I filatteri, detti tefillim (preghiere) sono piccoli astucci di cuoio a forma di cubo: al loro interno custodiscono rotolini di pergamena con su scritti brani biblici. Vengono legati alle braccia, alle mani e sul capo durante la preghiera. Le frange, zizit, sono trecce di tessuto legate alla veste, o applicate al mantello della preghiera (tallit): un segno a ricordo dei comandamenti del Signore. I posti nella sinagoga sono i luoghi della preghiera nella assemblea. Filatteri, frange, posti nelle sinagogheโฆ sono tutti elementi esteriori della preghiera e del culto. Come tanti segni religiosi in ogni tradizione rinviano ad un coinvolgimento della vita. Sono simboli che dovrebbero rendere presente lโesigenza di una fede che permea la vita: โQuesti precetti che oggi ti do ti stiano fissi nel cuoreโฆ te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi, e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porteโ (Dt 6,8-9)
Se i simboli rimangono solo esterioritร si riducono a forme vuote senza riferimento allโesistenza. Perdono il loro senso, anzi generano sviamenti profondi. I profeti in Israele hanno richiamato contro questa continua tentazione, il piano inclinato di una religione dellโesterioritร senza che la vita ne risulti toccata. La fede non puรฒ ridursi ad apparati esteriori, a liturgie vuote. Esige coinvolgimento dellโinterioritร . I profeti per questo criticano un culto svuotato e chiedono scelte di giustizia quale autentico culto a Dio.
Cosรฌ Amos si fa voce dellโesigenza di Dio per gli โspensierati di Sionโ: โIo detesto, respingo le vostre feste e non gradisco le vostre riunioni; anche se voi mi offrite olocausti, io non gradisco i vostri doni โฆ Piuttosto scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenneโ (Am 5,21-24). Cosรฌ Isaia: โSmettete di presentare offerte inutili, lโincenso รจ un abominio per me; noviluni, sabati, assemblee sacre, non posso sopportare delitto e solennitร โฆ le vostre mani grondano sangue. Lavatevi purificatevi, togliete il male dalle vostre azioni, dalla mia vista. Cessate di fare il male imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete lโoppresso, rendete giustizia allโorfano, difendete la causa della vedovaโ (Is 1,11,17)
Gesรน riprende questa critica e la fa propria: โessi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla genteโ. Eโ una critica rivolta a coloro che hanno funzione di guida: pongono pesi insopportabili per gli altri, impongono obblighi, norme e prescrizioni. Ma essi vivono lโipocrisia di una religiositร fatta di cose esteriori senza coinvolgimento della vita. Non vivono rapporti di accoglienza e solidarietร con i poveri. Il rapporto con Dio invece si compie nellโattenzione e custodia verso chi รจ svantaggiato e impoverito.
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Gesรน descrive anche quale modo di vivere i rapporti pensa per la sua comunitร che da lui รจ proposta come fraternitร di uguali: โnon fatevi chiamare rabbรฌ, perchรฉ uno solo รจ vostro maestro e voi siete tutti fratelliโ. Eโ un cambiamento radicale rispetto ad una concezione per cui cโรจ chi comanda e chi รจ suddito, cโรจ dominio e strumentalizzazione delle persone.
La fraternitร e sororitร conviviale che Gesรน propone รจ comunitร dove ognuno ha un volto: vi sono differenze di doni e ognuno รจ chiamato a mettersi a servizio degli altri. Ma cโรจ un unico maestro e guida: il suo gesto di lavare i piedi come maestro dovrebbe rimanere fondamentale. Gesรน si oppone a chi pretende di farsi guida mettendosi al posto di Dio, secondo la logica del dominio, venendo meno allโascolto dellโunico Padre e dellโunico maestro. Chi pretende di essere guida viene meno allโessere discepolo: proprio del discepolo รจ rimanere dietro, intendere la propria vita come un seguire, in un cammino in cui riconoscersi non dominatori ma fratelli.
Per la sua comunitร Gesรน indica uno stile alternativo: รจ stile che richiede consapevolezza di essere in cammino, al seguito dellโunico maestro che si รจ fatto povero e ha detto โIo sono in mezzo a voi come colui che serveโ. Gesรน ai suoi prospetta lโatteggiamento di chi vive non nellโautosufficienza ma nella ricerca. Eโ lui โunico maestro che ha vissuto la vita come ascolto del Padre e cosรฌ chiede ai suoi: rimanere in ascolto di Dio e degli altri . Eโ la via di chi trova la sua guida nella Parola che rinvia sempre oltre i gretti confini delle nostre certezze e di chiusure identitarie.
Anche i segni piรน belli che rinviano alla Parola di Dio possono risultare svuotati, anche il culto puรฒ divenire luogo in cui si manifesta lโingiustizia. Le parole di Gesรน provocano a vivere un rapporto con Dio che passa per la concretezza di scelte e gesti di custodia e solidarietร con i poveri.
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XXXI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Ml 1,14 – 2,2.8-10; Sal.130; 1 Ts 2, 7-9. 13; Mt 23, 1-12
Mt 23, 1-12
Dal Vangelo secondoย Matteo
1Allora Gesรน si rivolse alla folla e ai suoi discepoli 2dicendo: ยซSulla cattedra di Mosรฉ si sono seduti gli scribi e i farisei. 3Praticate e osservate tutto ciรฒ che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perchรฉ essi dicono e non fanno. 4Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. 5Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattรจri e allungano le frange; 6si compiacciono dei posti dโonore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, 7dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati โrabbรฌโ dalla gente. 8Ma voi non fatevi chiamare โrabbรฌโ, perchรฉ uno solo รจ il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. 9E non chiamate โpadreโ nessuno di voi sulla terra, perchรฉ uno solo รจ il Padre vostro, quello celeste. 10E non fatevi chiamare โguideโ, perchรฉ uno solo รจ la vostra Guida, il Cristo. 11Chi tra voi รจ piรน grande, sarร vostro servo; 12chi invece si esalterร , sarร umiliato e chi si umilierร sarร esaltato.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 05 – 11 Novembre 2017
- Tempo Ordinario XXXI
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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