Nella quarta Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci propone il passo del Vangelo in cui Gesรน, entrato nella sinagoga di Cafarnao, libera un uomo posseduto da uno spirito impuro che lo abbandona tra urla strazianti. Tutti, presi da timore, si chiedono a vicenda:ย
ยซChe รจ mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autoritร . Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!ยป.
Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del carmelitano, padre Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Universitร Gregoriana:
Molte cose sono strane in questo brano evangelico. Prima di tutto la presenza in sinagoga di una persona che non doveva avere accesso a quel luogo di culto. Secondo la mentalitร ebraica ufficiale, doveva essere tenuto fuori: e come mai i responsabili della sinagoga non se ne sono accorti di quella contraddizione? Si insinua implicitamente giร da questo fatto, che facevano male il loro compito, che erano incapaci di riconoscere il vero bene in quel luogo e in quelle circostanze. La sola presenza di Gesรน provoca una reazione furiosa: il male alla sua presenza non puรฒ resistere, si ribella, strepita. Santitร di Gesรน e spirito di impuritร non possono convivere. Il contrasto รจ insanabile. Ed รจ Gesรน che vince la lotta: una vittoria che libera dalla vessazione, ma anche fa esplodere gioia e sorpresa. Non si sta in sinagoga continuando ad essere conniventi col male: Gesรน con la sua presenza รจ sfida ad ogni commistione non solo col male, ma anche con un culto fatto di pura abitudine senza vigilanza, senza autenticitร . Tra timore e sorpresa lโimpressione รจ che qualcosa di nuovo, originale, puรฒ arrivare con Gesรน. Una parola con autoritร , una intuizione che non consente equivoci, una sfida severa ad ogni falsa religiositร . Lโazione liberatrice della buona novella scuota davvero le nostre assemblee, purifichi le strane connivenze con il male, le false certezze religiose. A volte cโรจ proprio bisogno.
Fonte: RadioVaticana