lo puรฒ fare รจ perchรฉ Dio stesso gliene ha dato la possibilitร : gli ha dato l’intelligenza, il tempo, le forze, l’occasione. In questo senso “siamo servi inutili”: l’espressione non ha l’apparente senso dispregiativo; vuole soltanto affermare il primato di Dio, dal quale nulla si puรฒ esigere perchรฉ, se viviamo “secondo Dio”, a bene guardare ci limitiamo a rendergli – e solo in parte – quanto egli, con sommo amore, ci ha donato.
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Di qui la domanda, che รจ stata degli apostoli e dev’essere quella frequente di ogni cristiano consapevole: “Signore, accresci in noi la fede!”
mons. Roberto Brunelli | Qumran
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XXVII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C
- Colore liturgico: verde
- Ab 1,2-3; 2, 2-4; Sal 94; 2 Tm 1,6-8.13-14; Lc 17, 5-10
Lc 17, 5-10
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: ยซAccresci in noi la fede!ยป.
Il Signore rispose: ยซSe aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Srร dicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirร , quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirร piuttosto: “Prepara da mangiare, strรญngiti le vesti ai fianchi e sรฉrvimi, finchรฉ avrรฒ mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrร forse gratitudine verso quel servo, perchรฉ ha eseguito gli ordini ricevuti?
Cosรฌ anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi รจ stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”ยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 02 – 08 Ottobre 2016
- Tempo Ordinario XXVII, Colore verde
- Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
Roberto Brunelli (Piubega, 30 marzo 1938) รจ uno scrittore italiano. Sacerdote, critico d’arte e direttore del Museo diocesano di arte sacra Francesco Gonzaga di Mantova, รจ autore di testi di argomento religioso, di storia dell’arte e di narrativa. Negli anni ’80 ha collaborato con Mondadori come curatore e traduttore di alcuni titoli della popolare collana enciclopedica per ragazzi I grandi libri e come autore del Grande libro della Bibbia (1983). Fra le sue opere piรน recenti, si segnalano la ricostruzione storica di Giallo a corte (2012), dedicata ad alcuni delitti irrisolti di epoca gonzaghesca, e il racconto Papa a sorpresa (2013), dove l’autore, prima della diffusione della notizia delle dimissioni di Benedetto XVI, ipotizzava che cosa sarebbe potuto accadere con le dimissioni di un pontefice.
