Commento al Vangelo di domenica 3 Gennaio 2021 – p. Alessandro Cortesi op

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p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

โ€˜E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noiโ€™. Questo versetto puรฒ essere anche tradotto con lโ€™espressione โ€˜pose la sua tenda in mezzo a noiโ€™. Si rende cosรฌ chiara lโ€™evocazione che il testo racchiude alla โ€˜tendaโ€™.

La tenda, chiamata la โ€˜dimoraโ€™ (shekinah), aveva accompagnato il percorso dellโ€™esodo ed era il luogo in cui risiedeva la โ€˜gloriaโ€™ di Jahwรจ (cfr. Es 26,1-14): รจ luogo dellโ€™abitare di Dio: allโ€™interano di essa stava lโ€™arca dellโ€™alleanza custodia delle tavole della legge. Tenda e arca rinviano a quel movimento di incontro fondamento dellโ€™esperienza di fede dโ€™Israele: Dio รจ sceso per liberare il suo popolo e non viene meno a questo suo patto che vede nella Legge una fissazione.

La tenda viene ad essere il segno della compagnia di Dio che cammina insieme e accanto al popolo nel percorso della liberazione dalla schiavitรน. Tenda รจ โ€˜luogo dellโ€™incontroโ€™: Mosรจ vi entrava, durante il cammino dellโ€™esodo, per ascoltare la voce di Dio: โ€œQuando Mosรจ entrava nella tenda scendeva la colonna di nube e restava allโ€™ingresso della tenda. Allora il Signore parlava con Mosรจโ€ฆ Cosรฌ il Signore parlava con Mosรจ faccia a faccia come un uomo parla con un altroโ€ (Es 33,7.9.11).

La tenda รจ segno della presenza di Dio che accompagna e guida il faticoso cammino dโ€™Israele verso la libertร . Sopra la tenda stava la nube, segno che indica una presenza e nello stesso tempo un nascondimento. Dio non puรฒ essere visto, ma รจ una presenza vicina. Cosรฌ la tenda รจ luogo di un meraviglioso dialogo in cui Dio parlava con Mosรจ โ€˜come un uomo parla con un altroโ€™.

I rabbini commentavano che proprio nellโ€™ascolto della Torah (la legge) si rendeva possibile unโ€™esperienza di incontro: โ€œSe due si riuniscono insieme per dedicarsi alle parole della Torah, la shekinah (la dimora) รจ presenteโ€ (Pirkรช Abot III 3; cfr. Mt 18,20).

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I profeti rileggono questa presenza di Dio che abita nel tempio. Natan proporrร  a Davide lโ€™annuncio che Dio non abita in qualche luogo particolare, ma Dio abita il suo popolo: Dio sta in mezzo a Israele per adempiere la sua parola: โ€˜Io sarรฒ con teโ€™ (Es 3,12) e la sua presenza starร  in una discendenza vivente. Anche il tempio, sede dellโ€™arca dellโ€™alleanza nel tempo della stabilitร  dopo il cammino nel deserto, รจ solamente un segno e i profeti richiamano al dimorare di Dio in Sion (Gl 4,17.21; Ez 43,7).

Zaccaria annuncia la promessa di un abitare di Dio in mezzo al suo popolo fonte di gioia per tutti in un orizzonte che si allarga a comprendere nazioni e popoli chiamati da lontano: โ€œGioisci, esulta, figlia di Sion, perchรฉ ecco io vengo ad abitare in mezzo a teโ€ฆ nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore e diverranno suo popolo ed egli dimorerร  in mezzo a teโ€ (Zac 2,14).

โ€˜Il Verbo ha posto la sua tenda in mezzo a noiโ€™: รจ la Parola il nuovo luogo di una presenza di Dio invisibile, ora resosi vicino in colui che รจ lโ€™unico esegeta del Padre: โ€œDio nessuno lโ€™ha mai visto: proprio il Figlio unigenito che nel seno del Padre, lui lo ha rivelatoโ€ (Gv 1,18). Il Verbo nella sua umanitร , ponendo la sua tenda tra le nostre, รจ colui che spiega e fa vedere la gloria di Dio il Padre.

Il Verbo รจ la Parola che dal principio รจ โ€˜rivolta versoโ€™ il Padre (Gv 1,1): dal Padre tutto riceve e tutto fa tornare a lui in un dinamismo di accoglienza e di risposta. Il Verbo fatto carne รจ la nuova tenda di una alleanza, dono da accogliere con stupore nella fede, dono di una vita nuova nella relazione con Dio amore: โ€œa quanti perรฒ lโ€™hanno accolto ha dato il poter di diventare figli di Dio; a quelli che credono nel suo nome, i quali non da volere di carne, nรฉ da volere di sangue, ma da Dio sono stati generatiโ€ (Gv 1,12-13).

Il IV vangelo legge nel mistero della vita di Dio il senso profondo della nascita di Gesรน. La vita di un bambino segnato dalla debolezza e la vicenda umana di Gesรน รจ la nuova โ€˜tendaโ€™. Gesรน รจ il figlio, esegeta del Padre che fa vedere la gloria di Dio nella sua vita. โ€œIn lui era la vita e la vita era la luce degli uominiโ€ฆ e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padreโ€ (Gv 1,4.14).

La luce di Dio, la sua vita, illumini gli occhi della nostra mente โ€œper farci comprendere a quale speranza ci ha chiamatiโ€ (Efes 1,18).

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