p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
Nel deserto, nel cammino dellโEsodo Mosรจ sceglie settanta fra gli anziani di Israele quale aiuto per guidare il popolo. Ricevono il dono dello spirito di profezia. Ma improvvisamente Eldad e Medad, che non erano tra quelli prescelti ed erano rimasto nellโaccampamento furono investiti dallo spirito e โsi misero a profetizzareโ. Tale evento suscita sorpresa e disorienta perchรฉ qualcuno esterno al gruppo istituito ha ricevuto un dono particolare e si fa portatore della parola di Dio โ vive il compito di profeta โ senza essere istituito tale. Mosรจ a fronte delle rimostranze risponde: โFossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore dare loro il suo spirito!โ.
Queste parole manifestano lo sguardo lungo di Mosรจ, il suo essere uomo di Dio, capace di scorgere che Dio va al di lร delle gabbie religiose in cui lโistituzione racchiude la sua parola e il suo dono. Invita ad accogliere la libertร dello Spirito che non puรฒ essere racchiuso nei progetti e nelle strutture umane. Mosรจ suggerisce di accogliere con disponibilitร quanto lo Spirito suscita anche al di fuori delle appartenenze costituite. E indica anche un orizzonte di promessa: รจ il sogno che tutti siano profeti nel popolo del Signore, testimoni del suo agire. Nella profezia di Eldad e Medad si rende presente lโazione dello Spirito che soffia dove vuole. Cโรจ una profezia da ascoltare e accogliere al di fuori e oltre ogni barriera e sistema religioso. Sta in questa apertura il segreto che rende disponibili
La pagina del vangelo raccoglie alcuni brevi insegnamenti di Gesรน che rinviano al suo stile. Di fronte a qualcuno fuori del gruppo dei discepoli che opera miracoli come segni di liberazione i discepoli reagiscono dicendo che non รจ โuno dei nostriโ. Ancora si manifesta la mentalitร di chiusura e di incapacitร a scorgere il soffio di Dio al di fuori dei confini stabiliti. Gesรน per contro invita a riconoscere i segni della presenza dello Spirito e non vivere nella chiusura, nellโautoreferenzialitร e nellโatteggiamento di chi sempre vede negli altri un pericolo. โnon cโรจ nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non รจ contro di noi รจ per noiโ.
La vita al seguito di Gesรน si riconosce non per atti di religiositร e di culto, ma per un operare quotidiano nei gesti piรน semplici: sono i gesti della accoglienza della cura, del conforto. โChiunque infatti vi darร da bere un bicchiere dโacqua nel mio nome perchรฉ siete di Cristo, in veritร io vi dico, non perderร la sua ricompensaโ.
Anche un bicchiere dโacqua offerto, un gesto quotidiano e quasi insignificante, รจ invece importante agli occhi di Gesรน e lui indica che non andrร perduto. In ogni gesto che esprime un dono si rende presente la comunicazione di Dio stesso che รจ Dio della gratuitร e della misericordia. Le parole di Gesรน sono dure a fronte di chi offende i piccoli: โChi scandalizzerร uno solo di questi piccoli che credono in me, รจ molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mareโ. Segue un forte invito a tagliare tutto ciรฒ che puรฒ essere di impedimento e di inciampo (scandalo) a chi รจ piรน debole nella fede. Rompere con ogni occasione di male e di peccato รจ esigenza chiara di Gesรน a chi desidera seguirlo. In queste parole emerge un forte appello a considerare il proprio cammino sempre in rapporto agli altri e a vivere un impegno di responsabilitร che coinvolge tutta lโesistenza rifuggendo senza riserve ogni ipocrisia e doppiezza. Le dure parole della lettera di Giacomo rivolte ai ricchi che opprimono il giusto si pongono in questa linea: non si puรฒ vivere rimanendo indifferenti alla sofferenza degli altri. Ogni tesoro diverrร ruggine, cioรจ rivelerร la propria inconsistenza e giungerร alla rovina se non รจ inteso secondo la logica della condivisione con i poveri. Nellโuso dei beni si attua una scelta di accoglienza o rifiuto del volto stesso di Dio.
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Alessandro Cortesi op



