Commento al Vangelo di domenica 30 aprile 2017 – mons. Giuseppe Mani

Il cammino percorso dai due discepoli di Emmaus non è che il cammino fatto dall’umanità dalla notte alla luce., dalla morte alla vita, dall’assenza alla presenza. I due discepoli cacciati da Gerusalemme per paura della morte fanno pensare ad Adamo ed Eva cacciati dal paradiso Per andare dove? Qual è la meta del loro viaggio? Il luogo dove Dio si rivela nutrimento della vita. Ritorno a Gerusalemme, ritorno all’Eden con l’albero della vita al centro. E’ centrale i problema della conoscenza. Conoscere chi è veramente Dio, cioè conoscere la verità delle cose. Chi sono io ? Dove Vado? Qual è la verità dell’uomo e del mondo? Sono i problemi posti da Genesi 3 e il mentitore, il diavolo risponde e l’uomo si nutre di questa menzogna: la verità dell’uomo e delle cose è accaparrarsi il più possibile perché non c’è da fidarsi di Dio. Dio è avaro. Così gli occhi si chiusero sulla verità di Dio e si aprirono alla nudità dell’uomo. Tutta la strada della scrittura come quella di Emmaus è caratterizzata da questa menzogna e falsità.

La presenza. Lungo tutta la strada da Adamo ai discepoli di Emmaus, Dio è presente. La Scrittura è piena di Cristo dalla prima linea. Sulla strada come nel libro questa presenza è nascosta. Nascosta come un bambino prima della nascita ma anche nascosta dalla menzogna. Il lavoro di crescita di Dio nel mondo è lento e doloroso, giustamente per la menzogna che è fede nella morte mentre la nascita è vita. Il Cristo non è riconosciuto nella strada come non è identificato nel libro che parla di Gesù. D’altra parte è il Libro e gli avvenimenti di Gerusalemme che si ritrovano e che si uniscono nella Parola. I cuori dei discepoli si “riscaldano” ma Cristo non è che come una terza persona: non è riconosciuto come colui che parla ma come colui di cui si parla. Le orecchie si sono aperte ma non ancora gli occhi. Il libro scritto conserva ancora una distanza. Per superare questa distanza bisogna che questa Parola, già considerata come nutrimento nello stesso libro , diventi pane spezzato.

Come nella Genesi anche ad Emmaus gli occhi si aprirono mentre mangiavano. Per gli apostoli non è soltanto il ricordo di quanto avevano visto nel cenacolo all’ultima cena ma il legame è ancora più grande con quanto avvenne nel paradiso terrestre. La Genesi ci narra che ci fu il disprezzo della parola di Dio per accogliere quella del mentitore, la presa del frutto dell’albero, la conoscenza della morte. Ad Emmaus invece c’è l’accoglienza della Parola di Dio (il cuore che bruciava), la presa del pane che è Cristo, la conoscenza autentica di Dio che è la vita. In effetti è allora che il Cristo viene riconosciuto vivente. Siamo al sommo della rivelazione: Dio non è avarizia ma dono di se stesso per la vita dell’uomo. Questo si può capire soltanto se si prende e si mangia.

L’ospitalità. Ne querceto di Manrè Abramo aveva ricevuto e nutrito tre stranieri che furono riconosciuti come Angeli e che la tradizione cristiana vede in essi l’immagine della Trinità. Il tema del riconoscimento trova la sua realizzazione nel Vangelo di Emmaus. Gesù, straniero sconosciuto è accolto nella loro discussione e poi invitato a tavola. Ed è la che avviene il capovolgimento perché Gesù rompendo e offrendo il pane prende il posto di colui che invita. Come avvenne per la Samaritana che è Lui che offre acqua viva. Lui si fa invitare per annunciare il dono ultimo, quello della Spirito, nutrimento che non dona soltanto la forza ai muscoli ma la “forza che viene dall’alto”.

Commento a cura di mons. Giuseppe Mani dal sito www.lamiavocazione.it

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III Domenica del Tempo di Pasqua

Lc 24, 13-35
Dal Vangelo secondo Luca

13Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 15Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. 16Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.

17Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 18uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 19Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso.

21Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». 25Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! 26Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?».

27E, cominciando da Mosé e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 28Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. 30Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista.

32Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». 33Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». 35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 30 Aprile – 06 Maggio 2017
  • Tempo di Pasqua III, Colore – Bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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