Commento al Vangelo di domenica 3 maggio 2009

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Gv 10,11-18 Io sono il buon Pastore

Buon pastoreLa Chiesa dedica questa domenica, chiamata del Buon Pastore, alla preghiera e alla riflessione per le vocazioni sacerdotali e religiose. Al centro della liturgia della Parola cโ€™รจ lโ€™appassionato discorso ove Gesรน, in piena polemica con la classe dirigente dโ€™Israele, si presenta come il โ€œbuon pastoreโ€, ossia come colui che raccoglie e guida le pecore sino ad offrire la sua stessa vita per la loro salvezza. E aggiunge: โ€œchi non offre la vita per le pecore non รจ pastore bensรฌ mercenarioโ€. In effetti, lโ€™opposizione tra il pastore e il mercenario nasce proprio da questa motivazione: il pastore svolge la sua opera per amore, rinunciando al proprio interesse anche a costo della vita, mentre il mercenario agisce per interesse personale e per denaro, ed รจ quindi logico che nel momento del pericolo abbandoni le pecore al loro destino. Lโ€™evangelista, per indicare il pericolo, usa lโ€™immagine del lupo che โ€œrapisce e disperdeโ€ le pecore. รˆ una sferzata durissima ai farisei, accusati di โ€œpascere se stessiโ€ฆ e non il greggeโ€ (Ez 34, 2), mentre egli รจ venuto per โ€œraccogliere in unitร  i figli dispersiโ€ (Gv 11, 52)… (leggi tutto il commento sul sito della Comunitร  cattolica italiana in Ungheria)

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