Commento al Vangelo di domenica 4 Novembre 2018 – p. Alessandro Cortesi op

Uno scriba interroga Gesù: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?” Gesù risponde richiamando la Torah ponendo insieme due passi della Scrittura. Il primo testo dal Deuteronomio: “Ascolta Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze” (Dt 6,4-9). Il secondo testo è tratto dal libro del Levitico, appartenente al codice di santità: “Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore” (Lev 19,18).

‘Ascolta Israele’ è un richiamo all’importanza essenziale dell’ascolto per sfuggire al grande peccato dell’idolatria, del costruirsi divinità vane che sembrano forti ma si rivelano senza consistenza. Ascoltare è l’attitudine di chi si vive la disponibilità di ricevere, in relazione con Dio che si fa vicino nella storia. Dio chiama Israele a scoprire la sua vicinanza negli eventi in cui egli agisce ed è presente: ‘Io sarò colui che sarò, sarò con te’ (cfr. Es 3,14).

‘Ascolta’ è attitudine del ‘cuore’ che, nel linguaggio biblico è il centro della sensibilità e sede da cui scaturiscono le decisioni della vita. ‘Ascoltare’ connota una fede che lascia entrare Dio come unico sovrano nell’esistenza. Lo Shemà è così sintesi della spiritualità dell’esodo: il Dio che ha liberato Israele il cui nome è ‘io sono colui che vi ha fatti uscire dal paese della schiavitù’, non prende il posto del faraone, ma dona liberazione e vita e chiama a rimanere nell’ascolto per rispondere alla sua Parola, nel dialogo dell’alleanza.

Gesù unisce a questo riferimento all’ascolto il testo del Levitico: richiama così il cuore della legge. Non entra nel dibattito di scuola sul più importante dei precetti, ma ne indica la radice. Non rinvia ad una serie di norme o di espressioni cultuali. Richiama al cuore e al significato più profondo della legge: rinvia all’esperienza dell’Esodo.

Nel dialogo lo scriba riprende l’insegnamento lo approfondisce: ascoltare di Dio e amare l’altro è la via a cui Dio chiama ed è ben diversa da una religione fatta di atti cultuali. Il rapporto con il Dio liberatore che chiede ascolto si attua nell’apertura all’incontro e nella cura rivolte all’altro. Il senso profondo della vita umana sta per Gesù nel rimanere in attesa, rivolti a Dio e alle sue chiamate. Egli si rende vicino nel volto degli altri. L’altro è prossimo da riconoscere come tale, da vedere e da incontrare. Gesù richiama ad un orientamento fondamentale: l’incontro con Dio, il senso dell’esistenza si attua rispondendo alla chiamata che viene da lui, nello stare in ascolto. E tale ascolto provoca a scorgere come l’incontro con Dio si attua sin dal presente nella cura, nell’amore per l’altro. E’ anche da tener presente che non esiste amore per l’altro quando vi è disprezzo per se stessi, per la propria vita: amare l’altro come se stessi è indicazione di un cammino che sappia accogliere la propria vita come dono. Apertura all’altro è possibile solo nell’apprezzare il dono e lo sguardo di Dio sua propria vita, e ascoltando la sua chiamata all’incontro. Ascoltare Dio non può andare senza ascoltare e prendersi cura degli altri.

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XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

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Mc 12, 28-34
Dal Vangelo secondo Marco

28Allora si avvicinò a lui uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». 29Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; 30amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. 31Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi». 32Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; 33amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 34Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 04 – 10 Novembre 2018
  • Tempo Ordinario XXXI
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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