Gv 10,11-18 Io sono il buon Pastore
La Chiesa dedica questa domenica, chiamata del Buon Pastore, alla preghiera e alla riflessione per le vocazioni sacerdotali e religiose. Al centro della liturgia della Parola cโรจ lโappassionato discorso ove Gesรน, in piena polemica con la classe dirigente dโIsraele, si presenta come il โbuon pastoreโ, ossia come colui che raccoglie e guida le pecore sino ad offrire la sua stessa vita per la loro salvezza. E aggiunge: โchi non offre la vita per le pecore non รจ pastore bensรฌ mercenarioโ. In effetti, lโopposizione tra il pastore e il mercenario nasce proprio da questa motivazione: il pastore svolge la sua opera per amore, rinunciando al proprio interesse anche a costo della vita, mentre il mercenario agisce per interesse personale e per denaro, ed รจ quindi logico che nel momento del pericolo abbandoni le pecore al loro destino. Lโevangelista, per indicare il pericolo, usa lโimmagine del lupo che โrapisce e disperdeโ le pecore. ร una sferzata durissima ai farisei, accusati di โpascere se stessiโฆ e non il greggeโ (Ez 34, 2), mentre egli รจ venuto per โraccogliere in unitร i figli dispersiโ (Gv 11, 52)… (leggi tutto il commento sul sito della Comunitร cattolica italiana in Ungheria)
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