โVenne Giovanni il Battista e predicava nel desertoโ

La seconda domenica di Avvento ci pone in contatto con la figura di Giovanni Battista. Figura che nei vangeli รจ ancillare nei confronti del Messia, del Veniente, tanto che il Battista รจ chiamato โprecursoreโ in rapporto appunto a colui che viene โdietroโ a lui (Mt 3,11 usa unโespressione che normalmente indica la sequela, quasi a indicare il discepolato di Gesรน nei confronti di Giovanni: Mt 4,19;10,38; 16,24): quel Gesรน che il Battista dichiara essere detentore di un potere maggiore e portatore di una missione ben piรน radicale e decisiva rispetto alla sua. Giovanni รจ colui che sa diminuire, sa cedere il passo a un altro.
โIn quei giorni sopraggiunge Giovanni, il Battistaโ (Mt 3,1): รจ la prima menzione di Giovanni nel Vangelo secondo Matteo. Egli compare in scena solo ora, improvvisamente. Narrativamente รจ una sorpresa. Cโรจ un inizio, un cominciamento, di cui Giovanni si fa protagonista. Lโindicazione โin quei giorniโ รจ molto generica e non vuole stabilire una sincronia con ciรฒ che รจ detto prima (dove si parla di Gesรน ancora bambino portato dai suoi genitori a Nazaret ritornando dallโEgitto). Si tratta piuttosto di una cronologia teologica che, riprendendo espressioni analoghe presenti nei profeti (Zc 8,23 lxx; Ger 38,29 lxx; Gl 4,1 lxx), indica i tempi messianici, il tempo del compimento dei tempi, i tempi ultimi. Il Battista stesso viene presentato come compimento scritturistico. Letteralmente: โEgli รจ colui che fu detto per mezzo del profeta Isaiaโ (Mt 3,3). Di Giovanni, Matteo sottolinea il fatto che predica. โVenne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudeaโ. Giovanni รจ presentato come uomo della parola, piรน che come battezzatore, come avviene invece nel Vangelo secondo Marco in cui anche la predicazione รจ totalmente tesa al battesimo (โproclamava un battesimo di conversioneโ: Mc 1,4).
Matteo accorda rilievo particolare alla predicazione: per lui Giovanni รจ un profeta, un uomo della parola, abitato dal rigore della parola. La sua ascesi, sottolineata dal suo abito, che รจ lโabito semplice e rude dei profeti, e il suo cibo essenziale e povero, lo hanno reso un asceta della parola. Chi va allโessenziale ritirandosi nel deserto, chi si lascia istruire dalla solitudine e dal silenzio, chi si misura sullโessenziale del proprio corpo, dunque del cibo e del vestito, viene anche ricondotto allโessenziale umano costituito dalla parola. E la povertร e il rigore del suo vivere gli consentono la libertร della parola che si presenta forte, coraggiosa, perfino aspra. Sempre la povertร รจ custode della libertร e del coraggio. Il coraggio caratterizza il Battista, uomo che dร inizio a qualcosa di nuovo. E il coraggio รจ la capacitร di dare inizio, รจ la virtรน del cominciamento, di osare iniziare qualcosa anche quando questo รจ rischioso e mette a repentaglio qualcosa di sรฉ e perfino la propria vita. Giovanni ha osato compiere una scelta e andarvi fino in fondo, percorrendo la via intrapresa fino alle estreme conseguenze, con una perseveranza coraggiosa. Capacitร di osare un inizio, il coraggio diviene anche forza di resistere e perseverare nellโopacitร del quotidiano, di dare continuitร a ciรฒ che si รจ iniziato.
Cโรจ un coraggio della normalitร e della quotidianitร , molto piรน costoso del coraggio dellโistante, dellโatto coraggioso ma slegato da una durata. Giovanni ha operato una scelta contrastata, costosa, sofferta, una scelta di marginalitร , di migrazione nel deserto: lui che era di stirpe sacerdotale e il cui padre officiava al tempio di Gerusalemme (cf. Lc 1,5-25), ha preso una decisione di rottura con un ambiente piรน centrale e importante, per andare nel deserto. Ha operato una scelta che implicava un giudizio su ciรฒ che egli lasciava. Un poโ come avveniva per i membri della comunitร di Qumran che abbandonavano Gerusalemme e si ritiravano nel deserto, nelle stesse zone dove i vangeli situano il ministero di Giovanni, per realizzare il programma delineato nella Regola della loro comunitร di โsepararsi dagli uomini dellโingiustizia per andare nel deserto a preparare la via del Signore come sta scritto: โNel deserto preparate la via del Signore, appianate nella steppa un sentiero per il nostro Dioโโ.
E come ogni decisione coraggiosa, anche quella di Giovanni viene presa nella tenebra, nel buio, nella notte, ma diviene poi una luce per molti, sprigiona la forza di un fiat lux, di indicazione di una via da percorrere per molti. Come avviene qui, dove Giovanni arriva a popolare il deserto facendovi accorrere folle da tutte le parti (Mt 3,5). Il coraggio emerge anche nella solitudine di Giovanni. Il coraggioso osa dire di no, non conformarsi, anche di fronte ai potenti. Come farร Giovanni la cui parola franca e senza compromessi rivolta a Erode gli procurerร la morte: โErode aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodiade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: โNon ti รจ lecito tenerla con teโ (Mt 14,3-4).
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Giovanni fa nascere dal silenzio austero in cui ha maturato le sue scelte, una parola semplice e chiara, una parresรญa che gli costerร la vita. Giovanni รจ anzitutto un martire della parola. Anche in questo Giovanni apre la strada a Gesรน e al coraggio e alla parresรญa che Gesรน manifesterร . A quella parola franca e libera che porterร chi ascolta Gesรน a dire: โMai un uomo ha parlato cosรฌโ (Gv 7,46). A fronte di Giovanni, martire della parola, vi รจ chi uccide con le parole. Nella scena descritta superbamente da Marco, Erode con una parola leggera, non pensata, una parola da ubriaco, una parola pronunciata nel corso di un banchetto di fronte a una giovane seducente, mostra come facilmente la parola possa uccidere (cf. Mc 6,17-29). Davvero, Giovanni non solo prepara la via al Veniente, ma fa della sua intera vita la traiettoria che il Messia stesso seguirร . Fino alla morte violenta.
E il coraggio e la parresรญa del Battista si manifestano anche nelle parole che egli pronuncia verso sadducei e farisei. โVedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo disse loro: Razza di vipereโฆโ. Giovanni discerne lโintenzione del cuore di molti di coloro che venivano a farsi battezzare ma che non volevano accompagnare il gesto esteriore dellโimmersione con il movimento della conversione del cuore. Colpisce la parola sicura di Giovanni. Come puรฒ sapere Giovanni ciรฒ che i sadducei e i farisei pensano nel segreto del loro cuore? Giovanni agisce e parla come profeta, e proprio del profeta era il dono della cardiognosi, della capacitร di leggere i pensieri, di conoscere e svelare i pensieri del cuore, come i vangeli diranno piรน volte anche di Gesรน.
Le parole del Battista colpiscono un meccanismo ben noto a ognuno di noi. Il meccanismo dellโautogiustificazione. โNon pensate di poter dire in voi stessi: Abbiamo Abramo per padreโ, non pensate di potervi adagiare sulla sicurezza di una salvezza che si riceverebbe come in ereditร , per diritto, e di non dover fare nessun sforzo di cambiamento, nessuna conversione. Per noi normalmente, nel quotidiano, i meccanismi di autogiustificazione sono piรน banali, e scattano di fronte a pur minime correzioni, a osservazioni anche di piccola portata. Perchรฉ? Perchรฉ mai ci sentiamo attaccati? E perchรฉ mai ci sentiamo in dovere di difenderci? E di difendere che cosa? Ovvio, unโimmagine di sรฉ, che รจ ciรฒ che spesso ci sta a cuore piรน della nostra stessa realtร , di chi siamo realmente. Lโautogiustificazione รจ il meccanismo con cui ci ostiniamo a non voler vedere noi stessi in veritร , e preferiamo la maschera. E cosรฌ ci illudiamo, illudiamo noi stessi e gli altri. E, onorando lโetimologia del temine illusione facciamo della vita e delle relazioni un gioco, un ludus.
Giovanni stronca sul nascere i pensieri di giustificazione di sรฉ che insorgono nel cuore di coloro che vengono al suo battesimo. E la scure posta alla radice degli alberi con cui annuncia il giudizio escatologico, diviene la scure della sua parola, vera spada a doppio taglio che recide in radice le pretese di giustizia di farisei e sadducei. La parola di Giovanni qui esercita la funzione di un ventilabro, mette in crisi, ovvero esercita un giudizio, e non a caso sarร ripresa da Gesรน quando stigmatizzerร scribi e farisei denunciando la loro ipocrisia: โRazza di vipereโ dirร loro in Mt 23,33, come fa qui Giovanni in Mt 3,7. ร vero, il giudice implacabile annunciato da Giovanni non si presenterร , verrร il Messia mite e umile di cuore, ma questo Messia avrร una parola forte e tagliente, dura e capace di portare alla luce ciรฒ che normalmente resta nascosto. Non sarร il giudice che condanna, ma la sua parola sarร portatrice di un giudizio, un giudizio necessario per fare la veritร , per uscire dai meccanismi della menzogna e dellโautogiustificazione.
Per fare la veritร occorre in effetti leggere il proprio cuore e riconoscere il proprio peccato, come fanno coloro che si fanno immergere dal Battista. E che credono che la giustificazione non viene da loro stessi, ma da Dio attraverso la fede.
Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo della domenica
Fonte: Monastero di bose
Letture della
II DOMENICA DI AVVENTO โ ANNO A
IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA โ Solennitร
Colore liturgico: VIOLA
Prima Lettura
Porrรฒ inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.Dal libro della Gรจnesi
Gen 3,9-15.20
[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamรฒ e gli disse: ยซDove sei?ยป. Rispose: ยซHo udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perchรฉ sono nudo, e mi sono nascostoยป. Riprese: ยซChi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?ยป. Rispose l’uomo: ยซLa donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiatoยป. Il Signore Dio disse alla donna: ยซChe hai fatto?ยป. Rispose la donna: ยซIl serpente mi ha ingannata e io ho mangiatoยป.
Allora il Signore Dio disse al serpente:
ยซPoichรฉ hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrรฒ inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerร la testa e tu le insidierai il calcagnoยป.
L’uomo chiamรฒ sua moglie Eva, perchรฉ ella fu la madre di tutti i viventi.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 97 (98)
R. Cantate al Signore un canto nuovo, perchรฉ ha compiuto meraviglie.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perchรฉ ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si รจ ricordato del suo amore,
della sua fedeltร alla casa d’Israele. R.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.
Seconda Lettura
In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesรฌni
Ef 1,3-6.11-12
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesรน Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella caritร ,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesรน Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontร ,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinatiย – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontร ย –
a essere lode della sua gloria,
noi, che giร prima abbiamo sperato nel Cristo.
Parola di Dio
Vangelo
Ecco, concepirai un figlio e lo darai alla luce.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1, 26-38
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una cittร della Galilea, chiamata Nร zaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: ยซRallรจgrati, piena di grazia: il Signore รจ con teยป.
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: ยซNon temere, Maria, perchรฉ hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesรน.
Sarร grande e verrร chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darร il trono di Davide suo padre e regnerร per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrร fineยป.
Allora Maria disse all’angelo: ยซCome avverrร questo, poichรฉ non conosco uomo?ยป. Le rispose l’angelo: ยซLo Spirito Santo scenderร su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirร con la sua ombra. Perciรฒ colui che nascerร sarร santo e sarร chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo รจ il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla รจ impossibile a Dioยป.
Allora Maria disse: ยซEcco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parolaยป. E l’angelo si allontanรฒ da lei.
Parola del Signore
