Commento al Vangelo di domenica 4 Novembre 2018 – don Marino Gobbin

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REGNO DI DIO NELL’AMORE

Cristo, sommo sacerdote

Liberazione e gioia sono dono di Dio, Signore e Padre nostro. Dono che non abbiamo meritato, ma ci รจ stato procurato da Gesรน, il sommo sacerdote โ€œsempre vivo per intercedere in nostro favoreโ€ (Eb 7,25). Giร  nella scorsa domenica siamo stati invitati a ricorrere con fiducia a lui per ottenere misericordia e aiuto. โ€œSommo sacerdote cosรฌ grande che รจ assiso alla destra del trono della maestร  nei cieliโ€ (Eb 8,1; cf 10,12), egli nella Chiesa โ€œesercita ininterrottamente la sua funzione sacerdotale in favore nostro nella liturgia, per mezzo del suo Spiritoโ€, soprattutto nella โ€œsinassi eucaristica… centro della comunitร  dei cristiani presieduta dal presbiteroโ€, nella quale i fedeli sono invitati โ€œa offrire la divina vittima a Dio Padre nel sacrificio della Messa, e a fare, in unione con questa vittima, lโ€™offerta della propria vitaโ€ (Presbyterorum ordinis, 5).

โ€œNon sei lontano dal regno di Dioโ€. Lโ€™elogio fatto da Gesรน allo scriba che โ€œaveva risposto saggiamenteโ€ cโ€™invita a riflettere su questa risposta per avvicinarci anche noi al regno di Dio, anzi per entrarvi mettendo in pratica ciรฒ che lo scriba aveva capito della legge divina e delle parole del Maestro. Cโ€™invita ad โ€œascoltareโ€, come il Signore chiedeva a Israele, con sincera volontร  di comprendere, a tener fissi nel cuore i suoi precetti e farne la norma della nostra vita.

โ€œAmerai il Signore Dio tuoโ€

Allโ€™ebreo che dallโ€™insegnamento dei rabbini aveva appreso che la legge contiene 613 comandamenti, 365 negativi e 248 positivi, distinti in โ€œgraviโ€ o โ€œgrandiโ€ e โ€œleggeriโ€ o โ€œpiccoliโ€, interessava certamente sapere se cโ€™รจ un comandamento che debba considerarsi โ€œil primo di tuttiโ€. Gesรน, venuto non per abolire la legge ma per darle compimento (cf Mt 5,17), risponde con le parole del Deuteronomio, leggermente amplificate: โ€œIl primo รจ: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro รจ lโ€™unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forzaโ€.

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La risposta era particolarmente appropriata per uno scriba, che aveva come impegno professionale lo studio e lโ€™insegnamento della legge divina. Ma la risposta รจ valida, รจ essenziale anche per noi.
Per il cristiano che non trova posto per Dio in una vita tutta presa dal lavoro e dagli affari, dalle distrazioni e dai piaceri. Per il cristiano che quando ha โ€œascoltato un pezzo di Messaโ€ si ritiene in credito con Dio, senza nemmeno domandarsi se la Messa lo impegni in qualche modo nella vita. Per il cristiano che, consapevolmente e polemicamente, giudica inutile la preghiera, il contatto personale e il colloquio con Dio, pretendendo di ridurre il cristianesimo a impegno sociale. Per il cristiano, infine, che, attento e docile, come lo scriba, allโ€™insegnamento del Maestro, ripete col salmista: โ€œTi amo, Signore, mia forza; Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; mio scudo e baluardo, mia potente salvezzaโ€ (Sal 17,1-2); โ€œAmo il Signore perchรฉ ascolta il grido della mia preghieraโ€ (Sal 114,1), e apre a Dio il suo cuore nella preghiera di lode e di ringraziamento nella supplica umile e fiduciosa con cui Gesรน cโ€™invita a rivolgerci al Padre.

Amare Dio, perchรฉ โ€œil Signore Dio nostro รจ lโ€™unico Dioโ€. Non รจ lecito sostituire a lui gli idoli creati da una mente fuorviata dallโ€™orgoglio, dalla sete di potere e di piacere, dalla moda del momento a cui conviene piegarsi perchรฉ รจ scomodo andare contro corrente. Amare Dio: la misura indicata da Gesรน: โ€œcon tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forzaโ€, mostra che lโ€™amore impegna tutta la persona, stimolandoci a uno sforzo incessante, attuato nella fede, nellโ€™umiltร  e nella pace, per rimanere nellโ€™amore (cf Gv 15,9-10), conservarsi nellโ€™amore di Dio (Gd 21), camminare nellโ€™amore (Ef 5,2).

โ€œAmerai il prossimo tuo come te stessoโ€

Gesรน va oltre la domanda dello scriba, dichiarando qual รจ, dopo il โ€œprimoโ€, il โ€œsecondoโ€ comandamento: โ€œAmerai il prossimo tuo come te stessoโ€. Lo scriba non poteva ignorare questo comandamento, espresso chiaramente nella legge: โ€œAmerai il prossimo tuo come te stessoโ€ (Lv 19,18; cf v. 34). Ma Gesรน voleva fargli capire che non si puรฒ amare Dio senza amare il prossimo. โ€œSe uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessitร  gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui lโ€™amore di Dio?โ€ (1 Gv 3,17); โ€œSe uno dicesse: โ€œIo amo Dioโ€, e odiasse il suo fratello, รจ un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non puรฒ amare Dio che non vede. Questo รจ il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratelloโ€ (4,20-21).

Fratelli siamo tutti, quindi a tutti siamo debitori di un amore sincero e operoso. Cominciando dai piรน vicini, i membri della nostra famiglia, della medesima comunitร  civica ed ecclesiale, la parrocchia e, a raggio piรน ampio, della diocesi, passando attraverso la zona che riunisce un gruppo di parrocchie per unโ€™azione pastorale comune. Non sono cose che interessano soltanto il vescovo, i preti, gli uffici e gli organismi riconosciuti, ma toccano ogni fedele, perchรฉ lโ€™adempimento della missione propria della Chiesa si attua anche valendosi di questi strumenti. Prenderne coscienza e darsi da fare perchรฉ essi rispondano sempre meglio al loro scopo รจ dar prova di senso di responsabilitร  e di maturitร  cristiana.

Lo scriba mostra dโ€™aver capito. In bocca a un ebreo, educato a vedere nel culto del tempio, eseguito con puntualissima fedeltร , lโ€™espressione suprema della pietร  religiosa, lโ€™affermazione che amare Dio e amare il prossimo โ€œvale piรน di tutti gli olocausti e i sacrificiโ€, รจ molto significativa.

Due tentazioni opposte stanno sempre in agguato: o impegnarsi per gli altri mettendo da parte Dio, o illudersi dโ€™amare Dio dimenticando i fratelli. (Cโ€™รจ anche il pericolo di far a meno sia dellโ€™amore di Dio sia dellโ€™amore del prossimo, chiudendoci in un sordido e sterile egoismo). Anche per lโ€™amore del prossimo la legge di Dio dร  un criterio, ripreso da Gesรน: โ€œcome te stessoโ€. Non si puรฒ dire che sia una richiesta poco esigente: non รจ facile trattare gli altri con lo stesso amore con cui tratto me stesso. Vogliamo provare a confrontare come ci comportiamo verso gli altri e come ci comportiamo verso noi stessi? Eppure Gesรน andrร  piรน avanti, chiedendoci un modo di amare ancora piรน impegnativo: amarci come ci ha amato lui. โ€œVi do un comandamento: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, cosรฌ amatevi anche voi gli uni gli altriโ€ (Gv 13,34). โ€œQuesto รจ il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amatiโ€ (Gv 15,12).
Non รจ questo un ideale troppo alto? Certo, se si pensa a quella perfezione dellโ€™amore che non รจ di questo mondo, ma si realizzerร  solo nellโ€™al di lร , poichรฉ โ€œla caritร  non avrร  mai fineโ€ (1 Cor 13,8). Ma quanti cristiani sโ€™impegnano seriamente per rispondere allโ€™invito del Signore?

Anche oggi la 2ยช lettura ci presenta Gesรน Cristo come โ€œil sommo sacerdote che ci occorrevaโ€, che ha offerto se stesso per i nostri peccati. Prova suprema di amore per tutti gli uomini: โ€œCristo vi ha amato e ha dato se stesso per voi offrendosi a Dio in sacrificio di soave odoreโ€ (Ef 5,2); per ogni uomo: โ€œMi ha amato e ha dato se stesso per meโ€ (Gal 2,20); invito allโ€™amore riconoscente: โ€œChe cosa renderรฒ al Signore per quanto mi ha dato?โ€ (Sal 115,12); stimolo allโ€™imitazione generosa.

Fonte

Tratto da โ€œOmelie per un anno 1 e 2 โ€“ Anno Aโ€ โ€“ a cura di M. Gobbin – LDC

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XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 21 Ottobre 2018 anche qui.

Il Figlio dell’uomo รจ venuto per dare la propria vita in riscatto per molti.

Mc 10, 35-45
Dal Vangelo secondoย Marco

35Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: ยซMaestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemoยป. 36Eg

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