Commento al Vangelo di domenica 8 Dicembre 2021 – mons. Giuseppe Mani

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Nel cuore dell’Avvento, mese mariano per eccellenza, si celebra la festa dell’Immacolata Concezione. L’8 dicembre 1854, Papa Pio IX , raccogliendo la fede di tutta la Chiesa, dichiarò essere dogma di fede che Maria, la Madre di Gesù, era stata concepita senza il peccato originale e piena di grazia fin dal Suo Concepimento. La Chiesa, che ha sempre creduto in questo, esultò e da allora ogni anno viene celebrata la memoria di questo evento onorando questo privilegio di Maria.

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Dopo quattro anni, nel 1858, a Lourdes, Maria apparve per diciotto volte a Bernardetta a cui disse, nel dialetto locale, di essere “l’Immacolata Concezione”. Le apparizioni, accompagnate da miracoli, furono la conferma della fede della Chiesa.

Quelle di Lourdes non sono le uniche apparizioni di Maria. Nel 1913 apparve di nuovo a Fatima e il 29 Agosto 1953 si rese presente attraverso una immagine in cui pianse per diversi giorni, nella camera nuziale di una giovane coppia di sposi a Siracusa. La Chiesa, con la sua autorità, ha riconosciuto vere queste apparizioni, che fanno parte del patrimonio spirituale della nostra fede.

Perché la Madonna appare? Per ricordarci che gli siamo presenti e ci guarda col suo sguardo materno. E’ presso Dio col corpo e con l’anima e insieme al Figlio prega continuamente per noi. Lei prega sempre, come ci ha esortato a fare Gesù. E’ davanti al Padre e nel suo cuore porta tutti noi come ogni mamma porta nel cuore il proprio figlio. Sapere che sono sempre nel cuore di Maria cambia la mia vita e mi riempie di pace.

Essere nel cuore di Maria. Come? Bergson prende un esempio dall’istinto materno naturale per spiegarci come siamo sempre presenti a Maria. Se una mamma ha un bambino che dorme a due camere distante dalla sua, un semplice gemito del bambino sveglia la mamma. Continua Bergson , se una fanfara passa nella strada sotta la camera, la mamma continua a dormire. Perché? Perché nella mamma c’è l’istinto del cuore che anche il bambino sente. Per esempio, se il bambino gioca su un tappeto e la mamma, vedendolo tranquillo, si mette a cucire e, se lo vede interessato, se ne va un momento. Immediatamente il bambino sente che non c’è più.

Quando questo istinto del cuore è profondo e continuo si sperimenta quella libertà interiore che ci permette di gerarchizzare tutto quello che facciamo e non perdere quella pace che è indispensabile per operare bene. “Dobbiamo lavorare continuamente e lavorare molto per il Signore, ma senza preoccuparci, è Maria che si preoccupa per noi”, ho imparato direttamente da Papa Wojtyla.

E’ quanto disse a Guadalupe la Madonna a Juan Diego che era preoccupato: “Non sono qui io, tua Madre?”.

Celebrando la festa dell’Immacolata è Gesù stesso che di nuovo ci dice: “Figlio, ecco tua madre!”, e a Lei: “Madre, ecco tuo figlio!” per poter vivere come Figli di Dio e di Maria.

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