Commento al Vangelo di domenica 26 Settembre 2021 – p. Alessandro Cortesi op

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p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

Nel deserto, nel cammino dellโ€™Esodo Mosรจ sceglie settanta fra gli anziani di Israele quale aiuto per guidare il popolo. Ricevono il dono dello spirito di profezia. Ma improvvisamente Eldad e Medad, che non erano tra quelli prescelti ed erano rimasto nellโ€™accampamento furono investiti dallo spirito e โ€˜si misero a profetizzareโ€™. Tale evento suscita sorpresa e disorienta perchรฉ qualcuno esterno al gruppo istituito ha ricevuto un dono particolare e si fa portatore della parola di Dio โ€“ vive il compito di profeta โ€“ senza essere istituito tale. Mosรจ a fronte delle rimostranze risponde: โ€œFossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore dare loro il suo spirito!โ€.

Queste parole manifestano lo sguardo lungo di Mosรจ, il suo essere uomo di Dio, capace di scorgere che Dio va al di lร  delle gabbie religiose in cui lโ€™istituzione racchiude la sua parola e il suo dono. Invita ad accogliere la libertร  dello Spirito che non puรฒ essere racchiuso nei progetti e nelle strutture umane. Mosรจ suggerisce di accogliere con disponibilitร  quanto lo Spirito suscita anche al di fuori delle appartenenze costituite. E indica anche un orizzonte di promessa: รจ il sogno che tutti siano profeti nel popolo del Signore, testimoni del suo agire. Nella profezia di Eldad e Medad si rende presente lโ€™azione dello Spirito che soffia dove vuole. Cโ€™รจ una profezia da ascoltare e accogliere al di fuori e oltre ogni barriera e sistema religioso. Sta in questa apertura il segreto che rende disponibili

La pagina del vangelo raccoglie alcuni brevi insegnamenti di Gesรน che rinviano al suo stile. Di fronte a qualcuno fuori del gruppo dei discepoli che opera miracoli come segni di liberazione i discepoli reagiscono dicendo che non รจ โ€˜uno dei nostriโ€™. Ancora si manifesta la mentalitร  di chiusura e di incapacitร  a scorgere il soffio di Dio al di fuori dei confini stabiliti. Gesรน per contro invita a riconoscere i segni della presenza dello Spirito e non vivere nella chiusura, nellโ€™autoreferenzialitร  e nellโ€™atteggiamento di chi sempre vede negli altri un pericolo. โ€œnon cโ€™รจ nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non รจ contro di noi รจ per noiโ€.

La vita al seguito di Gesรน si riconosce non per atti di religiositร  e di culto, ma per un operare quotidiano nei gesti piรน semplici: sono i gesti della accoglienza della cura, del conforto. โ€œChiunque infatti vi darร  da bere un bicchiere dโ€™acqua nel mio nome perchรฉ siete di Cristo, in veritร  io vi dico, non perderร  la sua ricompensaโ€.

Anche un bicchiere dโ€™acqua offerto, un gesto quotidiano e quasi insignificante, รจ invece importante agli occhi di Gesรน e lui indica che non andrร  perduto. In ogni gesto che esprime un dono si rende presente la comunicazione di Dio stesso che รจ Dio della gratuitร  e della misericordia. Le parole di Gesรน sono dure a fronte di chi offende i piccoli: โ€œChi scandalizzerร  uno solo di questi piccoli che credono in me, รจ molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mareโ€. Segue un forte invito a tagliare tutto ciรฒ che puรฒ essere di impedimento e di inciampo (scandalo) a chi รจ piรน debole nella fede. Rompere con ogni occasione di male e di peccato รจ esigenza chiara di Gesรน a chi desidera seguirlo. In queste parole emerge un forte appello a considerare il proprio cammino sempre in rapporto agli altri e a vivere un impegno di responsabilitร  che coinvolge tutta lโ€™esistenza rifuggendo senza riserve ogni ipocrisia e doppiezza. Le dure parole della lettera di Giacomo rivolte ai ricchi che opprimono il giusto si pongono in questa linea: non si puรฒ vivere rimanendo indifferenti alla sofferenza degli altri. Ogni tesoro diverrร  ruggine, cioรจ rivelerร  la propria inconsistenza e giungerร  alla rovina se non รจ inteso secondo la logica della condivisione con i poveri. Nellโ€™uso dei beni si attua una scelta di accoglienza o rifiuto del volto stesso di Dio.

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Alessandro Cortesi op