“La Parola di Dio“, canale YouTube del prolifico Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima, Quinta Domenica dopo Pasqua – Anno B.
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Se ai tempi di Gesù fossero esistiti i computer, scommetto che avrebbe usato questi come immagine e come parabola. Il computer, infatti, agisce, calcola, opera solo se ha una connessione alla rete e, se è scollegato, funziona per conto suo, ma non ha la possibilità di interagire, scambiare o ricevere informazioni.
“Rimanete in me ed io in voi” – dice il Vangelo, cioè essere connessi e collegati a Cristo. E se c’è questa connessione e questa relazione con Lui, siamo in grado di agire e fruttificare. Senza questo intimo legame con Gesù, la nostra vita rimane fredda e insensibile e saremmo dei cristiani scialbi e sbiaditi.
La nostra vita è un progetto di cui dobbiamo assolutamente prenderci cura, altrimenti cresce selvaggio e inospitale e ciò che siamo o che vorremmo essere, rischia grosso di seccarsi ed essere gettato via. Questa nostra vita, che spesso ha necessità di cambiamenti e modifiche, cioè ha bisogno di essere potata e sfoltita.
E Cristo ci ha donato gli strumenti, i programmi, se vogliamo rimanere nell’immagine del computer. Rimanere il Lui, nel suo stile di amare, consolidare la Sua amicizia attraverso la preghiera, l’ascolto della sua Parola, amarsi gli uni con gli altri senza alcuna discriminazione o privilegio. Allora i frutti del perdono, della solidarietà e della accoglienza saranno copiosi e abbondanti e saremo tralcio responsabile che porta frutto e non intralcio per i nostri fratelli.[ads1]
V Domenica del Tempo di Pasqua
Colore liturgico: bianco
Gv 15, 1-8
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.